Indice degli articoli
ARMIRAGLIO S., SCHIROLLI P., MANTOVI A., COSTA A., DI BELLA S.
L’attività editoriale del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia
Riassunto – “Natura Bresciana” è l’Annuario del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia dal 1965. Nasce come rivista divulgativa ma sin dai primi numeri i contributi scientifici originali sono prevalenti.
Natura Bresciana è una rivista multidisciplinare, che ha come scopo la pubblicazione di articoli scientifici riguardanti le Scienze Naturali, con particolare riguardo ai contributi riferiti alla provincia di Brescia, al territorio padano, prealpino, alpino e alle aree biogeograficamente pertinenti.
Il Museo Civico di Scienze Naturali pubblica anche le “Monografie di Natura Bresciana” e “le Chiavi della Natura”. Natura Bresciana è stata realizzata dal Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia in collaborazione con il Centro Studi Naturalistici Bresciani, associazione composta da ricercatori naturalisti prevalentemente volontari. Il ruolo del CSNB è sempre stato decisivo per la rivista, tanto che ciascuno dei volumi pubblicati sino a oggi contiene raramente un numero di articoli proposti dai soci inferiore al 50% del totale di ciascun volume.
MARTINI F. (Ed.), BONA E., FEDERICI G., FENAROLI F., PERICO G.
Aggiunte e integrazioni alla “Flora vascolare della Lombardia centro-orientale”
Riassunto – Vengono presentate le aggiunte e le integrazioni alla “Flora vascolare delle Lombardia centro-orientale”. Si tratta di 1156 nuovi dati, di cui 891 osservazioni in campo, 217 dati d’erbario, 31 segnalazioni bibliografiche recenti e 17 derivate da revisioni di erbari storici. Sono stati registrati due generi nuovi per la Flora, ambedue esotici: Phyla e Sesamum. I taxa nuovi o redivivi a livello specifico e infraspecifico sono nel complesso 21. Fra questi Campanula martinii e Sempervivum soculense risultano nuovi per la scienza e uno, Hieracium dolichaetum, redivivo per il territorio considerato.
MANGILI F., TAMPUCCI D., CACCIANIGA M.
Alcune osservazioni sull’ecologia di Saxifraga presolanensis Eng. (Saxifragaceae) su substrati non carbonatici
Riassunto – Questo lavoro segnala il ritrovamento di una nuova stazione di Saxifraga presolanensis su substrato non carbonatico in Val Sanguigno (Alpi Orobie). Si tratta del quarto ritrovamento al di fuori degli affioramenti carbonatici prealpini delle alpi bergamasche, di cui la specie era ritenuta esclusiva. I risultati riepilogano le informazioni sulla distribuzione di questa policy species, con particolare riferimento alle
stazioni su substrati non carbonatici e sulle loro implicazioni biogeografiche e geobotaniche.
AUGUSTINUS B. A., GUARINI M. F., COLOMBO F., CITTERIO S., SCHAFFNER U., MüLLER-SCHäRER H., GENTILI R.
Diffusione di Ambrosia artemisiifolia L. e Ophraella communa LeSage in Valtellina (Alpi Centrali, Lombardia)
Riassunto – La presente nota riporta le nuove stazioni della specie esotica invasiva Ambrosia artemisiifolia L. (Asteraceae) e del suo nemico naturale Ophraella communa LeSage, 1986 (Coleoptera; Chrysomelidae) in Valtellina, Lombardia (Italia settentrionale). Mentre la presenza della pianta in Valtellina era già stata supposta sulla base dei monitoraggi pollinici e da dati bibliografici riferiti alla Provincia di Sondrio (Valchiavenna), la presenza dell’insetto può essere interpretata come segno di una prima graduale colonizzazione di questa valle.
GIUPPONI L., ANDREIS C., GIORGI A.
Caratteri floristico-vegetazionali ed ecologici di una comunità vegetale con Lupinus polyphyllus Lindl. in un̓area della Val di Scalve interessata da interventi di ingegneria naturalistica
Riassunto – Viene segnalata la presenza di Lupinus polyphyllus Lindl. (specie aliena) in un̓area della Val di Scalve (Comune di Azzone, BG) in cui sono state realizzate opere di ingegneria naturalistica e vengono riportati i caratteri floristico-vegetazionali ed ecologici della comunità vegetale di cui è parte.
NARDI G.
Gli endemiti della fauna malacologia bresciana
Riassunto – In questo lavoro vengono analizzati i molluschi endemici della provincia di Brescia, sia esclusivi, sia condivisi con province o regioni limitrofe italiane. Non sono state invece considerate quelle specie endemiche, presenti nelle Prealpi e Alpi centrali, conosciute anche per alcune stazioni estere (Canton Ticino, Svizzera). La fauna malacologica endemica del bresciano è pertanto composta da 24 taxa: 10 specie, 14 sottospecie.
Di queste entità 19 sono terrestri (una sola ipogea) e 5 vivono nelle acque dolci: Cochlostoma (Dalfreddia) porroi gredleri (Westerlund, 1879), Acicula beneckei (Andreae, 1883), Iglica concii (Allegretti, 1944), I. vobarnensis (Pezzoli & Toffoletto), 1968), Paladilhiopsis virei (Locard, 1903), Islamia ruffoi Bodon & Cianfanelli, 2012, Eupaludestrina spinellii (Gredler, 1859), Zospeum globosum Küscer, 1928, C. megacheilos avenoides (Westerlund, 1874), C. megacheilos frassineiana Nardi, 2009, C. megacheilos toscolana (Schröder, 1913), C. multidentata multidentata (Strobel, 1851), Argna valsabina (Spinelli, 1851), Vitrinobrachium tridentinum Forcart , 1956, Deroceras (Deroceras) planarioides (Simroth, 1910), Charpentieria itala lorinae (Gredler, 1869), C. itala trepida Käufel, 1928, C. itala triumplinae Nardi, 2011, Clausilia (Strobeliella) umbrosa gardonensis Nardi & Nordsieck, 2013, C. (S.) umbrosa umbrosa Käufel, 1928, Chilostoma (Cingulifera) cingulatum baldense (Rossmässler, 1893), C. (C.) cingulatum colubrinum (De Cristo fori & Jan, 1832), C. (C.) cingulatum gobanzi (Frauenfeld, 1867) e C. (C.) frigidum frigidissimum (Paulucci, 1881).
Per ciascuno dei 24 taxa esaminati vengono forniti: i dati delle località di raccolta storiche, presenti nella letteratura scientifica; l’elenco dei materiali di recente acquisizione, analizzati dall’autore; informazioni di carattere ecologico, l’areale di distribuzione, note tassonomiche e nomenclaturali. Si conclude con considerazioni generali di tipo sistematico, ecologico e biogeografico circa la fauna endemica della provincia di Brescia.
GROTTOLO M.
Boldoriella (Insubrites) pedersolii nuova specie delle Prealpi Bergamasche (Coleoptera Carabidae Trechinae)
Riassunto – Nella presente nota viene descritta Boldoriella (Insubrites) n. sp. di una grotta del sebino bergamasco (Stampa dei Pagà n°1370 Lo BG). La nuova specie risulta facilmente distinguibile e ben diversificata per la conformazione dell’habitus e dell’organo copulatore maschile, infatti, presenta una morfologia esterna caratterizzata dalla forma leggermente ellittica delle elitre e dall’assenza di angolo omerale e l’edeago allungato, sottile ed uncinato non trova riscontro nelle altre specie conosciute.
Riassunto – L’autore descrive Allegrettia pavani orobiensis, nuova sottospecie ampiamente diffusa in cavità naturali e artificiali delle Alpi robie tra i Monti Secco-Arera-Grem e l’altopiano di Clusone, nella media Val Seriana in provincia di Bergamo (Lombardia). In quasi tutte le stazioni il taxon convive in simpatria e sintopia con un’altra specie congenere: Allegrettia comottii Monguzzi 2011. Allegrettia pavani orobiensis si differenzia da tutte le altre sottospecie note di Allegrettia pavani per i seguenti caratteri: capo largo con tempie arrotondate, elitre molto convesse sul disco, lucidissime con strie superficiali, e per la diversa struttura dell’edeago.
GROTTOLO M., PEDERSOLI D.
I cerambici della Valle Camonica. Primo contributo alla conoscenza della coleotterofauna della provincia di Brescia (Lombardia)
Riassunto – Nel presente lavoro vengono riportati i dati di località riguardanti i Cerambicidi della Valle Camonica: questi sono stati estrapolati dalle collezioni degli autori e da quelle di collezionisti attivi nella zona di studio, oltreché dalle fonti bibliografiche. È stata, quindi, analizzata la presenza o l’assenza delle specie ripartite nei tre settori della bassa, della media e dell’alta valle, confrontandola con la cerambicidofauna accertata nel resto della Provincia di Brescia. Lo studio corologico e lo spettro risultante è stato raffrontato con quello delle Province di Sondrio e della Valle d’ Aosta, territori dalle caratteristiche ambientali similari alla Valle Camonica per i quali sono disponibili studi approfonditi.
La ricerca ha portato al censimento di ben 120 specie di Cerambicidi, aumentando notevolmente il loro numero conosciuto a livello provinciale; sono stati, inoltre, rinvenuti 5 taxa non ancora noti a livello regionale. L’analisi corologica ha mostrato una predominanza di elementi sibirico-europei ed europei, non mancando comunque una componente di tipo mediterraneo legata agli habitat xerotermi soprattutto del settore basso valligiano; infine, il confronto con gli spettri delle cerambicidofaune valtellinesi e valdostane, ha evidenziato come le ripartizioni percentuali tra i differenti corotipi siano, in regioni con condizioni ambientali paragonabili, sostanzialmente simili.
BENNATI R.
Colonizzazione e utilizzo di nuove pozze d’abbeverata da parte degli Anfibi
Riassunto – La colonizzazione da parte di Bufo bufo e Rana dalmatina di pozze di abbeverata di recente costruzione, dimostra come gli anfibi prediligono questi siti, più vicini al loro ambiente di vita terrestre, per riprodursi senza dover affrontare lunghi spostamenti per recarsi nei loro siti preferenziali.
TIBERTI R.
Herpetofauna of the Mount Guglielmo (Brescia, Italy)
Riassunto – L̓herpetofauna del M.te Guglielmo (Brescia, Italia). Il presente studio fornisce nuovi dati di distribuzione dell’erpetofauna della fascia montana del Monte Guglielmo (1957 m s.l.m.), a una quota superiore a 1000 m s.l.m. In 11 anni (2005-2015) di monitoraggi, sono state raccolte 726 osservazioni. Nell’area di studio sono state ritrovate cinque specie di anfibi (Salamandra salamandra, Triturus carnifex, Bombina variegata, Bufo bufo, Rana temporaria) e sette di rettili (Podarcis muralis, Lacerta bilineata, Anguis veronensis, Hierophis viridiflavus, Natrix natrix, Vipera aspis e Zamenis longissimus). Le mappe di distribuzione e alcune problematiche di conservazione relative all’erpetofauna locale vengono discusse all’interno dell’articolo.
GRATTINI N., BELLINTANI S.
Indagine ornitologica nella riserva naturale “Vallazza” Mantova (Lombardia) 2009-2014
Riassunto – Viene presentata e commentata in modo conciso la situazione attuale dell’avifauna della Riserva Naturale Vallazza nel periodo 2009-2014, integrata e confrontata con i dati pregressi disponibili dal 1970 al 2008. Vengono indicate anche alcune categorie di tutela (All. I Dir. 09/147/CE, SPEC). Le specie citate sono 160 (100 Non Pass. e 60 Pass.). Una specie è aufuga. Le specie nidificanti, comprese quelle irregolari e probabili, sono 66 (7 quelle pregresse); quelle svernanti comprese le irregolari 76 (1 specie pregressa). I migratori regolari esclusivi sono 131 (16 quelli pregressi), gli accidentali 15 (9 quelli pregressi). L’Indice di Valore Ornitologico calcolato su 54 specie nidificanti nel periodo 2009-2014 è pari al valore medio 41,48 ± 11,23 D.S..
CAPELLI S., FORLANI E., TROTTI P., BRICHETTI P.
Atlante degli uccelli svernanti nella città di Brescia 2006-2011
Riassunto – Vengono presentati i risultati dell’inchiesta sugli uccelli svernanti nella Città di Brescia svolta negli inverni dall̓1 Dicembre 2006 al 31 gennaio 2011. La città è stata suddivisa in 65 unità di rilevamento (U.R.), di 500×560 m, rispettando la griglia utilizzata per il censimento dei nidificanti. Il totale delle specie rilevate è 64 di cui 25 non-Passeriformi e 39 Passeriformi. Le specie più diffuse sono: passera d’Italia (Passer italie), merlo (Turdus merula) e pettirosso (Erithacus rubecula), presenti in tutte le U.R.; torno (Sturnus vulgaris) e cornacchia grigia (Corvus cornix), presenti nel 90% delle U.R.. Quelle più localizzate sono: anatra andarina (Aix galericulata), balestruccio (Delichon urbicum), barbagianni (Tyto alba), cormorano (Phalacrocorax carbo), corvo imperiale (Corvus corax), gabbiano reale (Larus michahellis), gufo comune (Asio otus), peppola (Fringilla montifringilla), picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), picchio verde (Picus viridis), pispola (Anthus pratensis), saltimpalo (Saxicola torquatus), smeriglio (Falco columbarius), tordo bottaccio (Turdus philomelos), zigolo muciatto (Emberiza cia), tutte specie segnalate in una sola U.R.. Il numero medio di specie per U.R. è 15,3 con un massimo di 31 e un minimo di 6. I valori di ricchezza specifica più alti si riscontrano nelle zone maggiormente diversificate dal punto di vista ambientale come il Parco Ducos e zone limitrofe, il corso dei fiumi Mella e Garza, il Colle Cidneo e le U.R. periferiche. I dati, raccolti da 28 rilevatori, sono complessivamente 1785.
LEO R., BERTOLI R.
Vent’anni di inanellamento alla stazione Passo della Berga (Bagolino, Brescia, Lombardia): primo contributo
Riassunto – Le Prealpi Bresciane sono un punto di notevole importanza per la migrazione autunnale specialmente per i Passeriformi. La stazione di inanellamento Passo della Berga, sita in comune di Bagolino (BS), si trova in una località ad elevatissima intensità di flusso migratorio. Nell’articolo sono illustrati i risultati di 20 anni di inanellamento. Dopo una fase iniziale esplorativa, con campionamenti in tutte le pentadi di migrazione autunnale, negli ultimi anni la ricerca si è concentrata esclusivamente sul passaggio dei Passeriformi migratori intrapaleartici durante il mese di ottobre. Oltre ai dati generali vengono evidenziati i primi risultati emersi come la cattura oraria, la ricchezza, la dominanza e le rotte di migrazione. Il Passo della Berga si conferma uno dei più importanti siti in Italia per la migrazione autunnale dei Passeriformi.
BIAGI P., STARNINI E.
Human settlement and environmental exploitation of Valcamonica Valtrompia watershed from the beginning of the Holocene to the Middle Ages
Riassunto – Il lavoro presenta una sintesi dei dati a disposizione riguardanti la frequentazione umana più antica delle alte quote alpine, con particolare riferimento allo spartiacque Valcamonica-Valtrompia. Le ricerche condotte negli ultimi 30 anni hanno messo in luce numerose testimonianze del passaggio dell’uomo a partire dalla fine del Paleolitico Superiore. Un maggior numero di frequentazioni è documentato a partire dall’inizio dell’Olocene, e testimonia l’attività venatoria stagionale da parte di gruppi di cacciatori-raccoglitori mesolitici, non appena le praterie alpine si erano liberate dalla coltre glaciale. Le alte quote vennero frequentate nuovamente a partire dall’età del Bronzo, come indicato principalmente da rinvenimenti di punte di freccia anche su sentieri attualmente ancora in uso, oltre che da una serie di datazioni radiocarboniche. Frequentazioni più recenti sono attestate per l’età del Ferro e il periodo Alto Medievale.
RESOCONTI E SEGNALAZIONI
CRETTI A., BONA E.
Una nuova stazione di Linnaea borealis L. sulle Alpi Orobie orientali
Riassunto – Si documenta il rinvenimento della Linnaea borealis L. sulle Alpi Orobie orientali, a quota modesta.
DE PASCALIS F., ILAHIANE L.
Presenza di Euplagia quadripunctaria (Poda, 1761) Nel Sic-Zps “Torbiere del Sebino”(Bs)
Riassunto – Riportiamo la prima segnalazione di Euplagia quadripunctaria per un SIC-ZPS della provincia di Brescia.
Riassunto – Si presenta l’atipica nidificazione di una coppia di Rondoni in un nido di Balestruccio in provincia di Brescia.
TROTTI P.
Observation of Eagle Owl (Bubo bubo) predation on Alpine Swift (Apus melba)
Riassunto – Breve descrizione di un evento di predazione da parte di un Gufo reale su un Rondone maggiore.