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Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile

CACER

CACER-Sportello Energia demo

Strumento della transizione energetica

Il fenomeno del cambiamento climatico ha assunto, negli ultimi anni, dimensioni sempre più imponenti. La necessità di contrastare tale fenomeno ha spinto ad adottare, a livello nazionale ed internazionale, una serie di normative orientate sia alla riduzione dei gas climalteranti sia alla promozione di politiche di transizione energetica. L’obiettivo principale della transizione energetica è quello di abbandonare progressivamente dell’utilizzo dei combustibili fossili, a favore di un uso maggiore delle energie da fonti rinnovabili.

Le “Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile” (CACER) giocano un ruolo chiave nel percorso della transizione energetica. Infatti esse, attraverso un approccio innovativo che parte dal “basso” e coinvolge attivamente i cittadini, contribuiscono a promuovere una diffusione sempre più ampia e capillare della produzione e del consumo di energia da fonti rinnovabili.

Si tratta di un passaggio fondamentale, perché solo sensibilizzando direttamente i cittadini e attribuendo loro un ruolo proattivo nella transizione energetica è ragionevole pensare di poter raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati per i prossimi anni a livello europeo.

 


Per maggiori informazioni: 

  sportello.energia@comune.brescia.it


Domande frequenti e glossario

cacer

Le “Configurazioni di Autoconsumo per la Condivisione dell’Energia Rinnovabile” (CACER) sono le configurazioni, oggetto di incentivi per diffondere la produzione da fonti rinnovabili e per fare auto-consumare l’energia a livello locale, che utilizzano la rete di distribuzione esistente per condividere l’energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili.
Le tipologie di configurazione che accedono alla tariffa incentivante, ai sensi del Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n° 414 del 7 dicembre 2023 (Decreto CACER), sono le seguenti:

  • Sistemi di Autoconsumo Individuale di Energia Rinnovabile a distanza: costituiti da un unico cliente finale che ha nella propria disponibilità uno o più impianti di produzione di energia rinnovabile e punti di consumo, tutti situati nell’area afferente alla medesima cabina primaria.
  • Sistemi di Autoconsumo Collettivo da Fonti Rinnovabili (ovvero gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente): costituiti da un gruppo, almeno due soggetti, composto da clienti finali titolari di punti di connessione alla rete situati nello stesso edificio o condominio. Gli impianti di produzione possono essere situati nell’edificio o condominio o anche presso altri siti nella piena disponibilità di uno o più clienti finali del gruppo, ma sempre nell’ambito dell’area afferente alla medesima cabina primaria.
  • Comunità Energetiche Rinnovabili: si tratta di un soggetto giuridico specifico, senza scopo di lucro, i cui membri sono clienti finali e/o produttori da fonti rinnovabili titolari di punti di connessione alla rete tutti situati nell’area afferente alla medesima cabina primaria.

Schema delle CACER (fonte: GSE)
Schema delle CACER (fonte: GSE)

La mappa delle cabine primarie è disponile al seguente link:
https://gse-sta.maps.arcgis.com/apps/webappviewer/index.html?id=ecd9746921164f03868b2c47a8d41235

Per approfondire:
https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/gruppi-di-autoconsumatori-e-comunita-di-energia-rinnovabile

cer

Le Comunità Energetiche rinnovabili “CER” sono libere associazioni tra cittadini, PMI, enti locali del territorio che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti per la produzione da fonti rinnovabili e l’autoconsumo virtuale collettivo di energia, conseguendo benefici economici, ambientali e sociali.
I princìpi su cui si fonda una Comunità Energetica sono il decentramento e la prossimità della produzione energetica – da fonti rinnovabili – rispetto ai consumi. Attraverso il coinvolgimento di cittadini, attività commerciali, imprese e altre realtà del territorio è possibile produrre, consumare e scambiare energia in un’ottica di consumo condiviso e di collaborazione.

I soggetti associati mantengono i loro diritti di cliente finale, compreso quello di scegliere il proprio venditore di energia elettrica e possono recedere in ogni momento dalla configurazione di CER.

La costituzione di una CER rappresenta il momento culminante di un processo di interazione complesso tra una moltitudine di attori del territorio. Molto importante è chiarire le motivazioni che portano i diversi soggetti ad aggregarsi per la costituzione di una comunità. Le motivazioni possono essere di diversa tipologia e non solo di carattere economico, ma anche di tipo sociale e ambientale. Questi ultimi due aspetti, in particolare, possono generare anche benefici per valorizzare l’immagine di un’azienda sul territorio. È quindi evidente come non sia possibile determinare un format standard, una procedura codificata, per costituire una CER. L’energia elettrica “condivisa”, che è pari al minimo, su base oraria, tra l’energia elettrica immessa in rete dagli impianti di produzione e l’energia elettrica prelevata dai consumatori appartenenti alla configurazione, beneficia di un contributo economico riconosciuto dal Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) a seguito dell’accesso al servizio di valorizzazione e incentivazione.
La produzione di energia da fonti rinnovabili è spesso non programmabile, rendendo necessaria l’immissione in rete (o lo stoccaggio in batteria) quando essa non può essere consumata contestualmente: nelle CER questa energia viene messa a disposizione dei propri membri, favorendone il consumo e generando un incentivo.

gruppi

La configurazione di autoconsumatore individuale a distanza che utilizza la rete di distribuzione prevede la presenza di un solo cliente finale che condivide l’energia prodotta dagli impianti a fonti rinnovabili ubicati in aree nella sua piena disponibilità per autoconsumarla virtualmente nei punti di prelievo dei quali è titolare.

La configurazione di autoconsumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” deve prevedere almeno la presenza di due punti di connessione di cui uno che alimenti un’utenza di consumo e un altro a cui è collegato un impianto di produzione/UP.

Il ruolo di Referente nel caso dell’autoconsumatore individuale “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione può essere svolto:

  • dal medesimo autoconsumatore
  • da un produttore di un impianto/UP la cui energia elettrica prodotta rileva nella configurazione, che risulti essere una ESCO certificata UNI 11352, a cui dovrà essere conferito apposito mandato senza rappresentanza.

AUC

L’autoconsumo collettivo (AUC) si riferisce a un modello di consumo energetico in cui un gruppo di persone condivide e utilizza localmente l’energia prodotta da una o più fonti rinnovabili come il solare fotovoltaico. Questo significa che, invece di prelevare e utilizzare unicamente l’energia fornita dalla rete elettrica nazionale, le persone possono consumare l’energia prodotta all’interno del proprio gruppo. I membri dell’AUC, detti autoconsumatori, sono utenti residenziali o titolari di attività commerciali che si trovano nello stesso edificio/condominio e che condividono virtualmente l’energia elettrica prodotta, da impianti con una potenza massima di 1MW.

L’AUC rappresenta un’innovazione significativa nel panorama energetico, poiché consente una maggiore efficienza, riduzione dei costi e un impatto ambientale minore grazie all’utilizzo di energie rinnovabili e alla riduzione delle perdite legate al trasporto dell’energia su lunghe distanze.

La partecipazione a una CACER genera numerosi vantaggi a beneficio di persone, enti e comunità coinvolte. I possibili benefici, in linea generale, si classificano in:

  • benefici ambientali: grazie all’energia prodotta da tecnologie alimentate da fonti rinnovabili, in particolare, si riducono le emissioni di CO2 e di altri gas climalteranti, e si fornisce un contributo decisivo alla transizione energetica
  • benefici economici: possibile riduzione dei costi dei propri consumi energetici, grazie, soprattutto, all’incentivo che la Comunità ottiene sull’energia condivisa e che, generalmente, ripartisce – almeno in parte – tra i partecipanti
  • benefici sociali: contrasta la povertà energetica mediante il coinvolgimento nella Comunità di soggetti svantaggiati e/o vulnerabili e il reinvestimento di una parte dei proventi della CACER in progetti di utilità sociale.

L’art. 31 del d.lgs. n. 199/2021 e successivamente con l’integrazione dell’art. 3 del D.Lgs 414/2013 stabilisce che possono accedere a una Comunità Energetica Rinnovabile:

  • Persone fisiche: utenti finali domestici intestatari di un punto di prelievo – il c.d. POD, ossia il punto di connessione all’interno della cabina primaria in cui opera la CACER. Esso è individuato da un codice univoco, corrispondente ad una precisa ubicazione sul territorio del fruitore;
  • PMI;
  • Enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali;
  • Enti di ricerca e formazione;
  • Enti religiosi;
  • Enti del Terzo Settore;
  • Enti di protezione ambientale;
  • Amministrazioni locali contenute nell’elenco delle amministrazioni pubbliche divulgato dall’ISTAT ex art. 1 comma 3 l. 31 dicembre 2009, n. 196, che sono situate nel territorio degli stessi Comuni in cui sono ubicati gli impianti di produzione.

I membri di una CACER possono essere:

  • Socio produttore (producer): riceve una parte degli incentivi destinati e può ripagarsi dell’investimento fatto per l’impianto nel giro di qualche anno;
  • Socio consumatore (consumer): riceve anch’esso una quota parte degli incentivi semplicemente mettendo a disposizione i propri consumi;
  • Socio produttore e consumatore (prosumer): beneficia di entrambi i vantaggi.

L’energia sulla quale si genera l’incentivo è quella condivisa dai soggetti (appartenenti alle categorie sopracitate) sottesi alla stessa cabina primaria (ossia, il punto della rete in cui avviene la trasformazione da Alta a Media Tensione). Secondo la normativa sperimentale transitoria, invece, il perimetro rilevante ai fini della produzione dell’incentivo sull’energia condivisa si identificava con la cabina secondaria (cioè, il punto della rete in cui avviene la trasformazione da Media a Bassa Tensione).

Per accedere agli incentivi previsti dal Decreto CACER gli impianti a fonti rinnovabili devono rispettare i seguenti requisiti:

  • appartenere a configurazioni di CER, Gruppi di autoconsumatori o di Autoconsumatore a distanza;
  • essere sottesi alla stessa cabina primaria di riferimento;
  • essere stati realizzati tramite intervento di nuova costruzione o di potenziamento di impianti esistenti;
  • avere potenza massima di 1MW;
  • essere entrati in esercizio a partire dal 16 dicembre 2021, per le sole CER, dopo la regolare costituzione della Comunità;
  • rispettare i requisiti previsti dal principio DNSH (Do No Significant Harm), come meglio specificati nelle Regole;
  • essere realizzati esclusivamente con componenti di nuova costruzione se fotovoltaici, mentre per gli impianti diversi dai fotovoltaici è previsto l’uso anche di componenti rigenerati.

In caso di impianti di potenza superiore a 1 MW sarà riconosciuto solamente il contributo di valorizzazione dell’energia elettrica autoconsumata.
Gli impianti di produzione devono essere connessi sotto la medesima cabina primaria a cui si riferisce la configurazione. Il GSE, in collaborazione con le imprese distributrici, mette a disposizione la mappa interattiva delle aree convenzionali sottese alle cabine primarie presenti sul territorio nazionale, consultabile al seguente link:

https://www.gse.it/servizi-per-te/autoconsumo/mappa-interattiva-delle-cabine-primarie

Mappa interattiva cabine primarie Brescia

Una CACER sono ammissibili tutti gli impianti a fonte energetica rinnovabile, però gli impianti più facilmente realizzabili ed efficaci a ridurre i consumi elettrici sono quelli fotovoltaici, anche per le caratteristiche territoriali e climatiche. L’energia elettrica prodotta può essere consumata immediatamente o stoccata in sistemi di accumulo, per essere utilizzata quando necessario. Gli impianti fotovoltaici offrono una buona soluzione per la produzione di energia distribuita anche grazie al proprio rendimento e alla flessibilità di installazione, in quanto:

  • possono essere facilmente installati sui tetti degli edifici;
  • possono essere collegati in maniera molto semplice sia alla rete elettrica (grazie all’autoconsumo virtuale collettivo) sia alle abitazioni dei consumer/producer/prosumer sfruttando l’infrastruttura esistente.

Con l’installazione di impianti fotovoltaici:

  • gli edifici prelevano meno energia elettrica dalla rete, grazie all’autoconsumo ed al consumo condiviso che copre parte del fabbisogno energetico;
  • si contribuisce alla mitigazione dei cambiamenti climatici dal momento che la produzione di energia da FER sostituisce la produzione dalle fonti fossili, causa principale dell’aumento di gas serra in atmosfera e del relativo surriscaldamento globale.