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Natura Bresciana 2017 – Volume 41

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Indice degli articoli

BALZARINI A. & GIROD A.
Il problema di Chilostoma (Cingulifera) cingulatum gobanzi (Frauenfeld, 1867) 4 – Isolamento e forme “eccessive”

Riassunto – I rifugi glaciali e le zone a parco periglaciale in Europa e nelle Alpi meridionali hanno consentito durante i periodi glaciali plurimi del Pleistocene la sopravvivenza di molte specie di molluschi e la loro diffusione negli interglaciali. Le diverse modalità di espansione postglaciale, le possibilità di colonizzare habitats differenti, l’apparizione di sottospecie sono state approfondite dagli studi di filogeografia dai quali emerge la scarsa attitudine di specie calciofile e rupicole a colonizzare ampi territori. Vengono ripresi e discussi alcuni argomenti parzialmente trattati in passato su Chilostoma cingultum gobanzi della zona montana di Val Toscolana e Val Vestino, rifugio glaciale nell’Ultimo Massimi Glaciale. In dettaglio si analizzano il rapporto tra diametro del nicchio e diffusione in quota, la localizzazione delle popolazioni con presenze significative di individui di taglie eccessive (forme nane e forme giganti), l’abbondanza di individui in alcune stazioni isolate, lo sviluppo demografico presso due popolazioni. I risultati di quest’ultimo studio non sono risolutivi a causa dell’accentuato comportamento di homing accertato presso C. c. gobanzi. Le popolazioni con alta frequenza di individui nani sono arroccate su rocce di piccole dimensioni emergenti tra le malghe ove non esistono continuità territoriali con altre formazioni rocciose. L’isolamento appare attualmente come un fattore importante ma forse non unico a determinare il nanismo; altri fattori come l’aridità ambientale o l’esposizione meridionale appaiono probabili. La collocazione di alcune stazioni ritenute significative per la presenza di individui di grossa taglia hanno esposizione verso quadranti settentrionali. Non si esclude una certa casualità. Le colonie di C. c. gobanzi in un’area collinare distante da quella tipica montana fanno emerger il problema sulla sua diffusione e suoi spostamenti nel Pleistocene e Olocene.


FERRI V. & SOCCINI C.
I popolamenti Odonatologici ed Erpetologici del complesso dei laghi di cava in Località San Polo di Brescia (Lombardia, Italia settentrionale). Situazione e proposte per la conservazione

Riassunto – Sono esposti i risultati delle ricerche faunistiche ed ecologiche sui popolamenti di Odonati, di Anfibi e di Rettili del complesso dei laghi di cava in Località San Polo del comune di Brescia (Lombardia, Italia settentrionale). Durante gli anni di ricerca (2014-2017) sono state rinvenute 7 specie di Odonata Zygoptera e 11 di Anisoptera, 6 specie di Anfibi e 8 di Rettili. Spiccano nel contesto faunistico generale del territorio bresciano le segnalazioni fra le libellule di Pyrrhosoma nymphula, Ischnura pumilio e Aeshna isosceles, di Triturus carnifex per gli anfibi e di Coronella austriaca, Zamenis longissimus e Natrix tessellata per i rettili. Vengono presentati i principali fattori di minaccia e le linee guida per la conservazione di queste emergenze faunistiche.


GRATTINI N., NIGRELLI G. & BELLINTANI S.
Marcato aumento della popolazione nidificante di Allocco, Stryx aluco, in Provincia di Mantova (Lombardia, Italia settentrionale)

Riassunto – Viene analizzata e descritta la distribuzione e la consistenza della popolazione di Allocco, Strix aluco, nidificante in Provincia di Mantova nel periodo 2000-2016. L’indagine ha appurato un maggior numero di siti occupati rispetto ai decenni precedenti quando la specie nel periodo 1983-1987 era presente in 9 località. Nel periodo 2000-2010 la specie è risultata presente in 29 siti con un aumento del 222% mentre nel periodo 2011-2016 in 42 siti, con un aumento del 44% rispetto alla fase di studio 2000-2010.


GRATTINI N., NIGRELLI G., BELLINTANI S. & NOVELLI F.
Distribuzione e consistenza di alcuni roost di Cormorano, Phalacrocorax carbo, presenti in Provincia di Mantova 2012-2016 (Lombardia, Italia settentrionale)

Riassunto – Viene analizzata e descritta la distribuzione e la consistenza della popolazione di Cormorano, Phalacrocorax carbo, svernante in alcuni roost della Provincia di Mantova nel periodo 2012-2016. L’indagine svolta ha evidenziato una distribuzione più ampia rispetto al periodo 2002-2006, con la presenza di nuovi dormitori rilevati e una popolazione che rappresenta circa il 32% della popolazione presente nei dormitori lombardi censiti nel gennaio 2016.


BRUSA G., DALLE FRATTE M., ZANZOTTERA M. & CERABOLINI B. E. L.
Come implementare la conoscenza floristico-vegetazionale in Lombardia? La banca dati degli habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE)

Riassunto – La presente ricerca sintetizza il quadro delle conoscenze ricavabili dalla banca dati dei rilievi fitosociologici degli habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) presenti in Lombardia. La banca dati è costituita da 4730 rilievi (rappresentativi di 54 habitat), di cui il 98.1% è geolocalizzato in Lombardia e il 25.0% è inedito. Considerando due criteri, cioè il numero di rilievi e la loro distribuzione sul territorio regionale, per ciascun habitat sono stati determinati lo stato delle conoscenze e le lacune conoscitive. L’analisi dei dati ha evidenziato quali gruppi di habitat presentano la percentuale più elevata di specie di valore conservazionistico e in quali habitat le neofite condizionano maggiormente la fisionomia della vegetazione. Infine, sono stati individuati gli habitat maggiormente soggetti a determinati fattori di pressione.


ARMIRAGLIO S., BONA E., BORTOLOTTI L., FERRARI M. & ROSATI L.
Un’inedita raccolta di Orazio Gavioli ritrovata nel fondo “Valerio Giacomini” al Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia

Riassunto –Nella collezione di Valerio Giacomini (1914-1981), donata nel 1984 al Museo di Scienze Naturali di Brescia, è stata ritrovata un’inedita raccolta del botanico lucano Orazio Gavioli (1871-1944). Si tratta di cento exsiccata di piante vascolari, collezionate dall’Autore tra il 1923 e il 1926 in provincia di Potenza. Il ritrovamento della raccolta dell’Autore lucano è stato del tutto casuale, poiché era riposta in una scatola di cartone delle dimensioni di cm 26×36×49, riportante esternamente una etichetta con la scritta in matita: “Hb – Zodda – Ugolini, Flora Pirenei”, che conteneva anche altre tre cartellette di exsiccata della collezione Giacomini. La raccolta di Gavioli era già appartenuta al naturalista bresciano Ugolino Ugolini (1856-1942), con il quale Gavioli aveva una collaborazione scientifica. Il suo ritrovamento è singolare, poiché l’intera collezione di exsiccata di Ugolini è stata interamente acquisita dall’Università degli Studi di Padova e ora è conservata presso l’Herbarium Patavinum (PAD). La raccolta di Gavioli è oggi conservata presso l’erbario Sezione Botanica del Museo di Scienze Naturali di Brescia.


LEO R.
Caso di fedeltà al sito di svernamento in Gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus)

Riassunto – Si riporta il pluriennale svernamento di un Gabbiano comune avvenuto costantemente in una ristretta area del porto di Sirmione (lago di Garda). L’animale, inanellato da giovane in Estonia, nidificava usualmente in Polonia.


GARGIONI A., BRICHETTI P. & SOTTILE F.
Resoconto ornitologico bresciano 2016

Riassunto – Vengono riportate le segnalazioni ornitologiche più interessanti per la provincia di Brescia relative al 2016.


BONA E.
Il mio ricordo di Giuseppe Berruti


FORMENTI S.
Cinzio De Carli, non solo botanico


GROTTOLO M.
Mauro Agosti (1970-2016)