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Natura Bresciana 2021 – Volume 44

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Indice degli articoli

BALBO S., GRATTINI N.
Gli uccelli della fascia fluviale del Po delle provincie di Cremona-Mantova (Lombardia, Italia settentrionale)

Riassunto – Viene presentata sotto forma di check-list, la situazione dell’avifauna presente lungo il corso del fiume Po nelle province di Cremona e Mantova, relativa al periodo 2000-2020. Le specie citate sono 254 (152 non-Passeriformi e 102 Passeriformi), appartenenti a 21 ordini e 58 famiglie. Le specie nidificanti, comprese quelle irregolari e probabili, sono 98 (54 non-Passeriformi e 44 Passeriformi); quelle svernanti regolari e irregolari 115. I migratori regolari sono 167, gli irregolari 36, gli accidentali 37.


GROTTOLO M., PEDERSOLI D.
Gli Elateridi del bacino superiore del fiume Oglio (
Coleoptera Elateridae) – III Contributo alla conoscenza della coleotterofauna del bresciano

Riassunto – Nel presente lavoro vengono riportati i dati relativi alla fauna a Coleoptera Elateridae del bacino superiore del fiume Oglio. La variegata situazione ambientale con diverse tipologie di ecosistemi ha portato al censimento di ben 92 specie, che rappresentano il 35,80 % dei taxa di questa famiglia in Italia e il 70,23 % per la Lombardia. Sono state reperite alcune specie di rilevanza biogeografica e particolarmente rare e numerose sono risultate le segnalazioni di prime località puntuali note per taxa nuovi per le provincie di Brescia (43) e/o Bergamo (19); 3 di queste non risultavano, inoltre, ancora indicate per la regione Lombardia.
L’analisi dei corotipi ha evidenziato una predominanza di elementi ad ampia distribuzione Olartica con la prevalenza di quello Sibirico-Europeo (SIE); lo studio corologico è stato confrontato con quello della Val di Genova e della Valle d’Aosta dimostrando come le ripartizioni percentuali tra i differenti corotipi siano, in regioni geograficamente e geomorfologicamente differenti, sostanzialmente sovrapponibili. Anche il quoziente di similarità di Sørensen ha rilevato che il grado di associazione tra gli Elateridae del bacino superiore del fiume Oglio, della Val di Genova e della Valle d’Aosta presenta una similarità abbastanza elevata con un valore dell’indice superiore a 0,5 e quindi qualitativamente quasi del tutto uguali, anche se probabilmente quantitativamente molto diversi. Mentre il confronto dello stesso indice tra le macroaree con cui abbiamo suddiviso il territorio evidenzia un valore sempre superiore allo 0,65. Il 23% delle specie presenti nel territorio sono inserite nella “Lista Rossa IUCN dei Coleotteri Saproxilici Italiani”. Questo studio, rapportato anche ai nostri due precedenti, dimostra come l’alto bacino idrografico del fiume Oglio abbia una valenza ecologica di notevole importanza.


GROTTOLO M.
Sciaphobus (Schiaphobus) scitulus (GERNAR, 1824): Curculionidae entiminae sciaphilini – Prima segnalazione per la Lombardia

Riassunto – Si segnala il ritrovamento di una specie nuova per la Lombardia.


GROTTOLO M., PEDERSOLI D.
Nuovi dati sulla presenza di specie aliene in Lombardia (
Coleoptera bruchidae)

Riassunto – Si segnala il ritrovamento di una specie nuova per la Lombardia.


GROTTOLO M., FANTI F.
Un interessante ritrovamento di
Phaeopterus unicolor A. Costa 1856 sulle Alpi Marittime

Riassunto – Nel presente documento si discute brevemente sul ritrovamento di un esemplare maschio di Phaeopterus unicolor. Si tratta della prima segnalazione per la Liguria e per l’intero arco alpino.


GARGIONI A., BRICHETTI P., SOTTILE F.
Resoconto ornitologico bresciano 2020

Riassunto – Vengono riportate le segnalazioni ornitologiche più interessanti per la Provincia di Brescia relative al 2020.


CHIARI C.
Gli odonati del Plis “Parco delle Cave di Buffalora e San Polo, Brescia”, Campagna di monitoraggio 2017-2021 – Check-list e mappe di distribuzione (Lombardia, Italia settentrionale)

Riassunto – Si presentano i risultati di una approfondita ricerca sugli Odonati svolta dal 1° aprile 2017 al 31 ottobre 2021. I dati ottenuti dal presente monitoraggio consentono l’aggiornamento delle attuali conoscenze su questo importante gruppo faunistico presente nell’area di studio, in prospettiva di nuove campagne di ricerca.
Questa nuova indagine, svolta dal 2017 al 2021 nell’ambito del Progetto Ge.R.T.: Generare Reti Territoriali – Biodiversità Brescia, progetto di Citizen Science per una raccolta dati sulla biodiversità del PLIS “Parco delle Cave di Buffalora e San Polo, Brescia”, aggiorna le conoscenze sugli Odonati presenti e risulta utile per colmare le precedenti lacune.
In questi cinque anni di ricerca, con l’individuazione di 11 nuove specie censite nell’area di studio, il numero di libellule comprese nell’Ordine (Odonata) risulta ora di 29, appartenenti ai 2 Sottordini presenti in Italia (12 Zygoptera e 17 Anisoptera) e 7 famiglie che rappresentano più del 30% delle 92 specie attualmente presenti nel nostro paese.
Recentemente riconosciuta dalla Provincia di Brescia con Decreto del Presidente n. 97 del 8 maggio 2018: PLIS “Parco delle Cave di Buffalora e San Polo”, Brescia, con notevole ampliamento dell’estensione dell’area già sottoposta a monitoraggi costanti in campo ornitologico e denominata: “Zona Umida IWC Cave di S. Polo, Brescia” (secondo codifica ISPRA BS0901) – coordinate 45.29N10.15E.


IN RICORDO DI


In ricordo di Laura (Livia) Voltolini


Natura Bresciana 2016 – Volume 40

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Indice degli articoli

BRUSA G.
Ricerche sulle popolazioni di Corynephorus canescens (L.) P. Beauv. (Poaceae) nella valle del fiume Ticino

Riassunto – Corynephorus canescens è una pianta considerata a rischio di estinzione in Italia. Lo scopo del presente studio è stato colmare le lacune esistenti circa la conoscenza della sua distribuzione in una parte significativa dell’areale italiano, raccogliendo dati accurati sulla consistenza delle popolazioni, per trarre utili implicazioni per la conservazione della specie. I risultati hanno evidenziato il fondamentale ruolo del Fiume Ticino nel formare depositi di sabbia colonizzabili dalla specie. Il principale fattore di rischio per la conservazione della specie potrebbe essere rappresentato dai cambiamenti in atto nel clima, in primis dagli episodi di severa aridità estiva a causa dei quali le popolazioni risultano fortemente danneggiate.


GROTTOLO M., PEDERSOLI D. & AGOSTI M.
I coleotteri carabidi del bacino superiore del fiume Oglio (Coleoptera Carabidae) II contributo alla conoscenza della coleotterofauna del bresciano

Riassunto – Nel presente lavoro vengono riportati i dati di località riguardanti i Carabidi del bacino superiore del fiume Oglio, che di fatto comprende la Val Camonica e la Valle di Scalve. Questi dati sono stati estrapolati, oltre che dalle fonti bibliografiche, dalle collezioni degli autori e da quelle di collezionisti attivi nella zona di studio, frutto di diversi anni di ricerca sul campo. È stata quindi analizzata la presenza o l’assenza delle specie ripartite nei quattro settori in cui è stata suddivisa l’area di ricerca: la bassa, la media, l’alta Val Camonica e la Valle di Scalve, raffrontando la corologia delle specie rinvenute; seguendo la “Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino” (SOIUSA) si è collocata ogni singola specie nello specifico raggruppamento montuoso delle Alpi.
La ricerca ha portato al censimento di ben 283 specie di carabidi aumentando notevolmente il numero di quelle conosciute precedentemente. L’analisi corologica ha mostrato una predominanza di elementi oloartici ed europei, una presenza limitata di elementi di tipo mediterraneo legati agli habitat xerotermi, e un numero rilevante di endemismi. Lo studio corologico e lo spettro risultante è stato comparato con quello della Val Varaita (Piemonte) della quale sono disponibili studi approfonditi; il confronto con lo spettro delle carabidofaune della valle piemontese, ha evidenziato come le ripartizioni percentuali tra i differenti corotipi siano, in regioni con condizioni ambientali paragonabili, sostanzialmente simili. Si evidenzia una sostanziale omogeneità di corotipi tra la Val Varaita (Piemonte) e il bacino superiore del fiume Oglio e quindi della Val Camonica e della Val di Scalve; tale uguaglianza è rimarcata dall’alta percentuale di endemismi presenti.


GRATTINI N. & BAGNI L.
Due anni di indagine ornitologica in un’area golenale del fiume Po mantovano (Lombardia, Italia settentrionale)

Riassunto – Vengono riportati i risultati di un’indagine ornitologica compiuta nel periodo ottobre 2010-ottobre 2012 in un’area golenale del Po ricadente all’interno di una ZPS. Un transetto di 1200 metri è stato ripetuto ogni 8 giorni circa, per un totale di 89 uscite. Sono state contattate complessivamente 79 specie, di cui 27 nidificanti e 32 svernanti. Nove sono quelle di Allegato I, 22 sono le SPEC e 9 sono quelle rientranti nella Lista Rossa nazionale.


GRATTINI N., SALA M. A. & NIGRELLI G.
Censimento invernale del Gheppio, Falco tinnunculus, in un’area della bassa pianura mantovana (Lombardia, Italia settentrionale)

Riassunto – Durante il periodo inizio dicembre 2014 fine gennaio 2015 è stato effettuato un conteggio invernale tramite l’indice chilometrico di abbondanza (IKA) sul Gheppio, Falco tinnunculus, svernante in un’area della bassa pianura mantovana. Nel corso dell’indagine sono stati percorsi complessivamente 390 km conteggiando 275 Gheppi. La media di individui/km lineare è risultata di 0,71. La consistenza della popolazione svernante di Gheppio è stata parzialmente confrontata con quella rilevata in passato.


GARGIONI A., GROPPALI R., ANNI N. & QUARANTA D.
Forestazione in pianura e avifauna: il bosco del “Lusignolo” in provincia di Brescia

Riassunto – Vengono presentati i risultati di uno studio ornitologico basato su 45 rilievi effettuati lungo un transetto di 3.700 metri tra dicembre 2006 e dicembre 2008. L’area studiata è un rimboschimento ampio oltre 41 ettari eseguito a partire dal 2006 dalla Regione Lombardia nella pianura in provincia di Brescia. Sono stati individuati circa 7.100 uccelli appartenenti a 75 specie, 33 delle quali di interesse conservazionistico europeo. L’analisi dei dati ha permesso di valutare come gli imboschimenti, anche se recenti, hanno un valore ecologico superiore a quello dei coltivi.


BRICHETTI P. & GARGIONI A.
Check-list degli uccelli della provincia di Brescia (Lombardia) aggiornata al dicembre 2016

Riassunto – Viene presentata la check-list degli uccelli della provincia di Brescia aggiornata al dicembre 2016. Le specie ritenute valide sono 377 (221 non-Passeriformes e 156 Passeriformes), che rappresentano il 68,8% di quelle italiane, appartenenti a 24 ordini e 69 famiglie. Le specie escluse per vari motivi sono complessivamente 33.


GRATTINI N., NOVELLI F. & BELLINTANI S.
Avifauna del mantovano (Lombardia, Italia settentrionale) aggiunte a tutto il 2015

Riassunto – Viene presentato un aggiornamento dell’Avifauna della provincia di Mantova con i dati raccolti dal 2007 a tutto il 2015, dopo il primo lavoro riguardante il periodo fine ‘800-2006. Vengono considerate le specie che hanno evidenziato le variazioni più significative a livello fenologico e le specie nuove non segnalate precedentemente, nonchè le grandi concentrazioni o dormitori consistenti di alcune specie. Inoltre, sono stati recuperati alcuni dati presgressi o storici non citati nella precedente lista. Il totale delle specie della provincia di Mantova aumenta a 300 (182 Non Pass. e 118 Pass.), per l’aggiunta di Oca facciabianca, Oca Egiziana, Oca Colombaccio, Airone schistaceo, Gabbiano reale pontico, Parrocchetto dal collare, Cornacchia nera, Pulcinella di mare, Luì forestiero. Vengono ecluse dall’avifauna del mantovano le seguenti specie: Cairina moschata, Ibis eremita, Carduelis citrinella, fuggite o liberata dalla cattività, di origine estera, utilizzate in progetti di reintroduzione.


ARMIRAGLIO S., GRITTA M., LABRA M. & LEONI B.
Idro-ecologia dei bacini urbani come strumento di pianificazione per una gestione sostenibile: il caso del Parco dell’Acqua (Brescia, Italia settentrionale)

Riassunto – Il Parco dell’Acqua è situato nel centro della città di Brescia, dove un tempo si trovava l’Istituto Ittiogenico provinciale. Nel Parco la vasca principale dall’antico allevamento è stata ristrutturata e attrezzata con un passaggio sotterraneo dotato di vetrate per consentire la visione della parte sommersa del bacino. Nella vasca è stato ricostruito un piccolo ecosistema acquatico lentico, utilizzando la flora e l’ittiofauna più comuni dei laghi delle Prealpi Lombarde. Il bacino artificiale presenta una superficie di 620 m2, una profondità media di 2 m e un volume pari a 1100 m3 di acqua; è alimentato da acqua di falda prelevata da un apposito pozzo. L’acqua del lago viene depurata con un sistema di filtraggio a sabbia, tuttavia durante la stagione estiva si osservano consistenti fioriture algali e perifitiche che riducono la trasparenza e la visibilità dalle vetrate.
A questo proposito è stato svolto uno studio con lo scopo di caratterizzare il bacino dal punto di vista idro-ecologico e capire quali fossero le fonti di nutrienti che determinano questa proliferazione algale. È stato anche condotto uno studio preliminare per stimare quanto le macrofite acquatiche attualmente presenti siano in grado di accumulare azoto e fosforo e di sottrarlo quindi alle alghe. I risultati evidenziano un elevato livello di trofia del bacino, da cui dipendono le consistenti fioriture algali stagionali. Tali nutrienti, in particolare il fosforo, sono immessi nel bacino con la fonte di approvvigionamento principale, ossia l’acqua del pozzo. Ciò avviene in particolar modo nei mesi tardo primaverili-estivi, a causa di una maggior richiesta idrica del sistema di depurazione, determinando così una costante disponibilità di nutrienti quando il periodo vegetativo è al suo culmine. La capacità delle macrofite presenti nel bacino di sottrarre nutrienti alle alghe e di ombreggiare la superficie è importante ma al momento non sufficiente a ridurre la produttività del bacino. I risultati ottenuti consentono di definire misure concrete per una gestione sostenibile del bacino. Sarebbe auspicabile individuare l’esistenza di fonti di approvvigionamento idrico alternative al pozzo utilizzato, e integrare, sino a sostituire interamente, il sistema di depurazione in funzione con filtri naturali, questi riducono sensibilmente il consumo idrico attuale e non richiedono interventi, se non minimi, di manutenzione.


ARMIRAGLIO S., MOSCONI E., RONCALI F., SCORZA S., TAIETTI F. & ZAGNI I.
I funghi in cera del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia

Riassunto – Nel presente lavoro viene descritta la collezione di riproduzioni di funghi in cera del Museo di Scienze Naturali di Brescia. Sono inoltre presentati i metodi di restauro cui è stata sottoposta e le notizie storiche disponibili sulla collezione stessa.
La collezione, recentemente attribuita ad Angelo Maestri, faceva parte dell’antico fondo naturalistico dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Brescia, cui fu donata dall’Ing. Germano Germani. Nel corso degli anni fu studiata e catalogata da soci e simpatizzanti dell’Ateneo, tra cui Vittorio Beccaris e Nino Arietti. L’intera collezione costituiva parte dell’esposizione permanente del Museo di Storia Naturale di Brescia sia a Palazzo Martinengo da Barco nel 1902, sia a Palazzo Bargnani nel 1938. Divenne, infine, patrimonio del Comune di Brescia nel 1949, anno in cui l’Ateneo cittadino donò le sue collezioni naturalistiche alla città.


RESOCONTI E SEGNALAZIONI


PEDERSOLI D.
Presenza di Lamprodila (Palmar) festiva Linneo, 1767 in due siti nelle province di Brescia e Bergamo (Coleoptera Buprestidae Buprestinae)

Riassunto – Nella presente nota viene segnalata la presenza di Lamprodila (Palmar) festiva in due nuove stazioni nella Regione Lombardia.


SALVATO G. & ULIANA M.
Prime segnalazioni di Cartodere (Aridius) bifasciata (Reitter, 1877) in Italia (Insecta, Coleoptera, Latridiidae)

Riassunto – Vengono segnalati i primi reperti italiani di Cartodere (Aridius) bifasciata (Reitter, 1877), specie di origine Australiana intercettata in Europa almeno a partire dalla seconda metà del XIX secolo e insediatavi almeno dalla metà del XX. Il primo reperto italiano qui documentato è del 2007 (Trentino Alto Adige). La specie è inoltre presente in Veneto ed Emilia Romagna, sia in contesti antropici che naturali.


GARGIONI A.
Prima nidificazione di cicogna bianca Ciconia ciconia (Linnaeus, 1758) in provincia di Brescia (Lombardia)

Riassunto – Viene descritta la prima nidificazione accertata per la provincia di Brescia della Cicogna bianca Ciconia ciconia all’interno di un’azienda agricola nella bassa bresciana orientale.


GARGIONI A.
Accertata nidificazione di picchio rosso minore Dendrocopos minor (Linnaeus, 1758) nel parco dell’Oglio nord (provincia di Brescia)

Riassunto – Viene descritta l’accertata nidificazione per la provincia di Brescia del Picchio rosso minore Dendrocopos minor nel Parco Regionale dell’Oglio nord.


GARGIONI A.
Prima nidificazione di Airone Guardabuoi Bubulcus ibis (Linnaeus, 1758) in provincia di Brescia (Lombardia)

Riassunto – Viene descritta la prima nidificazione accertata per la provincia di Brescia dell’Airone guardabuoi Bubulcus ibis, in una garzaia all’interno del raccordo autostradale di “Brescia centro”.


MANTOVANI S.
Segnalazioni di istrice (Hystrix cristata L., 1758) in provincia di Cremona: un Aggiornamento

Riassunto – Viene proposto un aggiornamento a giugno 2016 delle segnalazioni di istrice (Hystrix cristata) in provincia di Cremona. Dopo il primo dato del 1999 (Lavezzi, 1999), per oltre un decennio i riscontri della specie sono risultati molto scarsi. Un notevole aumento del numero delle segnalazioni si è verificato a partire dal 2014.


GARGIONI A., BRICHETTI P. e SOTTILE F.
Resoconto ornitologico bresciano 2013, 2014, 2015

Riassunto – Vengono accorpate, divise per anno, le segnalazioni ornitologiche più interessanti per la provincia di Brescia relative agli anni 2013, 2014 e 2015


Natura Bresciana 2015 – Volume 39

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Indice degli articoli

ARMIRAGLIO S., SCHIROLLI P., MANTOVI A., COSTA A., DI BELLA S.
L’attività editoriale del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia

Riassunto – “Natura Bresciana” è l’Annuario del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia dal 1965. Nasce come rivista divulgativa ma sin dai primi numeri i contributi scientifici originali sono prevalenti.
Natura Bresciana è una rivista multidisciplinare, che ha come scopo la pubblicazione di articoli scientifici riguardanti le Scienze Naturali, con particolare riguardo ai contributi riferiti alla provincia di Brescia, al territorio padano, prealpino, alpino e alle aree biogeograficamente pertinenti.
Il Museo Civico di Scienze Naturali pubblica anche le “Monografie di Natura Bresciana” e “le Chiavi della Natura”. Natura Bresciana è stata realizzata dal Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia in collaborazione con il Centro Studi Naturalistici Bresciani, associazione composta da ricercatori naturalisti prevalentemente volontari. Il ruolo del CSNB è sempre stato decisivo per la rivista, tanto che ciascuno dei volumi pubblicati sino a oggi contiene raramente un numero di articoli proposti dai soci inferiore al 50% del totale di ciascun volume.


MARTINI F. (Ed.), BONA E., FEDERICI G., FENAROLI F., PERICO G.
Aggiunte e integrazioni alla “Flora vascolare della Lombardia centro-orientale”

Riassunto – Vengono presentate le aggiunte e le integrazioni alla “Flora vascolare delle Lombardia centro-orientale”. Si tratta di 1156 nuovi dati, di cui 891 osservazioni in campo, 217 dati d’erbario, 31 segnalazioni bibliografiche recenti e 17 derivate da revisioni di erbari storici. Sono stati registrati due generi nuovi per la Flora, ambedue esotici: Phyla e Sesamum. I taxa nuovi o redivivi a livello specifico e infraspecifico sono nel complesso 21. Fra questi Campanula martinii e Sempervivum soculense risultano nuovi per la scienza e uno, Hieracium dolichaetum, redivivo per il territorio considerato.


MANGILI F., TAMPUCCI D., CACCIANIGA M.
Alcune osservazioni sull’ecologia di Saxifraga presolanensis Eng. (Saxifragaceae) su substrati non carbonatici

Riassunto – Questo lavoro segnala il ritrovamento di una nuova stazione di Saxifraga presolanensis su substrato non carbonatico in Val Sanguigno (Alpi Orobie). Si tratta del quarto ritrovamento al di fuori degli affioramenti carbonatici prealpini delle alpi bergamasche, di cui la specie era ritenuta esclusiva. I risultati riepilogano le informazioni sulla distribuzione di questa policy species, con particolare riferimento alle

stazioni su substrati non carbonatici e sulle loro implicazioni biogeografiche e geobotaniche.


AUGUSTINUS B. A., GUARINI M. F., COLOMBO F., CITTERIO S., SCHAFFNER U., MüLLER-SCHäRER H., GENTILI R.
Diffusione di Ambrosia artemisiifolia L. e Ophraella communa LeSage in Valtellina (Alpi Centrali, Lombardia)

Riassunto – La presente nota riporta le nuove stazioni della specie esotica invasiva Ambrosia artemisiifolia L. (Asteraceae) e del suo nemico naturale Ophraella communa LeSage, 1986 (Coleoptera; Chrysomelidae) in Valtellina, Lombardia (Italia settentrionale). Mentre la presenza della pianta in Valtellina era già stata supposta sulla base dei monitoraggi pollinici e da dati bibliografici riferiti alla Provincia di Sondrio (Valchiavenna), la presenza dell’insetto può essere interpretata come segno di una prima graduale colonizzazione di questa valle.


GIUPPONI L., ANDREIS C., GIORGI A.
Caratteri floristico-vegetazionali ed ecologici di una comunità vegetale con Lupinus polyphyllus Lindl. in un̓area della Val di Scalve interessata da interventi di ingegneria naturalistica

Riassunto – Viene segnalata la presenza di Lupinus polyphyllus Lindl. (specie aliena) in un̓area della Val di Scalve (Comune di Azzone, BG) in cui sono state realizzate opere di ingegneria naturalistica e vengono riportati i caratteri floristico-vegetazionali ed ecologici della comunità vegetale di cui è parte.


NARDI G.
Gli endemiti della fauna malacologia bresciana

Riassunto – In questo lavoro vengono analizzati i molluschi endemici della provincia di Brescia, sia esclusivi, sia condivisi con province o regioni limitrofe italiane. Non sono state invece considerate quelle specie endemiche, presenti nelle Prealpi e Alpi centrali, conosciute anche per alcune stazioni estere (Canton Ticino, Svizzera). La fauna malacologica endemica del bresciano è pertanto composta da 24 taxa: 10 specie, 14 sottospecie.
Di queste entità 19 sono terrestri (una sola ipogea) e 5 vivono nelle acque dolci: Cochlostoma (Dalfreddia) porroi gredleri (Westerlund, 1879), Acicula beneckei (Andreae, 1883), Iglica concii (Allegretti, 1944), I. vobarnensis (Pezzoli & Toffoletto), 1968), Paladilhiopsis virei (Locard, 1903), Islamia ruffoi Bodon & Cianfanelli, 2012, Eupaludestrina spinellii (Gredler, 1859), Zospeum globosum Küscer, 1928, C. megacheilos avenoides (Westerlund, 1874), C. megacheilos frassineiana Nardi, 2009, C. megacheilos toscolana (Schröder, 1913), C. multidentata multidentata (Strobel, 1851), Argna valsabina (Spinelli, 1851), Vitrinobrachium tridentinum Forcart , 1956, Deroceras (Deroceras) planarioides (Simroth, 1910), Charpentieria itala lorinae (Gredler, 1869), C. itala trepida Käufel, 1928, C. itala triumplinae Nardi, 2011, Clausilia (Strobeliella) umbrosa gardonensis Nardi & Nordsieck, 2013, C. (S.) umbrosa umbrosa Käufel, 1928, Chilostoma (Cingulifera) cingulatum baldense (Rossmässler, 1893), C. (C.) cingulatum colubrinum (De Cristo fori & Jan, 1832), C. (C.) cingulatum gobanzi (Frauenfeld, 1867) e C. (C.) frigidum frigidissimum (Paulucci, 1881).
Per ciascuno dei 24 taxa esaminati vengono forniti: i dati delle località di raccolta storiche, presenti nella letteratura scientifica; l’elenco dei materiali di recente acquisizione, analizzati dall’autore; informazioni di carattere ecologico, l’areale di distribuzione, note tassonomiche e nomenclaturali. Si conclude con considerazioni generali di tipo sistematico, ecologico e biogeografico circa la fauna endemica della provincia di Brescia.


GROTTOLO M.
Boldoriella (Insubrites) pedersolii nuova specie delle Prealpi Bergamasche (Coleoptera Carabidae Trechinae)

Riassunto – Nella presente nota viene descritta Boldoriella (Insubrites) n. sp. di una grotta del sebino bergamasco (Stampa dei Pagà n°1370 Lo BG). La nuova specie risulta facilmente distinguibile e ben diversificata per la conformazione dell’habitus e dell’organo copulatore maschile, infatti, presenta una morfologia esterna caratterizzata dalla forma leggermente ellittica delle elitre e dall’assenza di angolo omerale e l’edeago allungato, sottile ed uncinato non trova riscontro nelle altre specie conosciute.


MONZINI V.
Allegrettia pavani orobiensis, nuova sottospecie delle Alpi Orobie, simpatrica e sintopica con Allegrettia comottii Monguzzi 2011 (Coleoptera Carabidae Trechini)

Riassunto – L’autore descrive Allegrettia pavani orobiensis, nuova sottospecie ampiamente diffusa in cavità naturali e artificiali delle Alpi robie tra i Monti Secco-Arera-Grem e l’altopiano di Clusone, nella media Val Seriana in provincia di Bergamo (Lombardia). In quasi tutte le stazioni il taxon convive in simpatria e sintopia con un’altra specie congenere: Allegrettia comottii Monguzzi 2011. Allegrettia pavani orobiensis si differenzia da tutte le altre sottospecie note di Allegrettia pavani per i seguenti caratteri: capo largo con tempie arrotondate, elitre molto convesse sul disco, lucidissime con strie superficiali, e per la diversa struttura dell’edeago.


GROTTOLO M., PEDERSOLI D.
I cerambici della Valle Camonica. Primo contributo alla conoscenza della coleotterofauna della provincia di Brescia (Lombardia)

Riassunto – Nel presente lavoro vengono riportati i dati di località riguardanti i Cerambicidi della Valle Camonica: questi sono stati estrapolati dalle collezioni degli autori e da quelle di collezionisti attivi nella zona di studio, oltreché dalle fonti bibliografiche. È stata, quindi, analizzata la presenza o l’assenza delle specie ripartite nei tre settori della bassa, della media e dell’alta valle, confrontandola con la cerambicidofauna accertata nel resto della Provincia di Brescia. Lo studio corologico e lo spettro risultante è stato raffrontato con quello delle Province di Sondrio e della Valle d’ Aosta, territori dalle caratteristiche ambientali similari alla Valle Camonica per i quali sono disponibili studi approfonditi.
La ricerca ha portato al censimento di ben 120 specie di Cerambicidi, aumentando notevolmente il loro numero
conosciuto a livello provinciale; sono stati, inoltre, rinvenuti 5 taxa non ancora noti a livello regionale. L’analisi corologica ha mostrato una predominanza di elementi sibirico-europei ed europei, non mancando comunque una componente di tipo mediterraneo legata agli habitat xerotermi soprattutto del settore basso valligiano; infine, il confronto con gli spettri delle cerambicidofaune valtellinesi e valdostane, ha evidenziato come le ripartizioni percentuali tra i differenti corotipi siano, in regioni con condizioni ambientali paragonabili, sostanzialmente simili.


BENNATI R.
Colonizzazione e utilizzo di nuove pozze d’abbeverata da parte degli Anfibi

Riassunto – La colonizzazione da parte di Bufo bufo e Rana dalmatina di pozze di abbeverata di recente costruzione, dimostra come gli anfibi prediligono questi siti, più vicini al loro ambiente di vita terrestre, per riprodursi senza dover affrontare lunghi spostamenti per recarsi nei loro siti preferenziali.


TIBERTI R.
Herpetofauna of the Mount Guglielmo (Brescia, Italy)

Riassunto – L̓herpetofauna del M.te Guglielmo (Brescia, Italia). Il presente studio fornisce nuovi dati di distribuzione dell’erpetofauna della fascia montana del Monte Guglielmo (1957 m s.l.m.), a una quota superiore a 1000 m s.l.m. In 11 anni (2005-2015) di monitoraggi, sono state raccolte 726 osservazioni. Nell’area di studio sono state ritrovate cinque specie di anfibi (Salamandra salamandra, Triturus carnifex, Bombina variegata, Bufo bufo, Rana temporaria) e sette di rettili (Podarcis muralis, Lacerta bilineata, Anguis veronensis, Hierophis viridiflavus, Natrix natrix, Vipera aspis e Zamenis longissimus). Le mappe di distribuzione e alcune problematiche di conservazione relative all’erpetofauna locale vengono discusse all’interno dell’articolo.


GRATTINI N., BELLINTANI S.
Indagine ornitologica nella riserva naturale “Vallazza” Mantova (Lombardia) 2009-2014

Riassunto – Viene presentata e commentata in modo conciso la situazione attuale dell’avifauna della Riserva Naturale Vallazza nel periodo 2009-2014, integrata e confrontata con i dati pregressi disponibili dal 1970 al 2008. Vengono indicate anche alcune categorie di tutela (All. I Dir. 09/147/CE, SPEC). Le specie citate sono 160 (100 Non Pass. e 60 Pass.). Una specie è aufuga. Le specie nidificanti, comprese quelle irregolari e probabili, sono 66 (7 quelle pregresse); quelle svernanti comprese le irregolari 76 (1 specie pregressa). I migratori regolari esclusivi sono 131 (16 quelli pregressi), gli accidentali 15 (9 quelli pregressi). L’Indice di Valore Ornitologico calcolato su 54 specie nidificanti nel periodo 2009-2014 è pari al valore medio 41,48 ± 11,23 D.S..


CAPELLI S., FORLANI E., TROTTI P., BRICHETTI P.
Atlante degli uccelli svernanti nella città di Brescia 2006-2011

Riassunto – Vengono presentati i risultati dell’inchiesta sugli uccelli svernanti nella Città di Brescia svolta negli inverni dall̓1 Dicembre 2006 al 31 gennaio 2011. La città è stata suddivisa in 65 unità di rilevamento (U.R.), di 500×560 m, rispettando la griglia utilizzata per il censimento dei nidificanti. Il totale delle specie rilevate è 64 di cui 25 non-Passeriformi e 39 Passeriformi. Le specie più diffuse sono: passera d’Italia (Passer italie), merlo (Turdus merula) e pettirosso (Erithacus rubecula), presenti in tutte le U.R.; torno (Sturnus vulgaris) e cornacchia grigia (Corvus cornix), presenti nel 90% delle U.R.. Quelle più localizzate sono: anatra andarina (Aix galericulata), balestruccio (Delichon urbicum), barbagianni (Tyto alba), cormorano (Phalacrocorax carbo), corvo imperiale (Corvus corax), gabbiano reale (Larus michahellis), gufo comune (Asio otus), peppola (Fringilla montifringilla), picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), picchio verde (Picus viridis), pispola (Anthus pratensis), saltimpalo (Saxicola torquatus), smeriglio (Falco columbarius), tordo bottaccio (Turdus philomelos), zigolo muciatto (Emberiza cia), tutte specie segnalate in una sola U.R.. Il numero medio di specie per U.R. è 15,3 con un massimo di 31 e un minimo di 6. I valori di ricchezza specifica più alti si riscontrano nelle zone maggiormente diversificate dal punto di vista ambientale come il Parco Ducos e zone limitrofe, il corso dei fiumi Mella e Garza, il Colle Cidneo e le U.R. periferiche. I dati, raccolti da 28 rilevatori, sono complessivamente 1785.


LEO R., BERTOLI R.
Vent’anni di inanellamento alla stazione Passo della Berga (Bagolino, Brescia, Lombardia): primo contributo

Riassunto – Le Prealpi Bresciane sono un punto di notevole importanza per la migrazione autunnale specialmente per i Passeriformi. La stazione di inanellamento Passo della Berga, sita in comune di Bagolino (BS), si trova in una località ad elevatissima intensità di flusso migratorio. Nell’articolo sono illustrati i risultati di 20 anni di inanellamento. Dopo una fase iniziale esplorativa, con campionamenti in tutte le pentadi di migrazione autunnale, negli ultimi anni la ricerca si è concentrata esclusivamente sul passaggio dei Passeriformi migratori intrapaleartici durante il mese di ottobre. Oltre ai dati generali vengono evidenziati i primi risultati emersi come la cattura oraria, la ricchezza, la dominanza e le rotte di migrazione. Il Passo della Berga si conferma uno dei più importanti siti in Italia per la migrazione autunnale dei Passeriformi.


BIAGI P., STARNINI E.
Human settlement and environmental exploitation of Valcamonica Valtrompia watershed from the beginning of the Holocene to the Middle Ages

Riassunto – Il lavoro presenta una sintesi dei dati a disposizione riguardanti la frequentazione umana più antica delle alte quote alpine, con particolare riferimento allo spartiacque Valcamonica-Valtrompia. Le ricerche condotte negli ultimi 30 anni hanno messo in luce numerose testimonianze del passaggio dell’uomo a partire dalla fine del Paleolitico Superiore. Un maggior numero di frequentazioni è documentato a partire dall’inizio dell’Olocene, e testimonia l’attività venatoria stagionale da parte di gruppi di cacciatori-raccoglitori mesolitici, non appena le praterie alpine si erano liberate dalla coltre glaciale. Le alte quote vennero frequentate nuovamente a partire dall’età del Bronzo, come indicato principalmente da rinvenimenti di punte di freccia anche su sentieri attualmente ancora in uso, oltre che da una serie di datazioni radiocarboniche. Frequentazioni più recenti sono attestate per l’età del Ferro e il periodo Alto Medievale.


RESOCONTI E SEGNALAZIONI


CRETTI A., BONA E.
Una nuova stazione di Linnaea borealis L. sulle Alpi Orobie orientali

Riassunto – Si documenta il rinvenimento della Linnaea borealis L. sulle Alpi Orobie orientali, a quota modesta.


DE PASCALIS F., ILAHIANE L.
Presenza di Euplagia quadripunctaria (Poda, 1761) Nel Sic-Zps “Torbiere del Sebino”(Bs)

Riassunto – Riportiamo la prima segnalazione di Euplagia quadripunctaria per un SIC-ZPS della provincia di Brescia.


BERTOLI R.
Nidificazione di Rondone (Apus apus) in un nido di Balestruccio (Delichon urbicum) nel Comune di Pertica Bassa (Valle Sabbia) in Provincia di Brescia

Riassunto – Si presenta l’atipica nidificazione di una coppia di Rondoni in un nido di Balestruccio in provincia di Brescia.


TROTTI P.
Observation of Eagle Owl (Bubo bubo) predation on Alpine Swift (Apus melba)

Riassunto – Breve descrizione di un evento di predazione da parte di un Gufo reale su un Rondone maggiore.