Skip to main content

Lo Sportello Energia si rinnova con nuove funzionalità

22-11-2024

Un servizio gratuito per aiutare i cittadini a risparmiare energia, accedere agli incentivi, comprendere le bollette e navigare nel mercato energetico con maggiore consapevolezza

sportello-energia-conferenza-stampa

Il Comune ha potenziato il proprio Sportello Energia, lo strumento online lanciato lo scorso luglio per offrire un servizio di assistenza gratuita alla cittadinanza sui temi dell’energia. L’iniziativa, nata nell’ambito del progetto Un Filo Naturale, la Strategia di Transizione supportata da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, è stata pensata per aiutare i cittadini a navigare in un settore in costante evoluzione normativa e tecnica.

Tra le nuove funzionalità, lo Sportello offre informazioni pratiche per ridurre i consumi energetici domestici, suggerendo tecnologie e metodi utili per migliorare l’efficienza e incentivare l’uso di fonti rinnovabili. Spiega inoltre come accedere alle agevolazioni fiscali e agli strumenti di finanziamento disponibili, analizzando in dettaglio le opportunità fornite dalle normative vigenti.

Un’altra area di intervento riguarda le possibilità di configurazione per l’autoconsumo energetico, favorendo la condivisione di energia rinnovabile, in linea con le recenti direttive del Decreto Ministeriale n. 414 del dicembre 2023.

In aggiunta, lo Sportello si propone di semplificare la lettura delle bollette energetiche, offrendo indicazioni per comprendere meglio i costi e le dinamiche del mercato libero. Una particolare attenzione è rivolta ai soggetti più vulnerabili, con l’obiettivo di garantire loro un supporto personalizzato per affrontare le sfide energetiche.

I cittadini possono accedere al servizio online attraverso il sito ufficiale museoscienzebrescia.it/sportello-energia. Per richieste specifiche o esigenze particolari, è stato istituito un indirizzo email dedicato (sportello.energia@comune.brescia.it), che consente un dialogo diretto con gli esperti.
Con queste nuove funzionalità, lo Sportello Energia mira a essere un punto di riferimento unico per accompagnare i cittadini nel mercato dell’energia, con un approccio chiaro e inclusivo che semplifica i rapporti tra pubblico e amministrazione. Questo servizio rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso del Comune di Brescia verso la sostenibilità e l’efficienza, contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla promozione di un consumo energetico consapevole.

Condividi:


Asfo presenta il programma per la gestione forestale della Maddalena

07-11-2024

Dopo un percorso condiviso che ha portato un anno fa alla costituzione dell’Associazione Fondiaria “Monte Maddalena”, finalizzata alla gestione forestale responsabile dei boschi del territorio Comunale di Brescia, oggi l’ASFO presenta il suo programma di interventi.

asfo2

Dopo un percorso condiviso che ha portato un anno fa alla costituzione dell’Associazione Fondiaria “Monte Maddalena”, finalizzata alla gestione forestale responsabile dei boschi del territorio Comunale di Brescia, oggi l’ASFO presenta il suo programma di interventi. Da tempo il Comune di Brescia ha promosso un’azione di contrasto all’abbandono dei boschi della montagna che sovrasta la città, attraverso un progetto specifico di gestione forestale responsabile basata sulla costruzione di un modello di Governance associata. L’azione è inscritta all’interno del perimetro di Un Filo Naturale, la Strategia di Transizione Climatica del Comune di Brescia supportata da Fondazione Cariplo, cofinanziata anche da Regione Lombardia.

Gli effetti della crisi climatica sono evidenti anche sui boschi delle colline attorno alla città: considerando gli eventi meteorologici eccezionali sempre più frequenti e l’incremento dei periodi di prolungata siccità, sono aumentati i rischi dovuti al dissesto idrogeologico e agli incendi boschivi. Questi problemi sono inoltre aggravati dall’abbandono dei boschi: poiché le attività selvicolturali non sono più redditizie, proprietari pubblici e privati faticano ad attuare interventi di manutenzione. Se correttamente gestiti però, i boschi periurbani possono avere una funzione protettiva rispetto alle aree urbanizzate, garantendo la protezione dei versanti e contribuendo a mitigare le conseguenze delle calamità naturali.

Le risorse rese disponibili da Un Filo Naturale hanno permesso di creare l’Associazione Fondiaria finalizzata alla gestione forestale associata tra proprietari pubblici e privati, per pianificare e attuare interventi di miglioramento dei boschi e per convertire i boschi presenti in foreste d’alto fusto, prossime alla vegetazione potenziale del luogo e maggiormente adatte all’evoluzione climatica in atto, secondo gli indirizzi tecnici del Parco delle Colline.

All’Associazione Fondiaria hanno aderito tre soggetti pubblici, per una superficie di 139 ettari, e tre soggetti privati, per una superficie di 114 ettari, per un totale di 253 ettari. L’ASFO si è poi costituita ente giuridico, ed è stata la prima in Italia fra le associazioni di pari entità a farlo, anche grazie al contributo di 30mila euro donati dalla Banca Valsabbina. Si è inoltre dotata di una segreteria operativa allocata negli uffici di Confagricoltura Brescia. All’interno dell’Associazione è stato nominato un consiglio direttivo con Gianluigi Vimercati come presidente, Alberto Pedrazzani vicepresidente, Eugenio Segnali segretario, e Alessandro Santini.

L’Associazione è aperta e disponibile ad accogliere nuovi soci privati, e anche nuovi fondi, per allargare il più possibile il perimetro entro il quale lavorare per una gestione sempre più ottimale del monte cittadino.

Durante il 2024 è stato predisposto il Piano di Gestione dell’ASFO per programmare gli interventi forestali secondo un ordine di priorità, che l’Assemblea ha approvato. Il Piano è uno strumento gestionale che, a partire dall’acquisizione degli elementi conoscitivi del territorio oggetto di intervento, definisce gli obiettivi, gli strumenti e le scelte gestionali da applicare per individuare le migliori soluzioni tecniche ed economiche in termini di produzione agricola e forestale nonché di perseguimento di scopi sociali. La gestione delle aree interessate dovrà consentire:

  • la sostenibilità economica degli interventi;
  • la valorizzazione del patrimonio dei rispettivi proprietari;
  • il rispetto delle esigenze di tutela ambientale e paesaggistica;
  • l’applicazione delle misure di lotta obbligatoria degli organismi nocivi e vegetali;
  • la prevenzione dei rischi idrogeologici e di incendio.

Il Piano ha definito le priorità degli interventi sia nei confronti dei soci (valorizzando la conservazione del patrimonio), sia nei confronti dei soggetti terzi che potranno usufruire del monte (quindi viabilità, percorsi di transito e aree attrezzate). Le azioni che ASFO metterà in campo nella gestione prevedono attività di prevenzione degli incendi, lotta alle avversità, miglioramento della stabilità dei soprassuoli, della difesa idrogeologica, mantenimento delle rilevanze ecologiche, miglioramento della resistenza dei soprassuoli in risposta ai cambiamenti climatici, miglioramento dell’accessibilità e della produttività forestale.

Condividi:


Guida alla lettura della bolletta dell’energia elettrica e del gas metano

guida-letttura-bollette

Come leggere una bolletta?

In Italia, come nel resto dei Paesi dell’Unione europea, il mercato libero dell’energia comporta che chiunque possa liberamente decidere da quale venditore e a quali condizioni acquistare energia elettrica e gas naturale per le proprie necessità, cambiando venditore o tipo di contratto e scegliendo l’offerta ritenuta più interessante e conveniente.

servizi di tutela sono servizi di fornitura di energia a condizioni economiche e contrattuali stabilite dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti ed Ambiente (ARERA), e sono destinati ai clienti domestici che non abbiano scelto un contratto dal mercato libero.

Con la fine del mercato tutelato, gli utenti che non avevano aderito precedentemente al mercato libero dell’energia elettrica sono stati trasferiti automaticamente al cosiddetto servizio a Tutele Graduali.  Questo ha comportato il passaggio automatico al fornitore che ha vinto l’asta nella zona in cui si trova l’utente. Il Servizio a Tutele Graduali varrà fino al 31 marzo 2027 e in mancanza di una scelta espressa, al termine di questo periodo il cliente sarà rifornito sempre dallo stesso venditore sulla base dell’ offerta di mercato libero più favorevole.

Dal 1° luglio 2024 i cosiddetti “clienti vulnerabili” (per età, difficoltà economiche o disabilità) sono rimasti nel mercato tutelato, entrando nel servizio Maggior Tutela, mentre gli altri utenti hanno dovuto scegliere se:

  • stare per tre anni nel servizio a Tutele Graduali: in questo caso non hanno dovuto fare nulla e sono passati in automatico al servizio a Tutele Graduali;
  • attivare una fornitura nel mercato libero (si veda l’approfondimento nel testo a seguire).

Molti utenti hanno deciso di passare al mercato libero, scegliendo una delle offerte proposte dai soggetti abilitati alla vendita di energia. Chi si trova già nel mercato libero può comunque cambiare offerta per provare a risparmiare sulla bolletta. Per capire se, scegliendo un’altra offerta, si andrà a spendere di più o di meno, occorre prima di tutto sapere bene cosa prevede il nostro attuale contratto ed imparare a leggere le fatture, trovando le informazioni di base essenziali per capire quanto e cosa stia pagando.
Per facilitare una prima lettura si deve far riferimento a quella chiamata “bolletta sintetica” che viene inviata, secondo la periodicità prevista dal contratto, all’intestatario solitamente accedendo all’area riservata del portale di riferimento e in rari casi via posta in modalità cartaceo.

Nel gennaio 2024 il passaggio al mercato libero del gas ha previsto invece, per i clienti non vulnerabili il passaggio al mercato libero che ha previsto la scelta di un nuovo venditore o di una nuova offerta. Nel caso in cui non sia stata effettuata nessuna scelta al cliente è stata automaticamente applicata una fornitura con condizioni economiche e contrattuali definite dall’Autorità (PLACET), ad eccezione di una componente fissa annuale (euro/anno) definita dal venditore.

Infatti, per il gas, dal gennaio 2024, il servizio di tutela non è più disponibile e non può essere più essere scelto se non dai “clienti vulnerabili”, per i quali è possibile avere una fornitura a condizioni regolate dall’Autorità.

Per approfondimenti:
https://www.arera.it/bolletta


Per maggiori informazioni: 

  sportello.energia@comune.brescia.it


Suggerimenti generali per indirizzare la scelta dell’offerta migliore per le proprie esigenze

In molti casi le offerte dei fornitori di energia avviene telefonicamente. Si suggerisce di non accettare mai alcuna offerta avvenuta solo telefonicamente, ma di farsi inviare l’offerta via email al fine di poterla approfondire e cogliere gli elementi importanti del contratto.

Per effettuare una comparazione delle offerte rispetto alla propria abitazione è utilizzabile l’applicativo messo a disposizione di ARERA: https://www.ilportaleofferte.it/portaleOfferte/

Il primo passo da fare è capire cosa davvero ci serve, cosa funziona meglio per i nostri consumi: un’offerta a prezzo fisso o una a prezzo variabile?

Per i consumi bassi va bene un’offerta a prezzo variabile. Quindi, per le forniture più contenute (ad esempio: per la fornitura elettrica di un bilocale, per la fornitura gas per uso cucina e acqua calda, o per il riscaldamento autonomo di un bilocale a un piano intermedio di uno stabile), si potrebbero sfruttare i prezzi variabili. Unica accortezza è quella di monitorare i consumi reali al contatore e imparare ad abituarsi alla variabilità dei costi a consumo, soprattutto nei mesi di domanda elevata: luglio e agosto per la bolletta elettrica e dicembre, gennaio per entrambe le forniture. Per i consumi elevati, invece, il prezzo fisso rimane l’indicazione più logica.

Le offerte variabili si riconoscono perché si fa riferimento all’indice PUN (valore del mercato elettrico all’ingrosso), se si parla di energia elettrica. Mentre le offerte gas fanno riferimento all’indice PSV (mercato del gas all’ingrosso). Nelle offerte a prezzo fisso, invece, si indica un costo €/kWh oppure €/mc e al seguito si specifica che si tratta di un prezzo “bloccato”, “fisso”, “invariabile” “per 12 mesi” o per un tempo superiore.

Attenzione anche alle promozioni. Le offerte di mercato libero stanno facendo delle promozioni sulla quota fissa: ridotta o azzerata. Nel mercato di luce e gas, difficilmente le promozioni sono “per sempre”. Spesso queste sforbiciate alle quote fisse sono per un tempo limitato: 12 mesi, ma anche meno. Bisognerà, quindi capire il reale impatto sulla spesa finale dei vari sconti.

Nello specifico dell’energia elettrica è rilevante leggere oltre al consumo complessivo anche i consumi suddivisi per fascia. Infatti per ogni fascia i costi dell’energia possono essere differenti, a seconda del proprio contratto. Quindi in base al maggior consumo relativo a ciascuna fascia si dovrà procedere ad effettuare uno specifico contratto. Si ricorda che le fasce si suddividono in: F1- F2-F3.

fasce energia elettrica

Per approfondimenti:
https://www.arera.it/atlante-per-il-consumatore/elettricita/il-mercato-dellenergia/le-offerte-commerciali/cosa-sono-i-prezzi-per-fasce

Gli elementi principali da leggere nella “bolletta sintetica”

La prima voce della bolletta specifica se il Cliente è nel Mercato Libero dell’energia o in quello di maggior tutela.

Successivamente si trovano i dati relativi all’intestatario dell’utenza, quindi le caratteristiche essenziali della fornitura: la potenza del contatore, se si tratta di un’abitazione di residenza e se la fornitura è di tipo domestico. La tipologia di utilizzo, se si tratta di una bolletta per la fornitura di gas.

Vengono riportate in questa parte le informazioni di carattere tecnico come i codici che identificano la propria fornitura come il POD per l’energia elettrica e il PDR per il gas. Anche il codice cliente è importante. Potrebbe essere richiesto nel momento in cui si contatta il call center.

Nella prima pagina delle bollette è indicato l’importo da pagare per il periodo di riferimento e il termine entro cui va saldato. Un’altra informazione importante, presente in questa sezione è la data di emissione della bolletta successiva. Visti gli importi attuali delle bollette, si tratta di un’informazione importante per pianificare le proprie spese.

In questa voce si trova il dettaglio del totale della bolletta, composta da quattro sottovoci:

  • Spesa per la materia energia o gas naturale
    In questa parte vengono riportate le voci della bolletta che vengono definite dal fornitore. La sezione è prevalentemente costituita dalle voci “prezzo dell’energia” o “prezzo del gas” applicato ai consumi. È su queste voci che si gioca la concorrenza tra i diversi fornitori.
  • Spesa per il trasporto e la gestione del contatore
    I costi indicati in questa sezione sono relativi al trasporto dell’energia dalle centrali alle case e includono anche le spese per la lettura e la manutenzione dei contatori. Sono costi che pagano tutti, a prescindere dal fornitore con cui si ha un’utenza attiva, e variano in base ai consumi.
  • Spesa per oneri di sistema
    Si tratta di una voce che copre diversi costi inseriti in bolletta: in primo luogo il finanziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili.
  • Iva e accise
    Sono le imposte che devono sempre essere indicate sulle fatture.
  • Abbonamento canone Rai
    In questa parte troviamo anche l’indicazione relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato, per chi possiede un televisore. (solo per la bolletta di energia elettrica, solo per l’abitazione di residenza).

In questa parte della fattura troviamo le indicazioni relative alle letture del contatore. È qui che il fornitore deve specificare se si tratta di letture effettive, autoletture (cioè dati non prodotti dal venditore, ma forniti dal cliente) o stimate. Nel caso di letture o consumi stimati, deve essere indicato che gli importi saranno soggetti a conguaglio. Qui è necessario indicare anche se esiste la possibilità di rateizzare l’importo della bolletta.

La nuova bolletta prevede che i contatti siano ben visibili: in questa parte si trovano i recapiti nel caso sia necessario un contatto diretto:

  • il servizio clienti e il numero per effettuare autoletture
  • il contatto per eventuali reclami.

Importante è individuare il numero verde per i guasti e le emergenze.

arera

Dal 1° luglio 2025 debutterà la nuova Bolletta luce e gas degli italiani, con un frontespizio uguale per tutti con le principali informazioni generali, uno ‘Scontrino dell’energia’, per capire a colpo d’occhio consumi e prezzi, e un Box offerta che ricorda le condizioni sottoscritte per verificarne l’applicazione.

Leggi la news su arera.it→ Scarica il PDF→
Progetto senza titolo (5)

Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile

CACER

CACER-Sportello Energia demo

Strumento della transizione energetica

Il fenomeno del cambiamento climatico ha assunto, negli ultimi anni, dimensioni sempre più imponenti. La necessità di contrastare tale fenomeno ha spinto ad adottare, a livello nazionale ed internazionale, una serie di normative orientate sia alla riduzione dei gas climalteranti sia alla promozione di politiche di transizione energetica. L’obiettivo principale della transizione energetica è quello di abbandonare progressivamente dell’utilizzo dei combustibili fossili, a favore di un uso maggiore delle energie da fonti rinnovabili.

Le “Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile” (CACER) giocano un ruolo chiave nel percorso della transizione energetica. Infatti esse, attraverso un approccio innovativo che parte dal “basso” e coinvolge attivamente i cittadini, contribuiscono a promuovere una diffusione sempre più ampia e capillare della produzione e del consumo di energia da fonti rinnovabili.

Si tratta di un passaggio fondamentale, perché solo sensibilizzando direttamente i cittadini e attribuendo loro un ruolo proattivo nella transizione energetica è ragionevole pensare di poter raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati per i prossimi anni a livello europeo.

 


Per maggiori informazioni: 

  sportello.energia@comune.brescia.it


Domande frequenti e glossario

cacer

Le “Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile” (CACER) sono le configurazioni, oggetto di incentivi per diffondere la produzione da fonti rinnovabili e per fare auto-consumare l’energia a livello locale, che utilizzano la rete di distribuzione esistente per condividere l’energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili.
Le tipologie di configurazione che accedono alla tariffa incentivante, ai sensi del Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n° 414 del 7 dicembre 2023 (Decreto CACER), sono le seguenti:

  • Sistemi di Autoconsumo Individuale di Energia Rinnovabile a distanza: costituiti da un unico cliente finale che ha nella propria disponibilità uno o più impianti di produzione di energia rinnovabile e punti di consumo, tutti situati nell’area afferente alla medesima cabina primaria.
  • Sistemi di Autoconsumo Collettivo da Fonti Rinnovabili (ovvero gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente): costituiti da un gruppo, almeno due soggetti, composto da clienti finali titolari di punti di connessione alla rete situati nello stesso edificio o condominio. Gli impianti di produzione possono essere situati nell’edificio o condominio o anche presso altri siti nella piena disponibilità di uno o più clienti finali del gruppo, ma sempre nell’ambito dell’area afferente alla medesima cabina primaria.
  • Comunità Energetiche Rinnovabili: si tratta di un soggetto giuridico specifico, senza scopo di lucro, i cui membri sono clienti finali e/o produttori da fonti rinnovabili titolari di punti di connessione alla rete tutti situati nell’area afferente alla medesima cabina primaria.

Schema delle CACER (fonte: GSE)
Schema delle CACER (fonte: GSE)

La mappa delle cabine primarie è disponile al seguente link:
https://gse-sta.maps.arcgis.com/apps/webappviewer/index.html?id=ecd9746921164f03868b2c47a8d41235

Per approfondire:
https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/gruppi-di-autoconsumatori-e-comunita-di-energia-rinnovabile

cer

Le Comunità Energetiche rinnovabili “CER” sono libere associazioni tra cittadini, PMI, enti locali del territorio che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti per la produzione da fonti rinnovabili e l’autoconsumo virtuale collettivo di energia, conseguendo benefici economici, ambientali e sociali.
I princìpi su cui si fonda una Comunità Energetica sono il decentramento e la prossimità della produzione energetica – da fonti rinnovabili – rispetto ai consumi. Attraverso il coinvolgimento di cittadini, attività commerciali, imprese e altre realtà del territorio è possibile produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di consumo condiviso e di collaborazione.

I soggetti associati mantengono i loro diritti di cliente finale, compreso quello di scegliere il proprio venditore di energia elettrica e possono recedere in ogni momento dalla configurazione di CER.

La costituzione di una CER rappresenta il momento culminante di un processo di interazione complesso tra una moltitudine di attori del territorio. Molto importante è chiarire le motivazioni che portano i diversi soggetti ad aggregarsi per la costituzione di una comunità. Le motivazioni possono essere di diversa tipologia e non solo di carattere economico, ma anche di tipo sociale e ambientale. Questi ultimi due aspetti, in particolare, possono generare anche benefici per valorizzare l’immagine di un’azienda sul territorio. È quindi evidente come non sia possibile determinare un format standard, una procedura codificata, per costituire una CER. L’energia elettrica “condivisa”, che è pari al minimo, su base oraria, tra l’energia elettrica immessa in rete dagli impianti di produzione e l’energia elettrica prelevata dai consumatori appartenenti alla configurazione, beneficia di un contributo economico riconosciuto dal Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) a seguito dell’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione.
La produzione di energia da fonti rinnovabili è spesso non programmabile, rendendo necessaria l’immissione in rete (o lo stoccaggio in batteria) quando essa non può essere consumata contestualmente: nelle CER questa energia viene messa a disposizione dei propri membri, favorendone il consumo e generando un incentivo.

gruppi

La configurazione di autoconsumatore individuale a distanza che utilizza la rete di distribuzione prevede la presenza di un solo cliente finale che condivide l’energia prodotta dagli impianti a fonti rinnovabili ubicati in aree nella sua piena disponibilità per autoconsumarla virtualmente nei punti di prelievo dei quali è titolare.

La configurazione di autoconsumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” deve prevedere almeno la presenza di due punti di connessione di cui uno che alimenti un’utenza di consumo e un altro a cui è collegato un impianto di produzione/UP.

Il ruolo di Referente nel caso dell’autoconsumatore individuale “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione può essere svolto:

  • dal medesimo autoconsumatore
  • da un produttore di un impianto/UP la cui energia elettrica prodotta rileva nella configurazione, che risulti essere una ESCO certificata UNI 11352, a cui dovrà essere conferito apposito mandato senza rappresentanza.

AUC

L’autoconsumo collettivo (AUC) si riferisce a un modello di consumo energetico in cui un gruppo di persone condivide e utilizza localmente l’energia prodotta da una o più fonti rinnovabili come il solare fotovoltaico. Questo significa che, invece di prelevare e utilizzare unicamente l’energia fornita dalla rete elettrica nazionale, le persone possono consumare l’energia prodotta all’interno del proprio gruppo. I membri dell’AUC, detti autoconsumatori, sono utenti residenziali o titolari di attività commerciali che si trovano nello stesso edificio/condominio e che condividono virtualmente l’energia elettrica prodotta, da impianti con una potenza massima di 1MW.

L’AUC rappresenta un’innovazione significativa nel panorama energetico, poiché consente una maggiore efficienza, riduzione dei costi e un impatto ambientale minore grazie all’utilizzo di energie rinnovabili e alla riduzione delle perdite legate al trasporto dell’energia su lunghe distanze.

La partecipazione a una CACER genera numerosi vantaggi a beneficio di persone, enti e comunità coinvolte. I possibili benefici, in linea generale, si classificano in:

  • benefici ambientali: grazie all’energia prodotta da tecnologie alimentate da fonti rinnovabili, in particolare, si riducono le emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti, e si fornisce un contributo decisivo alla transizione energetica
  • benefici economici: possibile riduzione dei costi dei propri consumi energetici, grazie, soprattutto, all’incentivo che la Comunità ottiene sull’energia condivisa e che, generalmente, ripartisce – almeno in parte – tra i partecipanti
  • benefici sociali: contrasta la povertà energetica mediante il coinvolgimento nella Comunità di soggetti svantaggiati e/o vulnerabili e il reinvestimento di una parte dei proventi della CACER in progetti di utilità sociale.

L’art. 31 del d.lgs. n. 199/2021 e successivamente con l’integrazione dell’art. 3 del D.Lgs 414/2013 stabilisce che possono accedere a una Comunità Energetica Rinnovabile:

  • Persone fisiche: utenti finali domestici intestatari di un punto di prelievo – il c.d. POD, ossia il punto di connessione all’interno della cabina primaria in cui opera la CACER. Esso è individuato da un codice univoco, corrispondente ad una precisa ubicazione sul territorio del fruitore;
  • PMI;
  • Enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali;
  • Enti di ricerca e formazione;
  • Enti religiosi;
  • Enti del Terzo Settore;
  • Enti di protezione ambientale;
  • Amministrazioni locali contenute nell’elenco delle amministrazioni pubbliche divulgato dall’ISTAT ex art. 1 comma 3 l. 31 dicembre 2009, n. 196, che sono situate nel territorio degli stessi Comuni in cui sono ubicati gli impianti di produzione.

I membri di una CACER possono essere:

  • Socio produttore (producer): riceve una parte degli incentivi destinati e può ripagarsi dell’investimento fatto per l’impianto nel giro di qualche anno;
  • Socio consumatore (consumer): riceve anch’esso una quota parte degli incentivi semplicemente mettendo a disposizione i propri consumi;
  • Socio produttore e consumatore (prosumer): beneficia di entrambi i vantaggi.

L’energia sulla quale si genera l’incentivo è quella condivisa dai soggetti (appartenenti alle categorie sopracitate) sottesi alla stessa cabina primaria (ossia, il punto della rete in cui avviene la trasformazione da Alta a Media Tensione). Secondo la normativa sperimentale transitoria, invece, il perimetro rilevante ai fini della produzione dell’incentivo sull’energia condivisa si identificava con la cabina secondaria (cioè, il punto della rete in cui avviene la trasformazione da Media a Bassa Tensione).

Per accedere agli incentivi previsti dal Decreto CACER gli impianti a fonti rinnovabili devono rispettare i seguenti requisiti:

  • appartenere a configurazioni di CER, Gruppi di autoconsumatori o di Autoconsumatore a distanza;
  • essere sottesi alla stessa cabina primaria di riferimento;
  • essere stati realizzati tramite intervento di nuova costruzione o di potenziamento di impianti esistenti;
  • avere potenza massima di 1MW;
  • essere entrati in esercizio a partire dal 16 dicembre 2021, per le sole CER, dopo la regolare costituzione della Comunità;
  • rispettare i requisiti previsti dal principio DNSH (Do No Significant Harm), come meglio specificati nelle Regole;
  • essere realizzati esclusivamente con componenti di nuova costruzione se fotovoltaici, mentre per gli impianti diversi dai fotovoltaici è previsto l’uso anche di componenti rigenerati.

In caso di impianti di potenza superiore a 1 MW sarà riconosciuto solamente il contributo di valorizzazione dell’energia elettrica autoconsumata.
Gli impianti di produzione devono essere connessi sotto la medesima cabina primaria a cui si riferisce la configurazione. Il GSE, in collaborazione con le imprese distributrici, mette a disposizione la mappa interattiva delle aree convenzionali sottese alle cabine primarie presenti sul territorio nazionale, consultabile al seguente link:

https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/mappa-interattiva-delle-cabine-primarie

Mappa interattiva cabine primarie Brescia

Una CACER sono ammissibili tutti gli impianti a fonte energetica rinnovabile, però gli impianti più facilmente realizzabili ed efficaci a ridurre i consumi elettrici sono quelli fotovoltaici, anche per le caratteristiche territoriali e climatiche. L’energia elettrica prodotta può essere consumata immediatamente o stoccata in sistemi di accumulo, per essere utilizzata quando necessario. Gli impianti fotovoltaici offrono una buona soluzione per la produzione di energia distribuita anche grazie al proprio rendimento e alla flessibilità di installazione, in quanto:

  • possono essere facilmente installati sui tetti degli edifici;
  • possono essere collegati in maniera molto semplice sia alla rete elettrica (grazie all’autoconsumo virtuale collettivo) sia alle abitazioni dei consumer/producer/prosumer sfruttando l’infrastruttura esistente.

Con l’installazione di impianti fotovoltaici:

  • gli edifici prelevano meno energia elettrica dalla rete, grazie all’autoconsumo ed al consumo condiviso che copre parte del fabbisogno energetico;
  • si contribuisce alla mitigazione dei cambiamenti climatici dal momento che la produzione di energia da FER sostituisce la produzione dalle fonti fossili, causa principale dell’aumento di gas serra in atmosfera e del relativo surriscaldamento globale.

Nasce lo Sportello Energia del Comune di Brescia

16-07-2024

Lo sportello online, servizio di assistenza gratuita alla cittadinanza sui temi dell’energia, sarà presentato giovedì 18 luglio alla Fabbrica del Futuro

sportello-energia-conferenza-stampa

Con l’idea di creare uno strumento duraturo e modulabile nel corso del tempo, in un ambito in cui la normativa è in costante trasformazione, l’Amministrazione Comunale ha sviluppato un servizio di assistenza gratuita alla cittadinanza sui temi dell’energia, attraverso l’istituzione di uno Sportello Energia online.

L’attivazione del nuovo Sportello Energia rientra, come azione di mitigazione ai cambiamenti climatici, nel progetto Un Filo Naturale, la Strategia di Transizione sviluppata dal Comune di Brescia grazie al contributo di Fondazione Cariplo e di Regione Lombardia.

Lo Sportello, accessibile da questo sito alla voce di menu Sportello Online, fornirà informazioni sempre aggiornate e approfondimenti ai maggiori siti istituzionali in materia energetica, per promuovere trasformazioni virtuose, individuali o collettive, verso una maggiore resilienza al nuovo asset climatico.

I temi trattati nelle pagine web spaziano dagli incentivi per la produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili all’efficientamento degli edifici, al mondo delle Comunità energetiche Rinnovabili (CER). L’obiettivo è quello di offrire supporto online ai cittadini per potersi muovere nel mercato energetico con la piena consapevolezza degli aspetti tecnici, economici, fiscali e procedurali.

Sarà a breve implementato anche un modulo dedicato alla lettura della bolletta, per permettere a tutti gli interlocutori di comprendere al meglio i termini e le diverse voci di spesa inserite.

Infine, oltre ai contenuti scaricabili, è stato istituito un indirizzo email dedicato – sportello.energia@comune.brescia.it – per rispondere direttamente a quesiti specifici dei cittadini: lo Sportello Energia vuole essere un unico interlocutore che accentri le molteplici competenze necessarie, permettendo l’attuazione del principio di semplificazione nei rapporti Pubblica Amministrazione / Cittadinanza.

La presentazione alla cittadinanza giovedì 18 luglio ore 16.30 alla Fabbrica del Futuro

Per la presentazione ufficiale alla cittadinanza è stato organizzato un incontro per giovedì 18 luglio alle ore 16.30 presso la Fabbrica del Futuro – Parco dell’Acqua, ingresso Sud, Piazzale Canton Mombello, Brescia.

Alla presentazione interverranno:

  • Michela Tiboni, Assessora alla Rigenerazione Urbana per lo sviluppo sostenibile, alla Pianificazione urbanistica, all’Edilizia Privata e all’Energia
  • Camilla Bianchi, Assessora alla Transizione ecologica, all’Ambiente e al Verde
  • Melida Maggiori, Energy Manager Comune di Brescia
  • Fedrico Beffa, Project leader F2C – Fondazione Cariplo per il Clima

Ingresso libero e gratuito, previa iscrizione a questo link Eventbrite

Condividi:


Terminato il progetto pilota di riqualificazione urbana resiliente in Via Metastasio

08-07-2024

53843582563_f4603f912c_k

Si sono conclusi i lavori di riqualificazione stradale di via Metastasio, strada compresa tra via Manara e la biforcazione ovest di via Panigada, situata nella periferia ovest di Brescia, parallela all’asse stradale di via Milano. L’intervento pilota fa parte delle azioni di adattamento del progetto “Un Filo Naturale” del Comune di Brescia, sviluppato in partenariato con AmbienteParco, Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e Parco delle Colline di Brescia, e avviato grazie al prezioso contributo di Fondazione Cariplo e di Regione Lombardia.

Gli obiettivi del progetto “Un Filo Naturale” sono di rendere la città di Brescia una CITTÀ SPUGNA, per restituire spazio all’acqua e permeabilità alla terra per accogliere la vita, una CITTÀ OASI, creando zone d’ombra e fresco, facendo entrare la natura in città per il benessere delle persone e per migliorare il microclima urbano, e una CITTÀ PER LE PERSONE, creando spazi ancora più vivibili dove è garantito il diritto alla salute, all’incontro e all’inclusione. Allineata con tutti questi obiettivi è l’azione di riqualificazione urbana in chiave resiliente di via Metastasio che è stata l’occasione per sviluppare un progetto pilota caratterizzato da soluzioni innovative.

Il progetto esecutivo è stato realizzato da Brescia Infrastrutture Srl, per conto del Comune di Brescia, in stretta collaborazione con gli uffici comunali del settore Pianificazione urbanistica e Trasformazione urbana, del settore Verde urbano e territoriale e del Settore Mobilità, eliminazione barriere architettoniche e trasporto pubblico e del Museo di scienze naturali. L’obiettivo è ottenere un miglior comfort climatico su scala micro-urbana, una maggior qualità paesaggistica ed ecologica, un aumento del drenaggio urbano, il perfezionamento della mobilità ciclabile e pedonale e promuovere la diffusione nella cittadinanza, a partire dai bambini e dai ragazzi, della conoscenza e della cultura dell’adattamento al cambiamento climatico.

L’intervento è iniziato a fine agosto 2023 e si è concluso ad aprile 2024 con una durata complessiva di 227 giorni, in anticipo rispetto alle tempistiche previste di 240 giorni. La superficie interessata è stata di 8.180 metri quadrati e l’investimento totale di 1,27 milioni di euro, di cui 923mila cofinanziati da Regione Lombardia e 350mila cofinanziati dal Comune di Brescia.

Uno degli obiettivi principali perseguiti nell’azione 2.1 del progetto “Un Filo Naturale” è la de-pavimentazione, cioè la sostituzione di parte delle superfici impermeabili con aree verdi permeabili. Nello specifico, è stata ridisegnata la sezione stradale con una riduzione della carreggiata esistente in favore dell’inserimento sul lato sud di un’aiuola “rain garden” (o giardino della pioggia). Si tratta di una trincea drenante nella quale sono state messe a dimora numerose specie vegetali che contribuiranno alla funzionalità del sistema di drenaggio. Il drenaggio naturale dell’acqua piovana nel sottosuolo è garantito attraverso l’utilizzo di nuove fosse sperdenti posizionate in carreggiata per scaricare l’acqua piovana proveniente dalla metà carreggiata nord di via Metastasio raccolta dalle nuove cunette stradali e caditoie. Le acque provenienti dalla carreggiata sud sono drenate dall’aiuola rain garden attraverso dei punti di raccolta d’acqua ricavati da interruzioni puntuali del cordolo stradale del lato sud. Uno dei temi progettuali principali ha affrontato lo slaccio delle caditoie dalla rete fognaria esistente: eliminare lo scarico dell’acqua piovana dalla fognatura mista garantisce una sicurezza aggiuntiva in caso di alluvione, e si sfrutta la nuova tecnologia offerta dai pozzi perdenti e dal rain garden per consentire la dispersione delle acque piovane nel sottosuolo. Queste soluzioni permettono di intercettare ed eliminare dalla fognatura 2100 mc di pioggia medi annui, evitando allagamenti in caso di piena.

Il progetto, inoltre, ha previsto la realizzazione di un nuovo filare di 25 alberi nell’aiuola rain garden: questa scelta migliora la qualità paesaggistica ed ecologica del sito, favorendo la biodiversità e creando zone “oasi” grazie all’ombreggiamento naturale. Le specie scelte per il progetto sono state attentamente studiate per resistere all’alternarsi di periodi di scarsa presenza di acqua a periodi di piogge forte e per contribuire alla creazione di nuovi habitat secondari per aumentare la biodiversità urbana. Questa soluzione ha il compito di contrastare l’effetto climatico di isola di calore. Allo stesso scopo, i marciapiedi sono in asfalto con finitura in resina di color avorio per ridurre le alte temperature generate dal soleggiamento estivo. Per mettere in sicurezza pedoni e ciclisti è stata inserita anche una zona 30Km/h (traffic calming), sono stati realizzati attraversamenti pedonali rialzati protetti da isole salvagente e intersezioni stradali rialzate per ridurre la velocità dei veicoli. Infine, per migliorare il livello di sicurezza e vivibilità, è stata riposizionata la rete di illuminazione pubblica stradale e pedonale sul lato sud (fornita e posata da A2A Illuminazione Pubblica).

Condividi:


Rinasce la Montagnola come Parco della biodiversità

25-06-2024

Il Parco della Biodiversità, realizzato nel bosco della Montagnola sul colle Cidneo, fa parte delle operazioni di incremento degli habitat della città previste dalla strategia di transizione climatica del Comune di Brescia

Immagine card news montagnola

Il Parco della Biodiversità, realizzato nel bosco della Montagnola sul colle Cidneo, fa parte delle operazioni di incremento degli habitat della città previste dalla strategia di transizione climatica del Comune di Brescia, definita nell’ambito dell’azione 7.2.1 del progetto “Un Filo Naturale”, sostenuto da Fondazione Cariplo e da Regione Lombardia.

Il progetto è stato condiviso con la Sovrintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio ed è stato realizzato grazie alle indicazioni del Settore Verde del Comune di Brescia, del Museo di Scienze Naturali e delle associazioni naturalistiche della città (Centro Studi Naturalistici Bresciani, Associazione Botanica Bresciana, Gruppo Ricerche Avifauna, Lipu, Amici dei Parchi) con lo scopo di facilitare la diffusione della biodiversità locale, l’assestamento degli habitat e la loro riqualificazione.

Già nel 1948 sul Cidneo era stato realizzato uno dei primi esempi di “forestazione urbana”: erano stati piantati più di 1500 giovani alberi, tra cui molti abeti e pini. Per questo motivo “la Montagnola”, nel linguaggio cittadino, è tutt’oggi conosciuta con il nome di “Pinetina”. Nel bosco della Montagnola, che negli anni 2000 ospitava un giardino botanico, ora è stato effettuato un intervento di restoration ecology.

L’evoluzione spontanea dell’ecosistema già presente in questo settore del Cidneo è stata assecondata rispettando la flora e la fauna e facilitandone la diffusione. Le specie poco pertinenti con la biodiversità locale sono state ridotte senza però rimuoverne la biomassa legnosa, utilizzata per creare microhabitat per la fauna e per facilitare l’arricchimento delle sostanze organiche nei suoli.

Il parco è percorso da un suggestivo corso d’acqua avvolto da specie vegetali acquatiche, habitat per invertebrati e anfibi. Il tratto pianeggiante che si eleva dal bosco è caratterizzato da un punto panoramico contornato da carpini bianchi. Sulle pendici circostanti si trovano un carpineto (con carpini neri e bianchi) e un castagneto, collocato sul versante più fresco. Sul fianco che digrada verso via Pusterla, inoltre, è presente una pineta popolata da pini neri, frutto del rimboschimento effettuato in questa zona nel secolo scorso.

Negli spazi più aperti si trova un prato di grandi dimensioni che verrà sfalciato in tarda primavera e in autunno per facilitare la diffusione degli impollinatori e la disseminazione delle specie erbacee tipiche dei prati da sfalcio.

Sui versanti più esposti il prato è stato arricchito, invece, con specie erbacee caratteristiche dei prati xerici (ossia dei prati degli ambienti aridi) che circondano la città. Si tratta di habitat riconosciuti come prioritari dalla Comunità Europea e che ora sono in condizione di declino, prossimi all’estinzione in tutte le Prealpi.

Inoltre, negli spazi di raccordo tra alberi e prati, sono state collocate delle pietraie che ricordano il terreno del cosiddetto “carso bresciano” (la zona che da Brescia si protende verso nord-est fino all’inizio della Val Sabbia e verso sud fino alla piana del fiume Chiese) e che ospitano quindi specie vegetali adatte a questo ambiente.

Completa il progetto, infine, l’allestimento di un percorso espositivo, realizzato in collaborazione con i volontari dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Brescia e con quelli del Servizio Civile Universale 2023/2024, che spiega l’importanza delle foreste urbane nel contrastare i cambiamenti climatici.

Questo percorso, che permette di conoscere gli ecosistemi mostrando come si modificano a causa dei cambiamenti climatici, è stato inserito nell’offerta educativa del Museo di scienze naturali e del Parco delle Colline e potrà essere abbinato ai laboratori dedicati all’adattamento al cambiamento climatico progettati e realizzati grazie alle azioni di educazione previste dal progetto “Un Filo Naturale”.

Condividi:


Il Giardino delle Api, un ecosistema verde per far fiorire le diversità

13-06-2024

Il Giardino delle Api, in Viale Duca degli Abruzzi, è un parco speciale e innovativo, il cui obiettivo principale è mettere a disposizione degli insetti impollinatori un habitat specifico che, nel corso del tempo, è divenuto sempre meno presente in città.

53788614535_9576bdf211_k

Il Giardino delle Api è un parco speciale e innovativo, il cui obiettivo principale è mettere a disposizione degli insetti impollinatori un habitat specifico che, nel corso del tempo, è divenuto sempre meno presente in città.

Il parco, che si trova in viale Duca degli Abruzzi, è stato realizzato nell’ambito di Un Filo Naturale, Strategia di Transizione Climatica sviluppata dal Comune di Brescia in partenariato con AmbienteParco, con la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici e con il Parco delle Colline di Brescia grazie al contributo di Fondazione Cariplo e di Regione Lombardia.

Oltre ad aumentare il capitale naturale e la biodiversità in un’area ormai urbanizzata, questi interventi mirano a ridurre l’isola di calore urbana, a incrementare il drenaggio urbano e a mitigare gli effetti dell’inquinamento atmosferico.

All’interno del giardino, che si sviluppa da sud a nord, si alternano piante da frutto, cespugli e prati fioriti: un ambiente che richiede limitati interventi di manutenzione per favorire le fioriture.

Un vialetto attraversa il parco e intercetta aree dedicate a specie diverse, organizzate in ordinate “stanze vegetali” consentendo ai visitatori di esplorare questo spazio cittadino dedicato alle biodiversità. Estese zone del giardino sono destinate ai prati fioriti che, grazie ai loro differenti colori, favoriscono la presenza di numerosi insetti impollinatori (api, farfalle, bombi e coccinelle). All’interno di queste aree gli insetti possono trovare polline, nettare e luoghi per l’impollinazione e lo svernamento.

Sono presenti, inoltre, filari di alberi da frutto (Cotogno, Nespolo Europeo, Nespolo del Giappone, Susino Europeo, Ciliegio Dolce, Amarena, Visciola, Marasca, Mandorlo, Fico, Cachi e Noce). Si tratta di specie rustiche che richiedono pochissime cure e che non sono normalmente soggette ad attacchi da parte di insetti o di organismi patogeni. Queste tipologie di piante, inoltre, sono in grado di resistere a condizioni climatiche difficili e offrono una produzione spontanea e naturale di frutti commestibili per l’uomo e per gli animali, in armonia con l’ambiente.

All’interno del giardino si trovano anche diversi arbusteti tra i quali, in particolare, quelli melliferi. Questi ultimi producono un elevato quantitativo di nettare, sono dotati di un profumo intenso e di fioriture abbondanti e molto colorate, particolarmente gradite dalle api.

Cinge il parco un nuovo filare di gelsi collocato lungo viale Duca degli Abruzzi, in armonia con le alberature presenti a nord, al parco Basaglia, e a margine delle aree agricole a sud. I gelsi, che richiamano alla memoria elementi del paesaggio rurale di un tempo, creano inoltre una barriera visiva, attenuando l’impatto della strada sul giardino.

Il degrado ambientale e la perdita di habitat naturali e seminaturali rappresentano le principali minacce per gli insetti impollinatori, senza i quali il ciclo riproduttivo delle piante verrebbe seriamente compromesso. Il Giardino delle Api rappresenta un angolo di biodiversità, simile a quelli presenti in altre città europee, che consente alla flora di compiere il proprio ciclo riproduttivo, favorendone la diffusione.

L’intervento rientra nell’azione 2.7 di Un Filo Naturale, denominata “Interventi di forestazione e costituzione nuovi habitat anche a potenziamento della rete ecologica comunale”, azione di adattamento al cambiamento climatico.

La riforestazione urbana permette infatti di conseguire i tre obiettivi programmatici della Strategia di Transizione Climatica: trasformare Brescia in una “città oasi” con ampia disponibilità di ombra e un miglior microclima urbano, contribuendo anche allo stoccaggio di gas climalteranti, in una “città spugna” in grado di restituire permeabilità al suolo e in una “città per le persone” che sappia offrire spazi belli, vivibili e aggreganti ai cittadini.

Condividi:


Spazi Attivi: proseguono le attività di progettazione partecipata di Urban Center

06-06-2024

Giovedì 6 giugno 2024 presso gli spazi di AmbienteParco, presentazione delle bozze progettuali di riqualificazione delle 2 aree di Viale Piave e Carmine

537B0245

Giovedì 6 giugno 2024 presso gli spazi di AmbienteParco, in Largo Torrelunga 7, Urban Center Brescia e i professionisti dello Studio ECÒL presenteranno alla cittadinanza le bozze progettuali di riqualificazione in chiave di resilienza climatica delle due aree di Viale Piave (zona scuole Ungaretti e Carducci) e di Zona Carmine (tra il cinema Eden e la scuola Muzio Calini). L’iniziativa fa parte di Spazi Attivi, un’azione specifica del più ampio progetto Un Filo Naturale, la Strategia di Transizione Climatica del Comune di Brescia supportata da Fondazione Cariplo.

La presentazione sarà preceduta da un laboratorio grafico sul tema del cambiamento climatico, come da seguente programma:

  • ore 16.30: “Parliamo di cambiamento climatico” una lezione interattiva, per bambini e ragazzi sulle cause, gli effetti e le azioni per contrastare il clima che cambia, con successivo laboratorio creativo per realizzare elementi grafici di decorazione per le aree in oggetto. Il workshop grafico, aperto a tutti, ma organizzato attorno ai bambini e alle bambine delle scuole, diviene un momento creativo per poter riflettere sui temi del cambiamento climatico. L’obiettivo del workshop è quello di raccogliere un ampio vocabolario di simboli raffiguranti le azioni da promuovere per l’incentivazione di un comportamento più sostenibile. Gli elementi grafici che emergeranno da questa esperienza verranno rielaborati, per poi diventare matrice grafica per la nuova pavimentazione del campo da basket in Viale Piave e per le bandiere poste sulla cancellata della scuola del Carmine. Questo stesso linguaggio sarà inoltre utilizzato per la creazione della comunicazione delle due riqualificazioni.
  • ore 18:30: “Presentazione delle bozze progettuali” elaborate da Studio ECÒL per le due aree, con successivo confronto pubblico prima dell’elaborazione del progetto esecutivo.

Gli incontri sono liberi ma i posti sono limitati: per partecipare a uno o a entrambi gli appuntamenti è gradita la prenotazione a questo link Eventbrite.

Condividi:


Fondazione Cariplo e Brescia, insieme per la crisi climatica

5-06-2024

L’intervista a Elena Jachia, direttrice Area Ambiente di Fondazione Cariplo e Graziano Lazzaroni, responsabile del settore Verde del Comune di Brescia

preview

Contrastare gli effetti del cambiamento climatico con interventi mirati sul territorio. Questo l’obiettivo dei progetti selezionati da Fondazione Cariplo nell’ambito della Call for Ideas Strategia Clima. Il bando, che rientra nell’iniziativa “F2C – Fondazione Cariplo per il Clima”, ha l’obiettivo di co-progettare insieme ai territori delle Strategie di transizione climatica e di implementarle attraverso azioni concrete su scala locale.

“Strategia Clima – ha detto ad askanews Elena Jachia, direttrice Area Ambiente di Fondazione Cariplo – è uno strumento che ha cercato di sensibilizzare i territori proprio per cercare di definire e costruire delle alleanze territoriali sul tema del cambiamento climatico. Finora sono già otto i territori in Lombardia che stanno lavorando su questi temi”.

Prima Bergamo, Brianza Ovest, Brescia e Mantova, poi Lentate sul Seveso e Comunità Montana Valli del Verbano, infine Monza e Comunità Valle Seriana. Questi i territori selezionati nell’ambito delle prime 3 edizioni della Call. Ma in concreto che cosa fa Strategia Clima?

“Offre un supporto di tipo tecnico – ci ha risposto Jachia – un’assistenza tecnica ai territori per riuscire a definire delle Strategie di transizione climatica che portino questi territori a affrontare in maniera più agevole gli effetti del cambiamento climatico. La cosa importante che voglio ancora sottolineare è proprio che oltre alle amministrazioni pubbliche che ovviamente sono un po’ il fulcro e i capi fila normalmente dei partenariati che lavorano su questo tema, ci sono i parchi, essenziali polmoni dei territori e anche gli enti del terzo settore, le organizzazioni non profit”.

Tra i progetti selezionati dalla Call for Ideas di Fondazione Cariplo c’è l’iniziativa del Comune di Brescia “Un Filo Naturale”, realizzata in partenariato con Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, AmbienteParco e Parco delle Colline.

“Un progetto molto vario, diversificato – ci ha spiegato Graziano Lazzaroni, responsabile del settore Verde urbano e territoriale e della strategia climatica del Comune di Brescia – sono circa 30 azioni che interessano sia azioni di adattamento, azioni di mitigazione, azioni che intervengono sugli atti pianificatori del comune così come una fetta importante è stata dedicata alla formazione e informazione dei cittadini e dei colleghi che all’interno del comune si occupano di queste tematiche”.

Tra i progetti sui quali si è lavorato a Brescia ci sono la riqualificazione di vie cittadine con interventi di depavimentazione; la realizzazione di rain garden per la gestione sostenibile delle acque meteoriche e la creazione di zone oasi attraverso la messa a dimora di essenze arboree e arbustive; la realizzazione di alcuni tetti verdi estensivi sulle coperture di edifici di edilizia residenziale pubblica nonché interventi di riforestazione urbana. La sensazione, nella Giornata mondiale dell’Ambiente, è che il tema del cambiamento climatico sia sempre più presente anche nelle azioni delle istituzioni locali e che proprio dai territori possa partire una svolta nel modo di affrontare questa tematica così cruciale per il nostro presente e per il nostro futuro.

Guarda la video intervista

https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/fondazione-cariplo-e-brescia-insieme-la-crisi-climatica/AGQ0YoP

Condividi:


L’avamposto – Al Cinema Nuovo Eden, proiezione ore 21

07-03-2024

Interviene il regista Edoardo Morabito, in dialogo con il critico cinematografico Paolo Fossati.
Alla presentazione del film sarà presente il Dott. Graziano Lazzaroni, Dirigente Verde Urbano e Territoriale e Responsabile della Strategia di Transizione Climatica del Comune di Brescia.

L'Avamposto manifesto

Un road movie avventuroso e rocambolesco che unisce i temi dell’emergenza climatica, la foresta amazzonica, e il culto irresistibile dei Pink Floyd. Sarà presente il regista in sala.

Un film di Edoardo Morabito
Con Alyona Mikhailova, Ekaterina Ermishina, Odin Lund Biron, Nikita Elenev, Filipp Avdeev
Origine Italia/Brasile 2023
Durata 85′
Genere Documentario

Il documentario

Christopher Clark è un eco-guerriero, uno scozzese fuori dall’ordinario che nel cuore della foresta amazzonica ha creato il suo personalissimo Avamposto del progresso: un modello di società utopica basato sull’equilibrio perfetto tra natura e tecnologia, gestito e preservato dagli abitanti della foresta.
Ma la situazione peggiora di anno in anno e un nuovo grande incendio minaccia di distruggere l’Avamposto. Chris decide allora di giocare d’azzardo, opponendo alla spettacolare distruzione della foresta un evento altrettanto spettacolare: un concerto dei Pink Floyd dentro l’inferno verde, così da convincere il governo brasiliano a istituire una riserva.
Del resto nella mente di un sognatore tutto è possibile e forse ha ragione lui, in un mondo che corre a velocità folle verso l’apocalisse, essere un po’ folli è l’unico modo per opporre resistenza.
Ma veramente possiamo salvare la foresta, noi, i figli dello stesso modello capitalista che la sta distruggendo?

Prima visione 7 marzo al Cinema Nuovo Eden

Interviene il regista Edoardo Morabito, in dialogo con il critico cinematografico Paolo Fossati.
Alla presentazione del film sarà presente il Dott. Graziano Lazzaroni, Dirigente Verde Urbano e Territoriale e Responsabile della Strategia di Transizione Climatica del Comune di Brescia.

Info e prenotazioni a questo link

 

 

Condividi:


Un tetto verde sull’edificio comunale di via Cavellini / Fasser a Sanpolino

23-02-24

Il tetto verde pilota, strumento sperimentale di adattamento ai cambiamenti climatici, è il primo su un fabbricato di edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune di Brescia

tetto-verde-cavallini-fasser

Nel fabbricato di proprietà comunale, che si trova in via Cavellini / Fasser nel quartiere Sanpolino, sono iniziati i lavori per il rifacimento della copertura dell’edificio, la realizzazione di un giardino pensile e il rifacimento dell’impianto fotovoltaico collegato.

I tre interventi sono in sequenza temporale fra loro e dovrebbero concludersi entro l’estate; sono finanziati in parte con fondi propri dell’amministrazione comunale e in parte con risorse esterne, per un ammontare complessivo di 584.200 euro.

In particolare, l’implementazione del tetto verde s’inserisce all’interno di Un Filo Naturale, la Strategia di Transizione Climatica del Comune di Brescia supportata da Fondazione Cariplo, progetto che prevede la realizzazione di tetti verdi pilota come strumento di adattamento ai cambiamenti climatici. Quello di Via Cavellini / Fasser sarà il primo giardino pensile su un fabbricato di edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune di Brescia.

I 3 progetti d’intervento e lo stato attuale dell’edificio di housing sociale

L’edificio a destinazione residenziale è stato realizzato negli anni 2006-2007 all’interno del Piano di Zona Sanpolino e comprende 38 alloggi di housing sociale, attualmente quasi tutti abitati, distribuiti su tre vani scala e su tre livelli fuori terra. Il piano terra è parzialmente occupato dall’Ufficio di zona Est. Sono inoltre presenti un’autorimessa interrata dotata di cantine e posti auto e una copertura piana e praticabile, alla quale approda uno soltanto dei tre vani scala con annesso ascensore (via Fasser 24), a sua volta protetto da una pensilina piana in cemento armato.

Attualmente, il lastrico della copertura dell’edificio è interessato da un generale degrado edilizio e impiantistico. Ne conseguono infiltrazioni d’acqua verso gli alloggi sottostanti, a cui recentemente si è dovuto ovviare con rappezzi di manto bituminoso nella porzione nord-ovest della copertura (estesa 180 mq circa), maggiormente interessata dal degrado. I manufatti in cemento (parapetti, comignoli, torrini, volumi tecnici dei vani ascensore, gronde sporgenti dalla copertura) sono rivestiti da uno strato di doppia guaina ardesiata, che si presenta ammalorata in più punti. L’impianto meccanico di estrazione forzata dell’aria dai locali domestici risulta obsoleto e in parte non funzionante, oltre che fonte di rumori e vibrazioni. L’impianto fotovoltaico al servizio delle parti comuni è stato negli ultimi anni oggetti di rilevanti danneggiamenti causati da eventi atmosferici eccezionali come grandinate e trombe d’aria.

I tre progetti d’intervento riguardano:
• la manutenzione straordinaria edile e impiantistica, consistente nel rifacimento degli strati di protezione del solaio di copertura e dell’impianto di estrazione forzata dell’aria;
• la realizzazione di un tetto verde di tipo estensivo;
• lo smantellamento e il rifacimento dell’impianto fotovoltaico al servizio delle parti comuni.

Complessivamente verranno spesi:
– 445.000 euro per la manutenzione straordinaria edile e impiantistica (risorse comunali);
– 110.000 euro per la realizzazione del tetto verde, di cui: 21.800 euro finanziati da Fondazione Cariplo e 88.200 euro mediante risorse comunali
– 29.200 euro per l’impianto fotovoltaico (risorse comunali).

Gli interventi hanno avuto origine dalla constatazione dello stato di degrado manutentivo della copertura dell’edificio. Lo spirito con cui si è approcciata la tematica progettuale è stato quello di riqualificare l’edificio non soltanto rimuovendo le condizioni di disagio presenti, ma provando ad apportare un sensibile miglioramento del comportamento termoigrometrico dell’involucro superiore dell’immobile, anche in un’ottica di rigenerazione del patrimonio edilizio in chiave di transizione ecologica ed energetica.

Il tetto verde pilota, strumento sperimentale di adattamento ai cambiamenti climatici

L’esigenza di effettuare un intervento di manutenzione straordinaria su un immobile di proprietà comunale si è rivelata un’occasione importante per dotare l’edificio di un giardino pensile, il primo su un fabbricato di edilizia residenziale pubblica di proprietà del Comune di Brescia.

La realizzazione di giardini pensili all’interno di contesti urbani nasce dall’esigenza di migliorare la gestione e la conservazione dell’acqua piovana, alla luce dei sempre più diffusi eventi atmosferici estremi che caratterizzano il nostro tempo. Oggi, la relazione tra insediamenti urbani e clima è infatti inasprita dal manifestarsi di periodi di siccità prolungati alternati a periodi caratterizzati da piogge intense. In aree densamente urbanizzate la difficoltà di gestione dell’acqua deriva non soltanto dall’entità di fenomeni particolarmente eccezionali, ma soprattutto dalla grande quantità di superfici impermeabili che non permettono l’infiltrazione di acqua nel terreno.

Da qui l’idea di sfruttare una grande superficie artificiale come la copertura di un edificio residenziale per restituirle permeabilità e migliorare la gestione dell’acqua su di essa, con l’obiettivo di mitigare gli effetti delle bombe d’acqua e di fungere da vasca di laminazione dinamica per la raccolta dell’acqua piovana, riutilizzandola per l’irrigazione della superficie erbosa soprastante.

La minor dispersione di calore durante la stagione invernale, ma soprattutto una diminuzione della temperatura della copertura nei periodi estivi, consentono una sensibile riduzione dei costi energetici per la gestione delle temperature interne dell’edificio. Allo stesso modo, le coperture a verde costituiscono una protezione ideale per i pacchetti d’isolamento termico e idraulico della copertura, garantendone una maggior durata, salvaguardandone la funzionalità e mantenendone il valore economico ed ecologico per lo smaltimento.

L’intervento consentirà inoltre di ridurre l’isola di calore urbana, nello specifico la temperatura dell’estradosso della copertura passerà dai 50-85 °C rilevati sui materiali artificiali impermeabili (variabili a seconda della tipologia di manti che possono essere da sintetici chiari a bituminosi scuri) ai 25-30 °C normalmente registrati sulle coperture verdi.

Altrettanto importante risulta essere l’abbinamento di tetto verde e impianto fotovoltaico, dal momento che le prestazioni dell’impianto migliorano al diminuire della temperatura della superficie su cui insistono. Un altro aspetto altrettanto vantaggioso consiste nella capacità della vegetazione di catturare e trattenere le sostanze inquinanti e più nello specifico i particolati sottili che col tempo sedimentandosi sulle superfici dei pannelli possono diminuire i rendimenti dell’impianto.

Un sistema solare fotovoltaico e un tetto verde sono dunque perfettamente compatibili perché da un lato si vanno a migliorare le prestazioni dei pannelli solari, mantenendo le temperature più basse, dall’altro la vegetazione sul tetto beneficia delle aree ombreggiate che vengono create dai pannelli solari, provocando un aumento naturale della biomassa e, in alcuni casi, anche un’estensione del numero di specie di piante e della biodiversità.

Condividi:


Nasce l’Associazione Fondiaria Monte Maddalena

23-11-2023

Dopo un percorso condiviso di circa un anno si costituisce oggi, 23 novembre 2023, l’Associazione Fondiaria Monte Maddalena per la gestione forestale responsabile dei boschi del territorio Comunale di Brescia.

asfo-monte-maddalena

Un futuro condiviso per la montagna dei Bresciani: nasce l’Associazione Fondiaria “Monte Maddalena” per promuovere la gestione forestale associata tra proprietari pubblici e privati

Nell’ambito di Un Filo Naturale, la Strategia di Transizione Climatica del Comune di Brescia supportata da Fondazione Cariplo, cofinanziata anche da Regione Lombardia, il Comune di Brescia ha voluto promuovere un’azione di contrasto all’abbandono dei boschi della montagna che sovrasta la città, tramite un progetto specifico di gestione forestale responsabile basata sulla costruzione di un modello di Governance associata.

La funzione protettiva dei boschi sul Monte Maddalena per potenziare l’adattamento ai cambiamenti climatici

Gli effetti della crisi climatica sono evidenti anche sui boschi delle colline attorno alla città: considerando gli eventi meteorologici eccezionali sempre più frequenti e l’incremento dei periodi di prolungata siccità, sono aumentati i rischi dovuti al dissesto idrogeologico e agli incendi boschivi. Questi problemi sono inoltre aggravati dall’abbandono dei boschi: poiché le attività selvicolturali non sono più redditizie, proprietari pubblici e privati faticano ad attuare interventi di manutenzione. 

Se correttamente gestiti però, i boschi periurbani possono avere una funzione protettiva rispetto alle aree urbanizzate, garantendo la protezione dei versanti e contribuendo a mitigare le conseguenze delle calamità naturali.

L’Associazione Fondiaria Monte Maddalena, 253 ettari secondo gli indirizzi tecnici del Parco delle Colline, è aperta a nuove adesioni

L’azione 2.4 prevista da Un Filo Naturale ha permesso di ottenere 238 mila euro, risorse utilizzate per creare l’Associazione Fondiaria finalizzata alla gestione forestale associata tra proprietari pubblici e privati, per pianificare e attuare interventi di controllo della necromassa forestale e di miglioramento dei boschi e per convertire i boschi presenti in foreste d’alto fusto, prossime alla vegetazione potenziale del luogo e maggiormente adatte all’evoluzione climatica in atto, secondo gli indirizzi tecnici del Parco delle Colline.

Si è scelto di adottare la forma dell’Associazione Fondiaria, introdotta con la Legge Regionale 9 del 2019, alla quale hanno aderito tre soggetti pubblici, per una superficie di 139 ettari, e tre soggetti privati, per una superficie di 114 ettari, per un totale di 253 ettari.

Con la riunione della prima assemblea degli associati, la sottoscrizione dell’atto costitutivo e dello Statuto e con la nomina degli organi di governo (Consiglio direttivo, Presidente e Segretario) l’Associazione Fondiaria potrà essere operativa e potrà redigere un “piano di gestione” razionale dei boschi e mettere in atto i primi interventi di miglioramento forestale, secondo le priorità assegnate. Costituita l’Associazione, la stessa sarà aperta a nuove adesioni per realizzare un percorso virtuoso di valorizzazione delle risorse boschive.

Condividi:


Raccontare il cambiamento climatico: i vincitori del contest fotografico di Fondazione Cariplo “F2Click. Obiettivo Clima”

9-11-2023

Gli scatti esposti in una mostra diffusa outdoor a Brescia da metà novembre. Tra i temi ricorrenti: la siccità, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento urbano, le conseguenze degli eventi climatici estremi, il conseguente impatto sulla fauna locale e l’attivismo dei cittadini.

contest fotografico di Fondazione Cariplo F2Click Obiettivo Clima

Fondazione Cariplo annuncia i vincitori del concorso fotografico “F2Click. Obiettivo Clima”: 27 cittadini e gli studenti di una scuola superiore sono gli autori degli scatti che hanno saputo raccontare al meglio tramite l’obiettivo di una fotocamera l’impatto del cambiamento climatico nei territori delle province di Bergamo, Brescia, Monza e Brianza, Mantova e Varese.

Selezionati dalla giuria, composta dai professionisti della fotografia Fabiano Ventura, Sara Melotti e Denis Curti, i vincitori sono: Tiziano Pedroni, Simone Acquaroli, Roberto Serra, Pier Giorgio Keller, Paola Capitanio, Noemi Colombo, Nicola Massella, Michela Locatelli, Mauro Lanzini, Maurizio Teruzzi, Maria Francesca Napoli, Marco Corso, Luca Ranchetti, Ivan Scellato, Graziano Perotti, Gianpiero De Angeli, Gianfranco Archetti, Giacomo Paraninfo, Francesca Sangunetti, Elio Longhi, Clizia Gagliardi, Claudio Compagni, Bruno Vittorio Belotti, Armando Bottelli, Alessandro Dumassi, Alberto Bastianon, Albachiara Papi e gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Giuseppe Meroni (Lissone).

“La forza comunicativa di una fotografia vale più di mille parole; se poi utilizzata per coinvolgere e sensibilizzare la società civile sugli effetti dei cambiamenti climatici assume un valore ancora maggiore” commenta Ventura.

“Per guardare le immagini è necessario predisporsi all’incontro. Aprirsi agli altri. Ogni scatto è veicolo di tanti sentimenti insieme: segreti, bisogni, sogni, desideri ma anche paure e contraddizioni. Queste le sensazioni provate durante il lavoro di giuria. Queste le emozioni trasmesse dai fotografi e dalle loro immagini” commentano Curti.

“Le immagini sono strumenti potenti: possono toccare le coscienze e plasmare la percezione che abbiamo della realtà. Mi auguro che queste fotografie riusciranno a far riflettere chi le guarderà” commenta Melotti.

Tra i temi ricorrenti degli scatti vincitori vi sono la siccità, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento urbano, le conseguenze degli eventi climatici estremi, l’impatto sulla fauna locale e l’attivismo dei cittadini. Queste fotografie vanno così a delineare un atlante dei segni del cambiamento climatico visti con gli occhi di chi vive il territorio e verranno esposti in una mostra diffusa outdoor da metà novembre lungo le strade dei territori di Bergamo, Brescia, Mantova, Lentate sul Seveso, Cesano Maderno, Comunità Montana Valli del Verbano, dove sono in corso le sei Strategie di Transizione Climatica sostenute da Fondazione Cariplo nell’ambito della Call for Ideas “Strategia Clima”, e per le vie del Comune di Milano.

Le fotografie selezionate, per quanto riguarda il territorio bresciano, verranno affisse nei punti indicati dalla mappa presente a questo link.

Fondazione Cariplo si riserva inoltre di assegnare in maniera unanime il Premio Menzione speciale Ambassador F2C a quattro fotografie, una per ogni categoria del contest – trasformazione del territorio e relative conseguenze delle scelte urbanistiche, rapporto uomo-natura e rischi per il mantenimento della biodiversità, attivismo dei cittadini, azioni di adattamento e mitigazione delle istituzioni locali. Le fotografie selezionate potranno inoltre essere proposte per l’esposizione in festival nazionali e internazionali.

Condividi:


Spazi Attivi, al via la fase di co-progettazione

26-10-2023

Incontri, passeggiate e laboratori per rendere Viale Piave e la Zona del Carmine luoghi più belli, accoglienti e resistenti al cambiamento climatico

spazi-attivi

​​​SpaziAttivi è un percorso partecipativo organizzato da Urban Center Brescia, con il coinvolgimento dei consigli di quartiere e le associazioni della città, per individuare spazi aperti urbani adatti a possibili trasformazioni in luoghi di aggregazione sociale, attraverso interventi di riqualificazione urbana e di adattamento al clima che cambia.

Conclusa la fase di esplorazione partecipata, svoltasi nell’arco dell’anno 2022, sono stati individuati con i consigli di quartiere e le associazioni, spazi aperti urbani da trasformare in luoghi di aggregazione sociale, attraverso interventi di riqualificazione urbana; da giugno a settembre 2022, nello spazio di Urban Center Brescia, è stata allestita una mostra delle 56 proposte pervenute.

Oggi Urban Center Brescia apre le porte alla città per la co-progettazione in chiave di resilienza climatica e sociale delle due seguenti aree:

  • VIALE PIAVE: area compresa tra le scuole Carducci e Ungaretti e la piastra sportiva (Quartiere di Porta Venezia)
  • ZONA CARMINE: area compresa tra il Cinema Eden e la Scuola Primaria Muzio Calini tra Via Nino Bixio e via delle Battaglie. Quartiere Centro Storico Nord)

In programma gli incontri per rendere Viale Piave e la Zona del Carmine luoghi più belli, accoglienti e resistenti al cambiamento climatico. Cittadini e cittadine, studenti e studentesse, insegnanti, commercianti, associazioni possono progettare gli interventi insieme al Comune di Brescia e agli architetti e alle architette dello Studio ECÒL:

  • INCONTRO DI APERTURA
    17/11/23 venerdì, h. 18 – Mo.Ca – Informagiovani – sala Alberi, via Moretto 78
  • PASSEGGIATE ESPLORATIVE
    18/11/23 sabato, h. 10 entrata scuola Giosuè Carducci (per la zona di Viale Piave) sabato, h. 14 entrata scuola Muzio Calini (per la zona del Carmine)
  • LABORATORI DELLE IDEE
    30/11/23 giovedì, h. 18 – Mo.Ca – Informagiovani – sala Alberi, via Moretto 78
    (per la zona di Viale Piave) ​
    01/12/23 venerdì, h. 18 – Mo.Ca – Informagiovani – sala Alberi, via Moretto 78
    (per la zona del Carmine)

E’ possibile iscriversi agli eventi tramite il form disponibile a questo link.

Condividi:


Kick-off meeting CLIMATEFIT presso la Copenaghen Business School

14-10-2023

Mercoledì 11 e giovedì 12 ottobre 2023 il Comune di Brescia ha partecipato al kick-off meeting CLIMATEFIT, progetto coordinato dalla World Climate Foundation di Copenhagen e finanziato dalla Commissione Europea

climatefit-copenaghen

Mercoledì 11 e giovedì 12 ottobre 2023 il Comune di Brescia ha partecipato al kick-off meeting CLIMATEFIT, progetto coordinato dalla World Climate Foundation di Copenhagen e finanziato dalla Commissione Europea

Il progetto è iniziato lo scorso 1° settembre e mira a sostenere i territori del consorzio nel loro percorso di trasformazione verso la resilienza climatica, colmando il gap finanziario esistente e offrendo così un’opportunità significativa per promuovere investimenti innovativi in materia di resilienza nei territori vulnerabili dell’UE e per aumentare la competitività e la leadership dell’UE in un mercato in crescita. L’idea è quella di fornire alle Pubbliche Amministrazioni una visione critica che possa costruire capacità interne per riuscire a identificare e attrarre varie fonti di finanziamento pubbliche e private e degli Enti di Finanziamento e Investimento, identificando opportunità di investimento nell’ambito della resilienza.

Il Comune di Brescia sarà uno dei 4 territori su cui verrà creata e testata una strategia di investimento innovativa per l’adattamento ai cambiamenti climatici della città

Brescia mira a moltiplicare le azioni incluse nella Strategia STC e coerenti con le politiche di adattamento dell’UE: tetti e pareti verdi e azioni di drenaggio urbano sostenibile. La Strategia di Transizione Climatica identifica le aree più a rischio, le mappe di vulnerabilità ed esposizione e le priorità per implementare gli interventi di adattamento. Le fonti di finanziamento esplorate sono Fondazione Cariplo, Ministero della Transizione Ecologica (MITE), Regione Lombardia e fondi UE. Altri attori locali interessati a far parte di una task force locale sono l’Università, il Museo di Scienze Naturali, l’Ong Ambiente Parco, il Parco Naturale locale, Urban Center Brescia, Banca Etica e altri. Il Comune ha attivato una co-progettazione dedicata al design urbano e alle NBS, azioni di citizen science e potrebbe coinvolgere banche, fornitori di servizi finanziari come Banca Popolare Etica e ICCREA (partner associati), una piattaforma di crowdfunding, sviluppatori immobiliari e proprietari di case.

Condividi:


Palestra Liceo Calini, al via la realizzazione del tetto verde Un Filo Naturale

29-09-2023

Palestra Liceo Calini, al via la realizzazione del tetto verde Un Filo Naturale, grazie a un accordo di collaborazione tra Comune e Provincia di Brescia

tetto-verde-liceo-calini

Palestra Liceo Calini, al via la realizzazione del tetto verde Un Filo Naturale, grazie a un accordo di collaborazione tra Comune e Provincia di Brescia

Il nuovo tetto verde a copertura della palestra del Liceo scientifico statale “A. Calini” di Brescia sarà pronto entro l’anno. La realizzazione dell’opera – il cui quadro economico complessivo è di circa 80 mila euro, suddivisi tra Comune per 66 mila euro e Provincia per 14 mila euro – è stata affidata a Brescia Infrastrutture e rientra tra gli interventi di Un Filo Naturale, la Strategia di Transizione Climatica del Comune di Brescia supportata da Fondazione Cariplo.

L’azione di adattamento ai cambiamenti climatici, di carattere sperimentale, prevede la realizzazione di alcuni tetti verdi pilota su edifici di proprietà pubblica e l’elaborazione di strumenti condivisi, utili per la loro diffusione. In particolare è stato eseguito uno studio botanico funzionale a definire specifiche linee guida di progettazione del verde in chiave resiliente e a favorire l’aumento della biodiversità nella città attraverso la costruzione di nuovi habitat urbani.

“Gli eventi estremi, quali alluvioni, siccità e ondate di calore, sono in aumento a causa del cambiamento climatico. È ancora vivido nella memoria il ricordo dei nubifragi che hanno sferzato il Nord Italia lo scorso maggio e che hanno causato ingenti allagamenti e disagi anche nella città di Brescia. I territori e le città devono adattarsi velocemente per affrontare questi fenomeni e gli interventi Nature Based Solution, come il tetto verde sulla copertura della palestra, contribuiscono a farlo. Con le Strategie di Transizione Climatica sostenute da Fondazione Cariplo, tra cui Un Filo Naturale, gli enti coinvolti svilupperanno iniziative che, oltre ai singoli interventi, permetteranno di ripensare il proprio territori in chiave climatica a partire dalla pianificazione e dal coinvolgimento dei cittadini.” afferma Elena Jachia, Direttrice Area Ambiente Fondazione Cariplo.

I lavori per la realizzazione della copertura rivestita di vegetazione si svolgeranno in autunno e il tetto verde per la palestra del Liceo di Via Monte Suello 2 sarà pronto entro l’anno. L’opera, di circa 550 mq di superficie, consiste nella posa di un sistema verde pensile estensivo a prato, con una miscela di almeno 20 specie di graminacee, dicotiledoni perenni e annuali, su una base di terra mediterranea: la presenza di una grande varietà di perenni conferisce a questo sistema una maggiore resilienza.

Oltre all’estetica della copertura che varia nel corso delle stagioni, il tetto verde pilota di Un Filo Naturale vuole apportare numerosi vantaggi: dalla mitigazione del microclima alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e sonoro, alla crescita della biodiversità.
L’installazione di un impianto d’irrigazione completo di centralina elettronica programmabile rain-stop permetterà inoltre, insieme al sistema di pozzetti di controllo, risparmio idrico e una gestione ottimale del deflusso delle acque.

Condividi:


Interventi di riforestazione e costituzione di nuovi habitat

7-09-2023

Coinvolte le aree di via Malga Bala, via San Polo e via delle Gabbiane

riforestazione-nuovi-habitat

Presentati gli interventi di riforestazione e costituzione di nuovi habitat nelle aree di via Malga Bala, via San Polo e via delle Gabbiane (quartiere San Bartolomeo), a Brescia. Le aree ricadono nella rete ecologica del Comune di Brescia, interessano due corridoi ecologici (il fiume Garza e il fiume Mella) e si trovano all’interno del perimetro del Parco delle Colline (lotto San Bartolomeo) e del Parco delle Cave. Il progetto ha previsto la piantumazione di piantine forestali e piante a pronto effetto, sia di tipo arboreo che di tipo arbustivo; tra i lotti di via San Polo e di via delle Gabbiane sono state messe a dimora 10.755 piantine forestali e 202 piante a pronto effetto.

L’area interessata dall’intervento è suddivisa in tre lotti. Il primo, situato in via Malga Bala, ha un’estensione di 3,5 ettari. Il secondo, in via San Polo, comprende un’area di circa 6 ettari, distribuiti tra le fermate della metropolitana di San Polo e quella di San Polo Parco. Il terzo, che si estende per circa 1 ettaro, si trova in via delle Gabbiane, nel quartiere San Bartolomeo. Le aree ricadono nella rete ecologica del Comune di Brescia, interessano due corridoi ecologici (il fiume Garza e il fiume Mella) e si trovano all’interno del perimetro del Parco delle Colline (lotto San Bartolomeo) e del Parco delle Cave.

Il progetto ha previsto la piantumazione di piantine forestali e piante a pronto effetto, sia di tipo arboreo (70%) che di tipo arbustivo (30%). Tra i lotti di via San Polo e di via delle Gabbiane sono state messe a dimora 10.755 piantine forestali e 202 piante a pronto effetto. In via Malga Bala il numero di piante è pari a 988 forestali e 25 pronto effetto. Tutto il progetto è stato realizzato usando diverse specie vegetali che hanno permesso di implementare le strutture verdi. Le piantine forestali necessitano di un supporto, detto shelter. Il progetto ha previsto l’utilizzo di shelter biodegradabili e di plastica. Per questi ultimi è prevista la rimozione entro i 3 anni dalla messa a dimora della pianta. Nel lotto di via Malga Bala sono stati installati anche dei dischi di tessuto pacciamante in corrispondenza di ogni piantina, per mantenere una corretta umidità del terreno.

La manutenzione della forestazione prevede sfalci periodici e irrigazione per i primi tre anni dalla messa a dimora. Il numero di sfalci annuali è variabile a seconda delle condizioni meteorologiche. La gestione prevede in ogni caso un numero di sfalci non troppo elevato per avere un basso impatto sulla biodiversità e per permettere il mantenimento dell’umidità nel terreno.
Il metodo di irrigazione non risulta essere omogeneo. Nei lotti di via Malga Bala e via delle Gabbiane si procede usando una botte di irrigazione. Nel lotto di via San Polo, invece, si irriga sia attraverso il metodo della botte di irrigazione sia attraverso lo scorrimento. La manutenzione terminerà dopo tre anni dalla piantumazione, quando il sistema sarà in grado di autosostenersi, e verranno sostituite eventuali perdite.

La riforestazione urbana apporta molteplici vantaggi, trasformando Brescia sempre più in una “città oasi” con ampia disponibilità di ombra e per migliorare il microclima urbano, contribuendo anche allo stoccaggio di gas climalteranti. Quest’ultima funzione sarà molto importante quando la pianta diventerà adulta poiché solo allora presenterà un bilancio di carbonio positivo, diventando così carbon-sink.
Ma anche la creazione di una “città spugna” in grado di restituire permeabilità al suolo aumentandone il drenaggio e di una “città per le persone” che crea spazi belli, vivibili e sicuri per garantire il diritto alla salute, alla mobilità lenta, all’incontro. La presenza di aree forestate mitiga gli effetti dei fenomeni atmosferici di elevata intensità e riduce il pericolo da inquinamento atmosferico, aumentando in maniera diretta la qualità della vita in città.

L’area di San Polo è stata inclusa nel progetto del “Bosco dei nuovi nati negli anni 2022, 2023 e 2024” in attuazione della Legge 113/1992 «un albero–un nato» e nell’ambito della Strategia di Transizione Climatica Un Filo Naturale, sostenuta da Fondazione Cariplo, con la finalità di contribuire al contrasto del cambiamento climatico e di sensibilizzare i cittadini sulla necessità di implementare e tutelare gli habitat urbani, inaugurato il 4 maggio 2023. Il parco è stato intitolato a Marie Curie (1867-1934), che vinse due Premi Nobel per la fisica e per la chimica in seguito alla scoperta del Radio e del Polonio, e alla figlia Irène Joliot-Curie (1926-1956), che continuò gli studi della madre riuscendo a isolare elementi radioattivi naturali.
La spesa totale dei lavori è pari a 271.572 euro. Per la manutenzione dei prossimi tre anni, sarà necessario un investimento pari al 60% della spesa totale già effettuata, per un totale di circa 160 mila euro.

Condividi:


Un Filo Naturale presentato a ECCA 2023, il più importante evento europeo sul tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici

18-06-2023

In programma a Dublino, dal 19 al 21 giugno, ECCA (European Climate Change Adaptation Conference), la 6° edizione della conferenza biennale sull’adattamento ai cambiamenti climatici

ecca-un-filo-naturale

È in programma a Dublino, dal 19 al 21 giugno, ECCA (European Climate Change Adaptation Conference), la 6° edizione della conferenza biennale sull’adattamento ai cambiamenti climatici. Durante il corso dell’evento, all’interno della hall dedicata ai poster, è prevista la presentazione di Un Filo Naturale, la Strategia di Transizione Climatica del Comune di Brescia supportata da Fondazione Cariplo.

Nell’area tematica “Nature-based solutions”, saranno illustrate al pubblico le principali soluzioni basate sulla natura previste dalla Strategia di Transizione Climatica del Comune di Brescia e in particolare: la misura di riforestazione urbana (Azione 2.7), il rinnovo delle alberature stradali (Azione 2.3), la de-pavimentazione e la creazione di un’area oasi in Via Metastasio (Azione 2.1) e la realizzazione di un tetto verde pilota in un edificio pubblico in Via Cavellini (Azione 2.2).

Il poster presenterà quanto sta realizzando la città di Brescia ad un pubblico internazionale di oltre 500 esperti di adattamento al cambiamento climatico, ricercatori, giornalisti, politici e amministratori locali da tutta Europa, nonché aziende private, investitori e numerose associazioni non-governative, di cittadini e di giovani. Il progetto sarà raccontato di persona dai ricercatori del CMCC (Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), presenti come delegazione di Un Filo Naturale, di cui sono partner di progetto.

La conferenza ECCA, che rappresenta il più grande evento sull’adattamento al cambiamento climatico in Europa, è organizzata nell’ambito del progetto MAGICA, finanziato dal programma di ricerca della Commissione Europea “Horizon Europe” e coordinato dal CMCC. Co-organizzato da JPI Climate e ospitato dal University College di Cork e MaREI presso il Castello di Dublino, ECCA ha l‘obiettivo di presentare gli esempi reali di misure di adattamento più significativi e all’avanguardia, per un’Europa resiliente ai cambiamenti climatici.

Nel comitato organizzatore dell’evento c’è il CMCC, partner di progetto di Un Filo Naturale e responsabile dell’analisi della variabilità climatica – ovvero lo studio del clima passato, presente e futuro della città di Brescia, rispetto a cui sono state identificate e programmate le azioni progettuali – e delle azioni di divulgazione scientifica e networking internazionale.

Condividi: