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Rinasce la Montagnola come Parco della biodiversità

25-06-2024

Il Parco della Biodiversità, realizzato nel bosco della Montagnola sul colle Cidneo, fa parte delle operazioni di incremento degli habitat della città previste dalla strategia di transizione climatica del Comune di Brescia

Immagine card news montagnola

Il Parco della Biodiversità, realizzato nel bosco della Montagnola sul colle Cidneo, fa parte delle operazioni di incremento degli habitat della città previste dalla strategia di transizione climatica del Comune di Brescia, definita nell’ambito dell’azione 7.2.1 del progetto “Un Filo Naturale”, sostenuto da Fondazione Cariplo e da Regione Lombardia.

Il progetto è stato condiviso con la Sovrintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio ed è stato realizzato grazie alle indicazioni del Settore Verde del Comune di Brescia, del Museo di Scienze Naturali e delle associazioni naturalistiche della città (Centro Studi Naturalistici Bresciani, Associazione Botanica Bresciana, Gruppo Ricerche Avifauna, Lipu, Amici dei Parchi) con lo scopo di facilitare la diffusione della biodiversità locale, l’assestamento degli habitat e la loro riqualificazione.

Già nel 1948 sul Cidneo era stato realizzato uno dei primi esempi di “forestazione urbana”: erano stati piantati più di 1500 giovani alberi, tra cui molti abeti e pini. Per questo motivo “la Montagnola”, nel linguaggio cittadino, è tutt’oggi conosciuta con il nome di “Pinetina”. Nel bosco della Montagnola, che negli anni 2000 ospitava un giardino botanico, ora è stato effettuato un intervento di restoration ecology.

L’evoluzione spontanea dell’ecosistema già presente in questo settore del Cidneo è stata assecondata rispettando la flora e la fauna e facilitandone la diffusione. Le specie poco pertinenti con la biodiversità locale sono state ridotte senza però rimuoverne la biomassa legnosa, utilizzata per creare microhabitat per la fauna e per facilitare l’arricchimento delle sostanze organiche nei suoli.

Il parco è percorso da un suggestivo corso d’acqua avvolto da specie vegetali acquatiche, habitat per invertebrati e anfibi. Il tratto pianeggiante che si eleva dal bosco è caratterizzato da un punto panoramico contornato da carpini bianchi. Sulle pendici circostanti si trovano un carpineto (con carpini neri e bianchi) e un castagneto, collocato sul versante più fresco. Sul fianco che digrada verso via Pusterla, inoltre, è presente una pineta popolata da pini neri, frutto del rimboschimento effettuato in questa zona nel secolo scorso.

Negli spazi più aperti si trova un prato di grandi dimensioni che verrà sfalciato in tarda primavera e in autunno per facilitare la diffusione degli impollinatori e la disseminazione delle specie erbacee tipiche dei prati da sfalcio.

Sui versanti più esposti il prato è stato arricchito, invece, con specie erbacee caratteristiche dei prati xerici (ossia dei prati degli ambienti aridi) che circondano la città. Si tratta di habitat riconosciuti come prioritari dalla Comunità Europea e che ora sono in condizione di declino, prossimi all’estinzione in tutte le Prealpi.

Inoltre, negli spazi di raccordo tra alberi e prati, sono state collocate delle pietraie che ricordano il terreno del cosiddetto “carso bresciano” (la zona che da Brescia si protende verso nord-est fino all’inizio della Val Sabbia e verso sud fino alla piana del fiume Chiese) e che ospitano quindi specie vegetali adatte a questo ambiente.

Completa il progetto, infine, l’allestimento di un percorso espositivo, realizzato in collaborazione con i volontari dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Brescia e con quelli del Servizio Civile Universale 2023/2024, che spiega l’importanza delle foreste urbane nel contrastare i cambiamenti climatici.

Questo percorso, che permette di conoscere gli ecosistemi mostrando come si modificano a causa dei cambiamenti climatici, è stato inserito nell’offerta educativa del Museo di scienze naturali e del Parco delle Colline e potrà essere abbinato ai laboratori dedicati all’adattamento al cambiamento climatico progettati e realizzati grazie alle azioni di educazione previste dal progetto “Un Filo Naturale”.

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