Indice degli articoli
BERRUTI G.
Note geomorfologiche sull’alta Val Trompia: la zona culminale del massiccio cristallino
Riassunto – L’A. descrive i caratteri geomorfologici della zona culminale del massiccio cristallino – nell’area dell’alta Valle Trompia -, con particolare riguardo agli aspetti lito-stratigrafici e con alcuni richiami ai fenomeni tectonici di maggiore rilevanza.
Riassunto – Viene descritta una nuova specie di Boldoria s. str. (Jeannel) Ghidini (Coleoptera, Catopidae), raccolta in una caverna ubicata sul Monte Pizzocolo (Lombardia, Brescia) e vengono poste in rilievo le affinità di questa con Boldoria (s. str.) viallii Pavan, che isolano le due entità da tutte le altre Boldoria attualmente conosciute. Ad una breve descrizione della grotta, sede della nuova specie, l’Autore fa seguire alcune considerazioni ecologiche sul genere Baldoria, scaturite dall’osservazione dell’attuale distribuzione e delle condizioni di vita delle specie conosciute.
Riassunto – Viene descritto un gruppo di manufatti risalenti al Paleolitico medioinferiore provenienti da Monte Netto. In base allo stato fisico dei manufatti ed alle modalità di ritrovamento, si suppone che tali manufatti provengano dai loess d’età rissiana che sono gran parte dei depositi quaternari di Monte Netto.
BRICHETTI P.
Analisi dell’avifauna nidificante nello stagno delle Vincellate, Verolanuova (Brescia)
Riassunto – l’A. elenca le specie ornitiche rinvenute nidificanli nello “Stagno delle Vincellate” e fornisce notizie circa la loro distribuzione e riproduzione, esaminandone la consistenza e la variabilità numerica in un cielo triennale.
ARIETTI N.
CRESCINI A., Recenti avventizie della flora bresciana
Riassunto – Con l’intensificarsi dei mezzi di comunicazione e degli scambi commerciali, in tempi più o meno recenti la flora del territorio bresciano si è arricchita di diverse specie esotiche, alcune di apparizione ancora saltuaria e forse fugace, altre già naturalizzate e in rapida espansione. Ne viene dato un primo e eommentato elenco sulla base di diretti reperti degli AA., anche per documentare le alterazioni che possono derivare all’assetto degli originari consorzi vegetali dalla sempre più larga presenza di specie avventizie.
Riassunto – Nel gruppo sistematico della Cingulìfera cingulato (Studer) il eui areale interessa oltre all’Italia settentrionale anche una parte dell’Appennino, si ritrova una molteplicità di forme tassonomiche sul cui significato biogeografico quasi nulla si conosce. Tra esse rivestono notevole interesse dal punto di vista ecologico ed evolutivo le specie del popolamento rupicolo e petricolo d’alta quota. Questo studio riguarda la C. cingulata gobmzzi (Frauenfeldl vivente su alcuni gruppi montuosi del bacino imbrifero della Val Vestino e della Val Toscolana (Brescia). Si ravvisano due ordini di problemi puramente morfologiei: quello della costulazione e quello del nanismo. Vengono schizzati gli estremi della ricerca svolta, destinata a puntualizzare la ripartizione della gobanzi e delle varie forme morfologiehe presenti nel suo areale, il valore attribuibile alla costulazione e al nanismo, l’eventuale collegamento tra aspetto conchigliare e ambiente.
D’AVERSA A.
Crostacei Decapodi fossili ai Prati di Rest. Catalogo dei reperti e tentativo di classificazione
Riassunto – L’A. descrive una nuova fauna Norico · Retica a Crostacei Decapodi nella località dei Prati di Rest, nell’alta Valvestino (Brescia). Presenta il catalogo dei fossili collezionati e pone nna discussione diagnostica per l’individnazione dei generi Aeger, Ant.rimpos e Palinurina, corrispondenti a specie che non sembrano precedentemente note. Inoltre, il genere Palinurina, già il più antico della sottodivisione Palinura, essendo stato reperito nel Sinemnriano di Lyme Regis nel Dorset, nel Toarciano di llmister e nel Giurassico superiore tedesco, ne abbasserebbe il livello spostando la propria posizione al Triassico superiore.
Riassunto – L’A. esamina una popolazione di Ghidinia morettii s. str. Pavan. raccolta in una caverna situata sulla sponda orientale del Lago d’Iseo (Lombardia, Brescia). Dopo una sommaria descrizione delle caratteristiche ambientali della grotta, l’A. compie osservazioni sulla variabilità di alcuni caratteri, facendo comparazioni con quanto rilevato per Ghidinia aguinensis Vailati.
BOCCHIO G.
Una officina vasaria gallica nella grotta del Coalghes (Gavardo)
AGOSTI F.
Su un nuovo reperto di Capra ibex L.
Riassunto – L’A. descrive un nuovo reperto fossile di Capra ibex L., maschio adulto, venuto in luce nella cava di ghiaia Franzoni (S. Polo, Brescia); ne riporta le relative misure e lo compara con altro materiale sia fossile che attuale. Alcune hrevi considerazioni di carattere paleoecologico completano la nota.
Riassunto – Dopo un esame crit.ico dei precedenti bibliografiei, riguardanti descrizioni degli stadi postembrionali-preimaginali dei Brachinini (Col., Carabidae), l’A. descrive la prima larva (L I) di Brachinus italicus Dej., endemismo italiano, che ritiene di poter assimilare, date le caratteristiche morfologiche, a quanto descritto da precedenti AA. per Brachinus crepitans L. dalla quale larvula si differenzierebbe soprattutto per la maggiore statura.
FORNELLI B.
VILLANI A. · Attività del Gruppo Grotte Brescia «Corrado Allegretti» nel 1974
I NOSTRI LUTTI
GAFFURINI U.
ARIETTI N.
CRESCINI A.
Un lutto per la scienza naturale. Gianni Ghidini l’entomologo