Skip to main content

Natura Bresciana 2023 – Volume 46

NB_n46_hero

Indice degli articoli

G. BRUSA
I bambù negli ambienti naturali e seminaturali: specie, distribuzione ed ecologia

Riassunto – I bambù (Poaceae) sono considerate specie invasive in diversi paesi del mondo, ma la loro presenza è ancora poco conosciuta in Italia settentrionale dove i bambù sono stati di recente inclusi nella lista nera della Lombardia. Il presente studio ha pertanto analizzato la presenza dei bambù negli habitat naturali e seminaturali di un territorio della Lombardia (provincia di Varese) interessato da una intensa invasione di piante esotiche. Sono stati riscontrati bambù appartenenti a 8 generi (Arundinaria, x Phyllosasa, Phyllostachys, Pleioblastus, Pseudosasa, Sasa, Sasaella e Shibataea) per un totale di 22 specie, di cui Phyllostachys nigra con due varietà. Tutte le specie appartengono a running bamboos rustici (tribù Arundinariae). Il 91% dei popolamenti appartiene a sole tre specie (Phyllostachys aurea, Phyllostachys viridiglaucescens e Psuedosasa japonica). Molti tipi di habitat sono invasi, anche se prevalgono gli habitat boschivi e soprattutto i boschi mesofili floristicamente degradati da esotiche (Chelidonio-Robinion). Il ruolo dell’uomo nella selezione e nella introduzione delle specie e in seguito nella gestione dei popolamenti è stato decisivo per invadere gli habitat naturali e seminaturali. L’inadatta posizione dei siti di coltivazione e/o la mancanza/ cattiva modalità di gestione sono stati cruciali nel determinare effetti negativi sulla biodiversità autoctona.


E. LIPRERI, G. BRUSA, M. FERRARI, R. CERIANI, S. ARMIRAGLIO
L’orchidea Himantoglossum adriaticum H. Baumann in Lombardia

Riassunto – Nell’ultimo quinquennio è stato intrapreso un monitoraggio delle popolazioni lombarde di Himantoglossum adriaticum, in quanto questa orchidea è inserita negli Allegati II e IV della Direttiva “Habitat” (92/43/CEE). Le segnalazioni di H. adriaticum ottenute da diverse fonti hanno consentito di precisarne la distribuzione e di inquadrare la specie dal punto di vista geoecologico, così da confermare che H. adriaticum è strettamente confinato a suoli di natura carbonatica. Nell’area alpina la distribuzione corrisponde in prevalenza al sistema collinare; quindi è presente a quote sensibilmente inferiori rispetto a quanto si riscontra nell’area appenninica, dove la distribuzione risulta più uniforme e condizionata dall’uso del suolo. Il numero di individui non varia tra le due aree analizzate, dove prevalgono piccole popolazioni con meno di dieci individui. Il confronto tra il modello di idoneità ecologica e la distribuzione delle popolazioni note evidenzia una ampia potenzialità, che potrebbe indicare una sottostima della presenza di H. adriaticum oppure zone non ancora colonizzate.


S. HARDERSEN
Le attuali conoscenze su Boyeria irene (Fonscolombe, 1838) (Odonata: Aeshnidae) nel territorio del Lago di Garda

Riassunto – Fino all’inizio del XXI secolo Boyeria irene era sconosciuta dal territorio del Lago di Garda, ma nel 2004 una larva della specie è stata campionata presso il Rio delle Pile (Tremosine). Dodici anni dopo, nel 2016, la specie è stata segnalata presso la riva del Lago di Garda, nel territorio del comune di Toscolano-Maderno. Successivamente, negli anni 2019-2022, B. irene è stata osservata presso due torrenti (Torrente Toscolano e Torrente della Valle di Faeno), dove la specie sembra essere presente con popolazioni stabili. Un’altra segnalazione è stata raccolta nel 2020 a Limone sul Garda a pochi passi dalla riva del lago. Le popolazioni riportate rappresentano le più orientali conosciute per l’Italia settentrionale e pertanto risultano d’ interesse biogeografico e rilevanti nel contesto del cambiamento climatico in atto.


C. CHIARI
Contributo alla conoscenza dell’Odonatofauna della zona umida IWC “Cave di Montirone e Bagnolo Mella”, Brescia (Codice ISPRA BS0903 – coordinate 45.26N10.12E) (Lombardia, Pianura Padana centrale, Italia settentrionale)

Riassunto – Nel 2018-2022 è stata studiata l’odonatofauna della “Zona Umida IWC Cave di Montirone e Bagnolo Mella”. In totale sono state censite 30 specie.
La sintesi presenta i risultati ottenuti in questi cinque anni di monitoraggio effettuato a cadenza settimanale visitando i bacini presenti nei Comuni di Poncarale, Montirone e Bagnolo Mella. Questi sono di origine artificiale, sono ex cave di sabbia e ghiaia e compongono la Zona Umida IWC omonima come da catasto ISPRA delle zone umide italiane (BS0903) coordinate 45.26N10.12E.
I risultati ottenuti evidenziano come questa area, parzialmente indagata in passato, meriti in futuro un programma di ricerca più approfondito per verificare l’evoluzione del popolamento di alcune nuove specie di origine meridionale e africana individuate di recente, in particolare: Trithemis annulata, Selysiothemis nigra. Tra le libellule divenute sempre più localizzate in Italia (Galliani et. al., 2015) si evidenzia la presenza di Sympetrum depressiusculum (Sèlys, 1841).
La maggior parte dei dati raccolti si riferisce a individui adulti. Per gran parte di queste specie osservate in accoppiamento e deposizione si può considerare attendibile la loro riproduzione nell’area di ricerca, per altre è probabilmente avvenuta negli stessi luoghi in siti adiacenti, mentre alcune specie con tendenze dispersive o migratorie compaiono solo occasionalmente con pochi o singoli individui.
I campionamenti si sono svolti soprattutto per verificare la presenza delle specie e possibilmente la loro abbondanza con l’obiettivo primario di realizzare una prima check-list. Tenuto conto della mole di dati disponibili si è provveduto ad elaborare le mappe di presenza per ogni singola specie e così avere un primo quadro sulla distribuzione delle comunità di Odonati presenti nell’area di studio.


M. GROTTOLO, D. PEDERSOLI
Anthribidae della provincia di Brescia, del bacino Nord del fiume Oglio e delle aree limitrofe (Coleoptera, Curculionoidaea, Anthribidae, Anthribinae, Choraginae) IV contributo alla conoscenza della coleotterofauna del bresciano

Riassunto – Vengono riportati i dati riguardanti i coleotteri Anthribidae noti per la provincia di Brescia e del bacino nord del fiume Oglio. Come risultato attualmente sono noti in territorio bresciano 9 taxa contro i 2 segnalati precedentemente. Per ogni specie vengono forniti l’elenco delle località in cui è stata rinvenuta, notizie sulla geonemia e biologia e una mappa della sua distribuzione in provincia di Brescia. Tra i taxa inediti per il territorio in esame, 4 appartengono alla provincia di Brescia e 2 alla provincia di Bergamo. L’analisi corologica ha mostrato una predominanza di elementi a distribuzione Europea. L’Indice di Similarità di Sørensen tra il territorio indagato e quello della provincia di Sondrio è risultato 0,8 evidenziandone una forte analogia.


A. GARGIONI, P. BRICHETTI, F. SOTTILE
Resoconto Ornitologico Bresciano 2022

Riassunto – Vengono riportate le segnalazioni ornitologiche più interessanti per la Provincia di Brescia relative al 2022.


In ricordo di Adolfo Gallinari († novembre 2023)


Natura Bresciana 2022 – Volume 45

NB_n45_hero

Indice degli articoli

CHIARI C., LONATI M., TONELLI D.
Segnalazioni di istrice (
Hystrix cristata L., 1758) (Mammalia, Rodentia, Hystricidae) In provincia di Brescia (Lombardia, Italia settentrionale) Secondo aggiornamento, 30 settembre 2021

Riassunto – Viene proposto un aggiornamento al 30 settembre 2021 delle segnalazioni di Istrice (Hystrix cristata L., 1758) in provincia di Brescia (Lombardia, Italia settentrionale). Dopo la prima osservazione del 2011 in località Castelletto di Leno (Bollin & Leo, 2013), la specie presenta un notevole incremento del numero delle segnalazioni che si è verificato a partire dal dicembre 2017.


GRATTINI N., NOVELLI F.
Gli uccelli nidificanti in provincia di Mantova: fenologia, habitat, popolazione e trend

Riassunto – Viene presentata e commentata la situazione dell’avifauna nidificante in provincia di Mantova aggiornata al 2022. Vengono forniti dati su: fenologia, habitat riproduttivo, consistenza e trend delle popolazioni relative a due periodi (1980- 1999 e 2000-2022). L’avifauna nidificante mantovana risulta attualmente composta da 145 specie (80 non-Passeriformi e 65 Passeriformi). Le specie nidificanti regolari sono 98 (68%), le irregolari 38 (26%), le nidificanti probabili 9 (6%).


GARGIONI A., BRICHETTI P., SOTTILE F.
Resoconto ornitologico bresciano 2021

Riassunto – Vengono riportate le segnalazioni ornitologiche più interessanti per la Provincia di Brescia relative al 2021.


GATTI F., SPERANDIO G., GHIGLIENO I., GILIOLI G.
Le iniziative a favore degli impollinatori nell’area urbana di Brescia: un’analisi delle attività nel periodo 1990-2021

Riassunto – Gli impollinatori sono animali che nutrendosi di nettare o polline, lo trasferiscono tra le piante fanerogame e ne garantiscono la riproduzione. La maggior parte degli impollinatori è rappresentata da invertebrati, prevalentemente insetti, tra i quali gli Apoidei sono la componente di maggior rilievo. Il servizio ecosistemico di impollinazione ha un valore economico globale che si aggira tra i 180 e i 360 miliardi di Euro nel mondo. Si stima che circa il 90% delle angiosperme selvatiche e l’87% delle colture a scopo alimentare dipendano dall’impollinazione mediata da un organismo animale.
Il calo di abbondanza e diversità delle comunità di insetti che si sta registrando negli ultimi decenni ha coinvolto anche gli impollinatori ed è imputabile alle attività umane. Fattori come la frammentazione e perdita di habitat l’uso di fitofarmaci, l’azione di parassiti, patogeni e specie aliene invasive sono responsabili di questa diminuzione. Organismi internazionali come La Convenzione per la Biodiversità, l’Organizzazione per il Cibo e l’Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO), Il Programma Ambientale delle Nazioni Unite, si sono concentrate sul declino degli impollinatori elaborando documenti tecnici di valutazione, sostenendo attività di ricerca e promuovendo azioni e strategie finalizzate al supporto delle comunità di impollinatori.
Rispetto a siti circondati da usi agricoli intensivi, l’ambiente urbano può sostenere comunità diversificate di impollinatori, potendo fornire siti diversificati e abbondanti di alimentazione e di riproduzione. La Comunità Europea (CE) riconosce l’importanza nel fornire tale supporto e ha prodotto una guida per città favorevoli agli impollinatori. Il documento individua quattro categorie di buone pratiche favorevoli agli impollinatori come: i) la conservazione degli habitat di impollinatori esistenti ii) il ripristino, la creazione e la connessione di nuovi habitat, iii) la sensibilizzazione della cittadinanza iv) monitorare gli impollinatori urbani.
Si è svolta un’indagine nel periodo 1990-2021 nel territorio che comprende la città di Brescia e i comuni limitrofi, individuando numerose iniziative coerenti con le buone pratiche riportate nelle policies internazionali. Le 187 misure intraprese nella città di Brescia costituiscono una base solida per lo sviluppo di azioni molto efficaci a favore degli impollinatori. Ulteriori iniziative basate su un metodologie scientifiche come programmi di monitoraggio degli impollinatori urbani o lo sviluppo di strumenti di supporto alle decisioni potrebbero portare importanti miglioramenti nella strategia locale e rendere Brescia una delle città più sensibili a questo tema.


VERGNAGHI F., MASSARO M.
La collezione ornitologica del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia – Conservazione, studio, analisi e valorizzazione

Riassunto – Il Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia conserva, tra le collezioni di Vertebrati, la Collezione Ornitologica che è costituita da oltre 2000 reperti di uccelli tassidermizzati provenienti da tutta Italia. Gli esemplari sono muniti di cartellino, in buono stato di conservazione e per molte delle specie sono presenti le diverse livree in relazione ad età, sesso, stagione e sottospecie. Gli esemplari sono stati raccolti sin dalla fine dell’Ottocento, e tra di essi figurano diverse specie rare o estinte. La Collezione si è formata grazie al contributo nel corso del tempo di Ornitologi illustri, tra cui Pierandrea Brichetti, i quali hanno costituito una collezione particolarmente rappresentativa dell’avifauna italiana. Ad accompagnare la collezione era presente un catalogo organizzato in ordine sistematico che è stato rivisto e aggiornato prendendo in esame ogni singolo esemplare, la documentazione e le pubblicazioni di complemento.
Dopo un attento lavoro di revisione e aggiornamento dei dati del catalogo si è proceduto alla conservazione dei reperti, operando una manutenzione e pulizia degli esemplari. Questi sono stati oggetto di una campagna fotografica realizzata allo scopo di rendere fruibile la raccolta via Web. L’innegabile valore storico-scientifico della collezione ha permesso di ricavare dati utili sulla distribuzione e composizione dell’ornitofauna passata in provincia di Brescia. Volendo valorizzare possibili dati inediti di nidificazione, è stata effettuata una opportuna selezione con conseguente approfondimento, e attraverso la riproduzione in carta del dato di presenza-assenza delle specie con i dati attuali, visualizzare le dinamiche di espansione e diminuzione delle popolazioni.


SOCCINI C., FERRI V., PESENTE M., PAVAN G.
Monitoraggio bioacustico dei chirotteri e degli insetti ortotteri nel bosco di Castenedolo (Brescia)

Riassunto – Si riportano i risultati delle ricerche bioacustiche sui Chirotteri e Ortotteri, svolte dalla primavera alla tarda estate del 2022 all’interno dell’area interessata da una estesa piantumazione arboreo-arbustiva mirata alla costituzione di una grande foresta di pianura: l’Ex Cava di Santa Giustina a Castenedolo, poco a sud della città di Brescia. I sensori acustici utilizzati sono stati i microfoni audio-ultrasonici Dodotronic Ultramic 384K programmati per una registrazione continuativa in automatico. Complessivamente sono stati acquisiti e distinti 11952 contatti acustici relativi a 7 specie di Chirotteri La specie più rilevata è stata Pipistrellus kuhlii (43,10%), seguita da Tadarida teniotis (30,38%) e Pipistrellus pipistrellus (25,65%). Interessanti i rilevamenti per questa parte della provincia di Brescia di Myotis emarginatus e di Miniopterus schreibersii. Le 22 specie di Ortotteri segnalate rappresentano il 6% del totale conosciuto per l’Italia e sono rappresentative della ricca artropodofauna presente. Tra esse 11 specie localizzate o dal canto flebile, come Platycleis grisea, Pholidoptera aptera, sono state accertate solo grazie a un monitoraggio bioacustico complementare che si rivela una metodologia essenziale per i censimenti faunistici di un territorio.