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Natura Bresciana 2003 – Volume 33

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Indice degli articoli

BONA E.
Flora pteridologica del Bresciano e della Valle di Scalve. Primo contributo: Lycopodiaceae – Selaginellaceae

Riassunto – In questo lavoro viene esposta e commentata la flora pteridologica del Bresciano e della Valle di Scalve, appartenente alle famiglie delle LYCOPODIACEAE e SELAGINELLACEAE corredata da citazioni di reperti d’erbario, riferimenti bibliografici e mappe di distribuzione.


FENAROLI F. E MORALDO B.
Viola culminis, una nuova specie delle Prealpi bresciane (Lombardia, N-Italia)

Riassunto – Viene presentata la descrizione di Viola culminis, nuova specie di Viola monocromatica del gruppo calcarata L., scoperta sul M. Guglielmo e, successivamente, in altre località delle Prealpi bresciane. Si manifesta con individui con stipole molto sviluppate, dotati di stoloni ipogei, capaci di formare estesi cespi; con un corredo cromosomico 2n=40. Predilige i pascoli aperti su substrato acido o neutro.


PEREGO R. E RAVAZZI C.
Una stazione di Quercus crenata Lam. presso Albino (Bergamo)

Riassunto – Si segnala una nuova stazione di Quercus crenata Lam. presso Albino (provincia di Bergamo), rappresentata da un albero isolato, l’unico individuo finora noto in provincia di Bergamo e in Lombardia centro-occidentale. Vengono descritti e illustrati i caratteri morfologici di foglie e frutti, che corrispondono a quelli osservati in altri individui riferiti a Q. crenata del margine prealpino orientale e appenninico. Nel periodo di osservazione (1998-2002) le ghiande non sono state portate a maturazione e non vi è stato rinnovamento da parte dell’albero. Le caratteristiche vegetazionali dell’ambiente fanno propendere per una condizione di non naturalità. La sopravvivenza di questa quercia semisempreverde e di altre specie sempreverdi e/o a fogliame semipersistente nei boschi termofili circostanti è messa in relazione con inverni miti, scarso innevamento, buon soleggiamento e densa copertura forestale. Indagini storiche sugli usi di questa quercia in passato potrebbero fornire indicazioni sulla sua origine e distribuzione.


GUSMEROLI F. E POZZOLI M.L.
Vegetazione dell’Alpe Mola e sua relazione con l’attività pastorale (Brescia, Lombardia)

Riassunto – Negli anni 1997 e 1998 furono eseguiti 41 rilievi floristici e 15 rilievi produttivi nelle praterie e negli arbusteti della malga Mola (1600-2300 m s.l.m.), nelle Alpi Orobie Bresciane. Scopo dell’indagine era di caratterizzare la vegetazione dell’alpe, studiarne il determinismo ecologico e le relazioni tra la biodiversità e l’attività pastorale. Sono state individuate 192 specie di piante vascolari e sei raggruppamenti fitosociologici.
La distribuzione della vegetazione è risultata governata da numerosi fattori pedoclimatici, topografici e zoogeni. L’erbivoria ha causato effetti contrastanti sulla biodiversità: positivi in termini di diversificazione floristica e vegetazionale dell’ambiente e di complessità specifica dei popolamenti, negativi in termini di ricchezza di forme biologiche entro i popolamenti stessi.
Mentre la biodiversità specifica ha beneficiato soprattutto di carichi animali tendenzialmente leggeri, i rendimenti produttivi e il valore foraggero delle fitocenosi hanno mostrato i valori massimi ad elevati livelli di pressione pastorale. Una gestione prevalentemente estensiva delle praterie sembra quindi rappresentare il migliore compromesso tra esigenze agronomiche e necessità di salvaguardia ecologica.


BAZZOLI M. E NASTASIO P.
Gli interventi di riqualificazione ambientale lungo le sponde del fiume Mella in comune di Brescia

Riassunto – L’articolo descrive gli interventi effettuati dall’Azienda Regionale delle Foreste della Lombardia nella seconda metà degli anni Novanta per la riqualificazione con metodi forestali delle aree poste lungo le sponde del fiume Mella in comune di Brescia.
L’intervento ha riguardato una superficie di circa 32 ettari lungo uno dei più importanti corridoi ecologici longitudinali della provincia bresciana.
Sono illustrate le finalità e le modalità attuative delle opere, ne vengono analizzati i diversi significati sperimentali e sono infine considerate, con particolare riferimento alla scelta delle specie arboree ed arbustive impiegate, le motivazioni ed i possibili risvolti sotto il profilo naturalistico.


VICIDOMINI S.
Distribuzione della tribù Xylocopini (Hymenoptera: Apidae: Xylocopinae) in Italia: rassegna delle segnalazioni bibliografiche italiane

Riassunto – Oggetto di questo contributo è eseguire una rassegna di tutte le segnalazioni faunistiche bibliografiche relative alle specie della tribù Xylocopini (Apoidea) in Italia. I principali risultati sono i seguenti.

a) Gli Xylocopini sono segnalati in tutte le regioni italiane con un numero complessivo di 847 segnalazioni così ripartite: X. iris, 127 segnalazioni complessive (15%) (nord 33 segnalazioni, centro 40, sud 21, regioni insulari 33); X. valga 149 (17.6%) (nord 81, centro 32, sud 19, regioni insulari 17); X. violacea 571 (67.4%) (nord 195, centro 135, sud 81, regioni insulari 160).

b) Il numero di segnalazioni decresce del 22.2% passando da nord a sud Italia mentre in Sicilia+Sardegna il numero di segnalazioni è il 24.8% del totale, valore maggiore sia del sud che del centro Italia.

c) In ordine crescente, Sicilia, Lazio e Sardegna sono le regioni con più segnalazioni, mentre quelle con un numero di segnalazioni trascurabile (% < 1) sono Valle d’Aosta, Marche e Molise.

d) In tutte le regioni tranne le Marche, la percentuale di segnalazioni riferite a X. violacea è maggiore del 50%.

e) X. iris è presente in 17 regioni su 20 (non segnalata in Valle d’Aosta, Umbria, Molise), mentre X. valga è presente in 18 regioni su 20 (non segnalata in Valle d’Aosta, Sardegna).

f) X. valga sembra essere una specie più tipicamente settentrionale rispetto alle altre due.

g) In numerose località c’è sintopia tra almeno due specie di tale tribù.

h) Gli Xylocopini sono presenti sui principali arcipelaghi italiani, rappresentati soprattutto da X. violacea.

i) Analizzando i dati delle sole regioni con un sufficiente numero di segnalazioni (Campania, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia, Toscana: 386 segnalazioni complessive, 45.6% del totale) si evince che X. iris è sensibilmente sottostimata a causa delle sue limitate dimensioni e della difficoltà di individuazione (incremento percentuale 5.2%); X. valga sembra invece giustamente stimata e rappresenterebbe la specie più rara; X. violacea invece è leggermente sovrastimata.

j) È possibile avanzare l’ipotesi di lavoro che in Sardegna X. valga non sia mai arrivata e che quindi questa specie abbia raggiunto l’Italia solo molto dopo le altre due specie di Xylocopini.


GROPPALI R., OMATI M. E PICCARDI B.
Preferenze ambientali di Formica lugubris Zett. (Hymenoptera: Formicidae) nelle Prealpi italiane: indagine nella Riserva Naturale biogenetica Giovetto di Palline” (Brescia – Bergamo)

Riassunto – Sono state studiate 43 aree-campione ampie 6.500 m2 all’interno della Riserva “Giovetto di Palline”, per definire le preferenze ambientali di Formica lugubris Zett. In questo tratto delle Prealpi Lombarde. È stato in tal modo possibile valutare l’importanza di altitudine, orientamento del versante, pendenza e profondità del terreno, umidità e tessitura del suolo, fisionomia della vegetazione, tipologia dello strato arboreo-arbustivo, densità degli alberi, sottobosco e sua altezza.


FERRI V. E SOCCINI C.
Riproduzione di Trachemys scripta elegans in condizioni seminaturali in Lombardia (Italia)

Riassunto – Durante gli studi ecologici su alcune popolazioni introdotte di Trachemys scripta elegans, in svolgimento in alcune località lombarde, è stata osservata per la prima volta in condizioni semi-naturali la deposizione di uova seguita da successo riproduttivo.


BRICHETTI P. E GARGIONI A.
Check-list degli uccelli della provincia di Brescia (Lombardia) aggiornata a tutto il 1999

Riassunto – Viene presentata la check-list degli uccelli della provincia di Brescia aggiornata a tutto il 1999. Le specie ritenute valide sono 352 (il 70,4% di quelle italiane), appartenenti a 21 ordini e 65 famiglie. Le specie escluse sono 19.


GRATTINI N.
Gli Uccelli di “Chiavica del Moro” (Mantova)

Riassunto – Viene riportata sotto forma di check-list, l’avifauna presente nella zona umida denominata “Chiavica del Moro” dal giugno 1990 all’ottobre 1999. Le specie censite sono risultate 88 appartenenti a 16 ordini e 39 famiglie.


LEO R. E MICHELI A.
I rapaci diurni (Accipitriformes, Falconiformes) del parco Alto Garda Bresciano (Lombardia orientale)

Riassunto – L’articolo presenta i risultati di uno studio condotto nel Parco Regionale Alto Garda Bresciano nell’arco di un decennio (1990-1999) sui rapaci diurni nidificanti (Accipitriformes, Falconiformes). Si sono rinvenute nove specie nidificanti (Pernis apivorus, Milvus migrans, Circaetus gallicus, Accipiter gentilis, Accipiter nisus, Buteo buteo, Aquila chrysaetos, Falco peregrinus, Falco tinnunculus). Il Falco pellegrino (Falco peregrinus) e il Biancone (Circaetus gallicus) sono le specie, per il numero di coppie presenti, a più alto valore naturalistico.
Interessante anche la presenza dell’Aquila reale (Aquila chrysaetos), in un ambiente atipico, come quello costituito dalle basse montagne prealpine e del non comune Astore (Accipiter gentilis).
Nel capitolo finale si fornisce un elenco commentato delle altre 12 specie di rapaci diurni migranti e svernanti segnalati nel territorio del Parco fino a tutto il 1999.


BALLERIO G. E BRICHETTI P.
Atlante degli uccelli nidificanti nella città di Brescia 1994-1998

Riassunto – Vengono presentati i risultati dell’inchiesta sugli uccelli nidificanti nella Città di Brescia svolta nel periodo 1994-98. Le specie rilevate sono 52 (15 non-Passeriformes e 37 Passeriformes), che rappresentano il 26,5 % di quelle note per la Lombardia e il 20,4 % di quelle italiane. Le specie più diffuse sono: Passer italiae, Turdus merula, Sturnus vulgaris, Serinus serinus, Fringilla coelebs, Carduelis chloris, Sylvia atricapilla, Carduelis carduelis, Hirundo rustica e Columba livia var. domestica. Quelle più localizzate sono: Anas platyrhynchos, Falco tinnunculus, Streptopelia turtur, Athene noctua, Picoides major, Motacilla flava, Troglodytes troglodytes, Cetta cetti, Phylloscopus sibilatrix, Corvus monedula e Loxia curvirostra, tutte specie segnalate in una sola maglia. Di particolare interesse la presenza di Upupa epops, Ptyonoprogne rupestris, Phoenicurus ochruros, Monticola solitarius e Parus ater. Il numero medio di specie per maglia di rilevamento è 12,1, con un massimo di 32. I valori di ricchezza specifica più alti si riscontrano nelle zone maggiormente diversificate dal punto di vista ambientale, come il Colle Cidneo (media 24), i parchi alberati (19,7) e Brescia-2 (18,3). I dati raccolti da due coordinatori, 6 collaboratori e due Istituti scolastici, sono complessivamente 1600. La città di Brescia è stata suddivisa in 65 rettangoli di circa 500×560 m.


GROPPALI R.
Avifauna nel corso di un anno lungo un corpo idrico artificiale: il Naviglio Civico di Cremona

Riassunto – È stata studiata la comunità ornitica di due areecampione lungo il Naviglio Civico di Cremona, nell’anno 1997.
Le aree differiscono per la vegetazione spondale e la conservazione degli agroecosistemi. Sono state così tratte alcune considerazioni per l’importanza degli elementi biocenotici più importanti per le specie osservate.


FARINA F. E BANI L.
Valutazione della dimensione di alcune “colonie” di chirotteri e nuova segnalazione per la regione Umbria

Riassunto – Nel presente lavoro sono esposti i risultati relativi alla valutazione numerica di alcune colonie già visitate nell’agosto 1997 (BANI et al., 2000); vengono inoltre riportati nuovi dati sulla presenza di specie di chirotteri nella regione Umbria aggiornati all’agosto 2000.
L’indagine è stata condotta per mezzo di un conteggio effettuato con riprese video a raggi infrarossi all’uscita dei rifugi. La determinazione delle specie è stata invece effettuata su animali catturati o tramite registrazioni eseguite in espansione temporale acquisite con bat detector.
Per la regione viene segnalata la presenza di Vespertilio di Natterer Myotis nattereri, specie precedentemente non indicata da VITTORI (1981), VERNIER (1984, 1987, 1994), FORNASARI et al. (1995, 1997) e BANI et al. (2000)


GROTTOLO M., COPETTA L., POLLINI S. E GARIBALDI L.
I Cianobatteri: un problema per le acque dei laghi d’Iseo e di Garda

Riassunto – Il carico dei nutrienti algali e soprattutto del fosforo, che giunge ai laghi di Garda e d’Iseo dal loro bacino imbrifero, compromette l’uso delle loro acque a causa dell’aumento della densità delle alghe fitoplanctoniche. Tale densità è stata misurata in acque destinate, dopo potabilizzazione, a scopo idropotabile, prelevate nei pressi di Monte Isola, a 40 m di profondità, per il lago d’Iseo e nel golfo di Desenzano a 35 e 45 m, per il lago di Garda. La densità del fitoplancton è risultata per più del 70% attribuibile a cianobatteri, potenzialmente produttori di biotossine pericolose per la salute umana. Per arrestare la tendenza al peggioramento della qualità delle acque dei due laghi è necessario invertire, al più presto, la tendenza con la corretta gestione del territorio e in modo particolare dei reflui che pervengono a lago.


ARMIRAGLIO S., CERABOLINI B., GANDELLINI F., GANDINI P. E ANDREIS C.
Calcolo informatizzato del bilancio idrico del suolo

Riassunto – Con questo contributo viene fornito un software sviluppato con Excel®2000 che consente di ricavare automaticamente il diagramma del bilancio idrico secondo THORNTHWAITE and MATHER inserendo in un foglio elettronico i dati stazionali, climatici ed edafici di una data località.
Il software può essere direttamente scaricato dal sito http://www.comune.brescia.it o richiesto all’indirizzo di posta elettronica: botanica@comune.brescia.it.
Sono state inoltre introdotte alcune modifiche al metodo originale considerando due nuove variabili, l’esposizione e l’inclinazione dei versanti, che influiscono direttamente sull’assolazione. Quest’ultima è stata considerata in termini relativi per la correzione della formula degli indici di calore, originariamente ricavati sulla base della sola latitudine della stazione considerata.


RESOCONTI E SEGNALAZIONI


ZANOTTI E.
Flora della pianura bresciana centro-occidentale. IV Aggiornamento

Riassunto – Viene aggiornato il censimento floristico della pianura bresciana centro-occidentale (ZANOTTI, 1991, 1993, 1996, 2000) con segnalazioni di reperti nuovi o risultanti da revisioni d’erbario.


PERONI A. E PERONI G.
Due nuove stazioni italiane di Cystopteris dickieana R. Sim (Athyriaceae, Pteridophyta)

Riassunto – Vengono segnalate due nuove stazioni di Cystopteris dickieana R. Sim (Athyriaceae, Pteridophyta) una in Lombardia (in provincia di Varese) e una nel Trentino Alto Adige (in provincia di Bolzano). Si tratta del primo ritrovamento lombardo e uno dei rari dell’Alto Adige.


AGOSTI M.
Pullulazione di Eilema caniola Hübner, (1808) nel centro storico di Brescia

Riassunto – Si riporta la segnalazione di un’insolita pullulazione di Eilema caniola Hübner nel centro storico di Brescia.
Dopo le numerose segnalazioni avvenute in primavera, la situazione si è riportata nella normalità, anche se ulteriori esplosioni della popolazione sono possibili nel caso si verificassero ancora condizioni particolarmente favorevoli allo sviluppo della specie.


GARGIONI A. E PEDRALI A.
Resoconto Ornitologico Bresciano 1999

Riassunto – Prosegue nel 1999 la raccolta delle segnalazioni ornitologiche più interessanti per la provincia di Brescia. Sono esclusi i dati già pubblicati su riviste specializzate. Le specie segnalate sono 43.


BENNATI R.

In ricordo di Felice Mazzi