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Natura Bresciana 2000 – Volume 32

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Indice degli articoli

GIROD A.
I molluschi acquatici del delta lacustre olocenico di Salò (Brescia, Italia settentrionale)

Riassunto – Sono stati esaminati i reperti malacologici provenienti da un carotaggio effettuato a Salò, Lago di Garda. I campioni interessano uno spessore di sedimenti di circa 170 cm la cui porzione inferiore ha una datazione 14C di 7100 ± 150 BP. Il confronto della malacofauna con quella nota per vari laghi dell’Italia settentrionale, mostra un’anomalia dovuta alla massiccia presenza di Planorbis planorbis insieme a materiale lacustre. Si suppone che la specie provenga da ecosistemi esistenti lungo il corso d’acqua immissario, posti a monte del delta lacustre. Nella parte più alta dei sedimenti si trova Pyrgula annulata e si deduce che la sua penetrazione nel Benaco sia posteriore alla data sopra riferita


GIROD A.
I molluschi dei sedimenti olocenici del “Sasso di Manerba”, Manerba del Garda (Brescia, Italia settentrionale)

Riassunto – I sondaggi effettuati nel bacino interrato di origine lacustre, hanno evidenziato due livelli contenenti Molluschi acquatici e qualche specie terrestre. La loro analisi evidenzia due malacofaune distinte: la prima, nel livello a Lamellibranchi, più antica e risalente al Boreale, riguarda una fase di penetrazione di alcune specie e di colonizzazione del piccolo lago. La seconda, nel livello a Gasteropodi, durante il periodo Atlantico, evidenzia la successiva eutrofizzazione dell’ecosistema. È presente un’associazione faunistica tipica di stagni e di torbiere.


SANTI G.
I Palaeotheriidae (Perissodactyla, Mammalia) del Paleogene dell’Europa centrale: note e considerazioni preliminari

Riassunto – I Paleoteridi sono dei Perissodattili solamente europei vissuti prevalentemente in Europa centrale durante il Paleogene. Dopo una rapida evoluzione che portò le varie forme ad assumere taglie da grandi a piccole, ebbero un altrettanto rapido declino che li condusse all’estinzione. Morfologicamente simili ai tapiri attuali, avevano nell’olfatto l’organo di senso maggiormente sviluppato, il che probabilmente non servì molto ad evitare l’estinzione. Soprattutto la dentatura subì una modernizzazione accelerata passando da una spinta eterodontia, brachidontia e costruzione lofodonte degli antenati (Hyracotherium?) ad una molarizzazione ed ipsodontia generalizzata utile per una alimentazione a base di foglie


RAVAZZI C.
Studio pollinico di un focolare neolitico a Casale (Prealpi Lombarde, Bergamo). Tafonomia e interpretazione paleoambientale

Riassunto – Si è tentato di isolare polline fossile da un focolare che fa parte della sequenza di riempimento di un pozzo per approvvigionamento idrico utilizzato durante il Neolitico presso Casale (Prealpi Lombarde, Bergamo).ll focolare è imballato e sigillato da un deposito argilloso sterile in polline, che consente di escludere contaminazioni e traslocazione di polline. Nonostante le condizioni sfavorevoli alla conservazione del polline, è stato possibile individuare un’associazione pollinica dominata da tiglio selvatico e tasso. La composizione appare in parziale accordo con i dati antracologici. Si ritiene che l’abbondanza di tasso sia il risultato della selezione antropica. Sono presenti anche altre entità di clima oceanico (Abies, Fagus, Viscum): tutte sono pressoché scomparse dalla vegetazione attuale.


BONA E.
Revisione critica delle Pteridofite dell’erbario Fenaroli

Riassunto – È stata effettuata la revisione critica della sezione pteridologica dell’Erbario Fenaroli, conservato presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento (TN). Sono state riviste 345 cartelle relative a 16 famiglie e 85 specie.


SOLDANO A.
Dati su specie esotiche della flora italiana nuove o rare

Riassunto – L’autore fornisce i primi dati concernenti la presenza in Italia di Crataegus submollis Sarg. e Verbena brasiliensis Veli., rinvenute, rispettivamente, in Piemonte-Veneto ed in Toscana. Plantago virginica L., apparsa diverso tempo fa in Italia ed in altre regioni europee e quindi estintasi, è stata riaccertata nel Novarese, mentre riguardo altre entità risulta che: 1) Gamochaeta pensylvanica (Willd.) Cabrera è il nome corretto per G. purpurea (L.) Cabrera, precedemente indicata in Campania ed ora osservata anche in Toscana e Lombardia; 2) Oenotherafallacoides Soldano et Rostanski è stata rinvenuta per la prima volla nel Tremino-Alto Adige ed O. royfraseri Gates nel Veneto; 3) Tagetes minuta L. è nuova per la Liguria ed Inula hirta L. per la Valle d’Aosta; 4) l’entità precedentemente segnalata come Cyperus rigens C. Presi va ricondotta a Cyperus congestus Vahl.


SALA G., BETTINI R.
Contributo alla conoscenza della Lepidotterofauna (Lepidoptera, Hesperioidea e Papilionoidea) del comprensorio gardesano e di altri biotopi del Bresciano con la prima segnalazione di Brethis ino per la provincia di Brescia. (Primo aggiornamento sulla coro

Riassunto – Gli autori presentano i risultati delle ricerche lepidotterologiche effettuate dal 1996 al 1998 nella provincia bresciana con particolare riguardo alla regione gardesana dove è stata rinvenuta per la prima volta una specie eurosibirica, Brenthis ino precedentemente segnalata solo del Trentino


VICIDOMINI S.
Biologia di Xylocopa (Xylocopa) violacea (L., 1758) (Hymenoptera: Apidae): anormalità morfologiche ontogenetiche

Riassunto – Sono state descritte morfologicamente, ed in parte fotografate, tutte le malformazioni ontogenetiche, che sono state osservate durante l’intero sviluppo di Xylocopa violacea; inoltre sono stati descritti anche individui adulti aberranti osservati in natura.
È stata eseguita una comparazione bibliografica, per le specie congeneri. Sono stati individuati i seguenti tipi di deformi:

  • 3 tipi per gli adulti osservati in natura;
  • l0 tipi per le pupe che hanno raggiunto lo stadio immaginale;
  • l tipo per pupe e prepupe che non sono giunte allo stadio immaginale;
  • 2 tipi per le larve non sopravvissute fino allo stadio pupale.

Non sono state mai osservate larve o prepupe aberranti o deformi che siano sopravvissute fino allo stadio immaginale. Sono stati individuati due tipi diversi di nanismo: il primo tipo sembra essere imputato ad una insufficiente efficienza di assunzione del cibo; il secondo invece ad una bassa efficienza di assimilazione intestinale. Gli individui totali, ontogeneticamente studiati sono 183 e 25 sono risultati aberranti o deformi (13.7%). Gli individui sopravvissuti fino allo stadio immaginale sono 15 su 183 (8.2% del totale; 60% dei deformi totali).
Nei 18 individui in cui è stato possibile identificare il sesso il rapporto è risultato prossimo ad 1:1. Studi sul rapporto tra i sessi in Xylocopa però mostrano una netta predorninanza numerica delle femmine, per cui la notevole incidenza di queste malformazioni sul sesso maschile è probabilmente da imputare al fatto che i maschi sono aploidi. Negli anni 1986-1989, 1992-1993, l’incidenza è stata di circa 0.5 per anno.
Negli anni 1990-1991, 1994, invece, la frequenza dei deformi è diventata sei volte maggiore. Il 1995 rappresenta invece un anno ricchissimo di deformi, ben 11.
I 4 anni in cui l’incidenza degli aberranti è stata alta, sono raggruppati a coppie. In quattro nidi la frequenza dei deformi è stata molto alta mentre negli altri ne era presente solo l per nido. Solo i nani, tra i deformi sopravvissuti fino allo stadio immaginale, sono individuabili in base alle caratteristiche biometriche larvali.


VICIDOMINI S.
Biologia di Xylocopa (Xylocopa) violacea (L., 1758) (Hymenoptera: Apidae): concentrazione del potassio e sodio nella pasta pollinica

Riassunto – In questo conttibuto è stata misurata la concentrazione del potassio e del sodio contenuti nella pasta pollinica elaborata da Xylocopa violacea, ed inoltre il contenuto totale di ceneri; è stata poi eseguita una comparazione coi dati disponibili in letteratura. La [Na+]= 85 ppm = 0.0085 g/lOOg = 0.1 l 63 mg/(l PP) = 5.0578 f1Mol/( l PP). La [K+] = 1765 ppm = 0.1765 g/1OOg = 2.4145mg/(l PP) = 61.7556 [lMol/(1 PP). La percentuale di ceneri è 1.45; Il K+ costituisce il12.17% delle ceneri; il N a+ costituisce lo 0.59’fo. I risultati ottenuti per la PPdiX. violacea sembrano avvalorare la tesi della presenza di un ormone diuretico cAMP-dipendente. Infatti la [N a+] è di molto inferiore a quella riportata nella specie Sudafricana X. capitata, per la quale tale meccanismo ormonale è stato studiato e proposto.


SOCCINI C., FERRI V.
Distribuzione e note di ecologia dell’ erpetofauna della sponda sinistra del lago d’Idro (Brescia)

Riassunto – Gli Autori presentano i dati delle loro ricerche sistematiche sull’ erpetofauna della Valle Sabbia (1993- 1999) e degli interventi di salvataggio e di conteggio degli Anfibi anuri migranti lungo la sponda sinistra del lago d’Idro (1997-1999). Per ogni specie rilevata sono indicati la distribuzione conosciuta, le osservazioni ecologiche ed i suggerimenti per la conservazione.


MAZZOTTI S., MAZZOTTI F.
Incremento della presenza del Cormorano (Phalacrocorax carbo) sul lago d’Iseo e torbiere adiacenti (Lombardia)

Riassunto – Si riportano i dati relativi alla presenza del Cormorano (Phalacrocorax carbo) rilevati nella zona delle Torbiere Sebine e del lago d’ Iseo durante gli anni 1985-1993. Le osservazioni eseguite avevano lo scopo di valutare l’incremento numerico del Cormorano e la sua distribuzione all’interno dell’area considerata. I dati raccolti dal 1985 al 1993 hanno rivelato un effettivo incremento sia dal punto di vista quantitativo sia come periodo di stazionamento, confermato anche dai dati raccolti fino al 1997 e riportati in appendice. La massima concentrazione di individui ricade nel periodo primaverile e in quello autunnale.


BALLERIO G.
Bibliografia dell’avifauna del Bresciano

Riassunto – Si tratta di una bibliografia del materiale che riguarda l’avifauna della provincia di Brescia, a partire dal 1621 al 1998.


BANI L., DE CARLI E., FARINA F., GIARDINO C.
Indagine sulla distribuzione e l’abbondanza dei chirotteri in Umbria

Riassunto – Nel presente lavoro vengono riportati i risultati relativi a una indagine preliminare sulla distribuzione e abbondanza dei chirotteri nella Regione Umbria. Le aree indagate sono inquadrate dal punto di vista territoriale e ambientale. Vengono riportati i dati raccolti con diverse metodologie di indagine (rilevamenti ultrasonici e esplorazione di cavità).
Complessivamente si è registrata la presenza di 19 specie, sei delle quali precedentemente non segnalate per la regione da VITIORI (1981), VERNIER (1984, 1987, 1994), FORNASARl et al. (1995a) e FORNASARI et al., (1997): Myotis capaccinii, Myotis daubentoni, Myotis emarginatus, Nyctalus noctula, Nyctalus leisleri e Barbastella barbastellus (quest’ultimo rilevato presso il confine umbro-toscano, in territorio amministrativamente appartenente alla Provincia di Arezzo). Sono state rilevate concentrazioni rilevanti di Rhinolophus euryale, M. capacinii, M. emarginatus e Miniopterus schreibersi. Si evidenzia una elevata ricchezza di specie all’interno del territorio regionale, con una presenza importante di elementi a carattere meridionale (R. euryale, M. capaccinii e M. emarginatus), e di Plecotus auritus, specie probabilmente al limite meridionale del proprio areale di distribuzione.


GROTTOLO M., BIANCHI V.
La fertirrigazione: aspetti ambientali e igienico-sanitari in un’area morenica della provincia di Brescia

Riassunto – Mediante lo studio della qualità delle acque profonde, superficiali e del suolo, utilizzando analisi chimiche, microbiologiche e biologiche, sono stati verificati gli effetti della fertirrigazione in un’area morenicadella provincia di Brescia. La ricerca ha messo in evidenza la grave situazione di inquinamento dovuta in modo particolare alla presenza di alte concentrazioni di nitrati e degli indici microbici della fecalizzazione e dimostrando quindi come la fertirrigazione, circoscritta ed accentuata in determinati periodi dell’anno, si ripercuota negativamente sull’ambiente.


GROTTOLO M., SINA D., GORBI G.
Immissione del torrente Garza nel fiume Chiese: valutazione di impatto ambientale

Riassunto – Poiché il torrente Garza, non immettendosi in alcun corso d’acqua, ma spagliandosi nella campagna di Ghedi. provoca allagamenti. con gravi ripercussioni ambientali e igienico-sanitarie, è in progetto di costruzione un canale artificiale che colleghi lo stesso al fiume Chiese. Al fine di verificare l’effettivo impatto ambientale di tale progetto si sono studiate le qualità delle acque dei due corpi idrici mediante analisi chimiche. microbiologiche, biologiche e tossicologiche e si è valutato ciò che avverrebbe alle acque del fiume Chiese dopo l’immissione del torrente Garza. Lo studio ha messo in evidenza. dal punto di vista chimico e biologico, una discreta qualità delle acque del fiume Chiese, al contrario di quelle del torrente Garza, dove e si evidenziano fenomeni di inquinamento tipici di acque inquinate e di ambienti alterati.
Dal punto di vista microbiologico le acque dei due corpi idrici evidenziano alti indici di contaminazione fecale di origine antropica. Per entrambi i corsi d’acqua i test di tossicità acuta con Daphnia magna hanno dato esito favorevole al contrario di quelli di tossicità cronica. In caso di collegamento dei due corpi idrici, i dati ricavati attraverso l’equazione della miscela, rilevano un netto peggioramento del fiume Chiese. in modo particolare per l’aumento dei nutrienti, che si ripercuoterebbe su un ecosistema già sottoposto a stress ambientali. Interventi di mitigazione vanno individuati, oltre che nel risanameuto dei bacini, nell’aumento del minimo flusso vitale del fiume Chiese, in modo da aumentare la sua capacità recettiva, e nella realizzazione di un sistema di fitodepurazione delle acque del torrente Garza.


TASSO M., CARAVELLO G.B.
Analisi sui cognomi scalvini

Riassunto – Il presente studio prende in considerazione i cognomi delle popolazioni comunali di una valle della provincia di Bergamo, inoltre riporta gli indici di similarità tra coppie di comuni per quattro periodi compresi nell’arco di un secolo. L’analisi ha permesso di notare le peculiarità della struttura cognominale locale, ma si è anche osservato che la similarità fra comuni valligiani risente in pane della collocazione geografica dei rispettivi centri.


RESOCONTI E SEGNALAZIONI


GRUPPO BRESCIANO DI RICERCA FLORISTICA

Segnalazioni Floristiche per il territorio bresciano: 197-219


ZANOTTI E.
Flora della pianura bresciana centro-occidentale. III Aggiornamento

Riassunto – Viene aggiornato il censimento floristico della pianura bresciana centro-occidentale (ZANOTTI, 1991.1993, 1995) con segnalazioni di reperti nuovi o risultanti da revisioni d’erbario.


VIClDOMINI S.
Biologia di Xylocopa (Xylocopa) violacea (L., 1758) (Hymenoptera: Apidae): un nuovo substrato-
nido

Riassunto -In questo contributo viene riportato il ritrovamento dì un nido di Xylocopa violacea all’interno di una tavola derivata da legno di Abies sp. (Pìnaceae).


GARGIONI A., PEDRALI A.
Resoconto ornitologico bresciano 1997

Riassunto – Prosegue nel 1997 la raccolta delle segnalazioni ornitologiche più interessanti per la provincia di Brescia. Sono esclusi i dati già pubblicati su riviste specializzate. Le specie segnalate sono 31.


GARGIONI A., PEDRALI A.
Resoconto ornitologico bresciano 1998

Riassunto – Prosegue nel 1998 la raccolta delle segnalazioni ornitologiche più interessanti per la provincia di Brescia. Sono esclusi i dati già pubblicati su riviste specializzate. Le specie segnalate sono 30.


FORNASARI L., BANI L., DE CARLI E., MORELLI C.
A new italian recovery of ringed Nathusius’ Bat

Riassunto – Nuovo ritrovamento italiano di Pipistrello di Nathusius (Pipistrellus nathusii) inanellato all’estero. Il 25 settembre 1998 è stato rinvenuto presso la Rasa di Varese (Parco Regionale del Campo dei Fiori) un Pipistrello di Nathusius inanellato in Germania (3 km a Sud-Ovest di Beeskov) il 4 aprile dello stesso anno. Questo ritrovamento viene descritto alla luce della situazione di Pipistrellus nathusii in Italia settentrionale e nella Provincia di Varese.