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Natura Bresciana 2024 – Volume 47

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Indice degli articoli

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M. INDELICATO, P. SCHIROLLI, G. SANTI
Overview on the cave bears from the “Buco del Frate” cave (Brescia province, Lombardy, Italy): morphometry and morphodynamic of the skulls, mandibles and teeth

RiassuntoStudio degli orsi delle caverne del Buco del Frate (Brescia, Lombardia, Italia): morfometria e morfodinamica di crani, mandibole e denti.
Gli orsi delle caverne del settore orientale della Lombardia non sono stati, ad oggi, intensamente studiati; per ridurre almeno parzialmente questa lacuna si propone un’analisi univariata e multivariata che ha coinvolto i crani, le mandibole e i denti provenienti dal Buco del Frate (Brescia). La popolazione ad orsi è stata confrontata con altre provenienti da località italiane, europee e caucasiche.
Gli orsi del Buco del Frate mostrano, come le altre popolazioni italiane, un mix di caratteri primitivi (specialmente relativi al cranio e alle mandibole) e più moderni nei denti e negli indici corrispondenti. In particolare il range degli indici P4/4 delle popolazioni italiane è molto simile a quello di taxa delle regioni alpine come U. s. eremus e U. s. ladinicus.
La mancanza di analisi genetiche impedisce, purtroppo, di assegnare ad uno o più taxa gli orsi delle caverne dal Buco del Frate.


N. FRATTINI, C. DE BATTISTI, F. NOVELLI
Valore ornitologico e conservazionistico per le specie nidificanti in provincia di Mantova (Lombardia, Italia Settentrionale)

Riassunto – In questa breve comunicazione si intende proporre una valutazione dello stato di conservazione e del valore ornitologico di 145 specie di uccelli (80 non-Passeriformi e 65 Passeriformi) nidificanti in provincia di Mantova.
La classificazione di ciascuna specie è stata compilata attraverso l’applicazione di un nuovo indice riassuntivo dei dati raccolti dagli anni ’80 del secolo scorso fino al 2024, riferiti a dimensioni delle popolazioni, andamento demografico, fenologia e habitat di riproduzione.
Per l’elaborazione dell’indice ci si è basati sui criteri utilizzati nei principali sistemi di attribuzione di valore ornitologico e conservazionistico alle specie ornitiche adottati sul territorio nazionale e in ambito europeo.
Dopo aver esposto le principali caratteristiche dell’indice, si presenta una panoramica dello stato di conservazione e dell’andamento demografico complessivo delle specie esaminate.


A. GARGIONI
Status, distribuzione e popolazioni di Ardeidae e Phalacrocoracidae coloniali nidificanti a tutto il 2023 in provincia di Brescia (Lombardia, Italia Settentrionale)

Riassunto – Il presente studio intende fornire un quadro riassuntivo di 32 anni di raccolta dati sulla distribuzione e l’andamento delle popolazioni di Ardeidae e Phalacrocoracidae coloniali nidificanti in provincia di Brescia, valutando lo status delle popolazioni locali dovuto a fattori quali la diminuzione della coltivazione di riso con il metodo classico a sommersione costante nelle risaie.
Dal 1991 al 2023 si sono riprodotte 8 specie coloniali: Nitticora, Garzetta, Sgarza ciuffetto, Airone cenerino, Airone rosso, Airone guardabuoi, Cormorano e Marangone minore che nidificano in
garzaie mono e plurispecifiche, oltre a due specie non coloniali (Tarabusino e Tarabuso) che si riproducono a coppie isolate o raggruppamenti sparsi. Per ogni singola specie vengono esposti dati relativi alla distribuzione provinciale e all’andamento annuo della popolazione nidificante.
Per ciascuno dei 44 siti di colonie riscontrati a partire dal 1991, sono state raccolte informazioni relative a coordinate, specie nidificanti, numero di nidi per ciascuna specie, ambiente dove è insediata la colonia, eventuali fonti di disturbo e tecnica di censimento utilizzata a cui viene
assegnato un valore conservazionistico.
La specie più abbondante è risultata Ardea cinerea con 12.547 nidi complessivi censiti durante l’intero periodo di studio. Le garzaie sono state suddivise in base alla localizzazione in due zone (“Fiumi” e “Alta pianura”) e in base a 7 tipi di ambiente del sito (ambienti umidi, cave, alberi, boschi collinari, parchi, ambiti fluviali e canneti).
Le garzaie maggiormente rappresentate si trovano in zona “Fiumi” (35) e nella tipologia ambientale “Alberi” (17, il 38,6% del totale), a dimostrazione della notevole banalizzazione territoriale.
Nel 2023 erano attive 34 colonie, delle 44 identificate dal 1991, mentre non erano più attive 10 colonie tutte monospecifiche di cui una di Airone rosso e 9 di Airone cenerino.
Eccetto la garzaia della Riserva Naturale Torbiere del Sebino, tutte le altre sono prive di tutela o sottoposte a vincoli di tutela puramente formali, pertanto continuamente a rischio di disturbo o modifiche dell’ambiente.


S. GIPPOLITI, F. VERGNAGHI, M. MASSARO
La collezione primatologica del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia storia, analisi e prospettive culturali

Riassunto – Questo studio analizza la storia, la composizione e il valore culturale della collezione primatologica del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia.
La collezione, che comprende 16 esemplari di primati, rappresenta un contributo storico e didattico, soprattutto per la sua connessione con i Giardini Zoologici di Brescia, attivi nel corso del XX secolo.
Attraverso un’analisi sulle origini degli esemplari e un confronto con altre collezioni italiane, viene posta attenzione sull’importanza di queste testimonianze zoologiche non solo per la conservazione della biodiversità, ma anche per la comprensione dell’evoluzione della primatologia in Italia. Nonostante le sue ridotte dimensioni, la collezione bresciana riveste un ruolo importante per la sensibilizzazione sulle problematiche ambientali e di conservazione, in linea con la missione educativa dei musei moderni.


S. ARMIRAGLIO, C. PERLOTTI, M. FERRARI
Segnalazioni floristiche per il territorio bresciano


C. PERLOTTI, M. FERRARI (a cura di)
Segnalazioni floristiche per il territorio bresciano: 222-232

Riassunto – A distanza di quasi quindici anni dall’ultima segnalazione floristica per il territorio bresciano pubblicata su questa rivista, si ripropongono segnalazioni di nuovi taxa, riconferme storiche e recenti, significativi ampliamenti di areale per alcuni taxa e nuove specie esotiche per la provincia di Brescia.


D. PEDERSOLI, M. GROTTOLO
Prima segnalazione per la Lombardia di Aplotarsus incanus (Gyllenhal, 1827) (Coleoptera: Elateridae)

Riassunto – Nel presente documento si discute brevemente sul ritrovamento di un esemplare maschio di Aplotarsus incanus. Si tratta della prima segnalazione per la Lombardia.


A. GARGIONI, M. LAMERA, P. ZUCCA
Probabile nidificazione di cutrettola capinera, Motacilla flava feldegg, in provincia di Brescia (Lombardia).

Riassunto – Si descrive la prima probabile nidificazione della Cutrettola capinera, Motacilla flava feldegg, sulle colline moreniche del Lago di Garda, provincia di Brescia.


A. GARGIONI, P. BRICCHETTI, F. SOTTILE
Resoconto ornitologico bresciano 2023

Riassunto – Vengono riportate le segnalazioni ornitologiche più interessanti per la Provincia di Brescia relative al 2023.


I NOSTRI LUTTI


In ricordo di Francesco Blesio


Natura Bresciana 2023 – Volume 46

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G. BRUSA
I bambù negli ambienti naturali e seminaturali: specie, distribuzione ed ecologia

Riassunto – I bambù (Poaceae) sono considerate specie invasive in diversi paesi del mondo, ma la loro presenza è ancora poco conosciuta in Italia settentrionale dove i bambù sono stati di recente inclusi nella lista nera della Lombardia. Il presente studio ha pertanto analizzato la presenza dei bambù negli habitat naturali e seminaturali di un territorio della Lombardia (provincia di Varese) interessato da una intensa invasione di piante esotiche. Sono stati riscontrati bambù appartenenti a 8 generi (Arundinaria, x Phyllosasa, Phyllostachys, Pleioblastus, Pseudosasa, Sasa, Sasaella e Shibataea) per un totale di 22 specie, di cui Phyllostachys nigra con due varietà. Tutte le specie appartengono a running bamboos rustici (tribù Arundinariae). Il 91% dei popolamenti appartiene a sole tre specie (Phyllostachys aurea, Phyllostachys viridiglaucescens e Psuedosasa japonica). Molti tipi di habitat sono invasi, anche se prevalgono gli habitat boschivi e soprattutto i boschi mesofili floristicamente degradati da esotiche (Chelidonio-Robinion). Il ruolo dell’uomo nella selezione e nella introduzione delle specie e in seguito nella gestione dei popolamenti è stato decisivo per invadere gli habitat naturali e seminaturali. L’inadatta posizione dei siti di coltivazione e/o la mancanza/ cattiva modalità di gestione sono stati cruciali nel determinare effetti negativi sulla biodiversità autoctona.


E. LIPRERI, G. BRUSA, M. FERRARI, R. CERIANI, S. ARMIRAGLIO
L’orchidea Himantoglossum adriaticum H. Baumann in Lombardia

Riassunto – Nell’ultimo quinquennio è stato intrapreso un monitoraggio delle popolazioni lombarde di Himantoglossum adriaticum, in quanto questa orchidea è inserita negli Allegati II e IV della Direttiva “Habitat” (92/43/CEE). Le segnalazioni di H. adriaticum ottenute da diverse fonti hanno consentito di precisarne la distribuzione e di inquadrare la specie dal punto di vista geoecologico, così da confermare che H. adriaticum è strettamente confinato a suoli di natura carbonatica. Nell’area alpina la distribuzione corrisponde in prevalenza al sistema collinare; quindi è presente a quote sensibilmente inferiori rispetto a quanto si riscontra nell’area appenninica, dove la distribuzione risulta più uniforme e condizionata dall’uso del suolo. Il numero di individui non varia tra le due aree analizzate, dove prevalgono piccole popolazioni con meno di dieci individui. Il confronto tra il modello di idoneità ecologica e la distribuzione delle popolazioni note evidenzia una ampia potenzialità, che potrebbe indicare una sottostima della presenza di H. adriaticum oppure zone non ancora colonizzate.


S. HARDERSEN
Le attuali conoscenze su Boyeria irene (Fonscolombe, 1838) (Odonata: Aeshnidae) nel territorio del Lago di Garda

Riassunto – Fino all’inizio del XXI secolo Boyeria irene era sconosciuta dal territorio del Lago di Garda, ma nel 2004 una larva della specie è stata campionata presso il Rio delle Pile (Tremosine). Dodici anni dopo, nel 2016, la specie è stata segnalata presso la riva del Lago di Garda, nel territorio del comune di Toscolano-Maderno. Successivamente, negli anni 2019-2022, B. irene è stata osservata presso due torrenti (Torrente Toscolano e Torrente della Valle di Faeno), dove la specie sembra essere presente con popolazioni stabili. Un’altra segnalazione è stata raccolta nel 2020 a Limone sul Garda a pochi passi dalla riva del lago. Le popolazioni riportate rappresentano le più orientali conosciute per l’Italia settentrionale e pertanto risultano d’ interesse biogeografico e rilevanti nel contesto del cambiamento climatico in atto.


C. CHIARI
Contributo alla conoscenza dell’Odonatofauna della zona umida IWC “Cave di Montirone e Bagnolo Mella”, Brescia (Codice ISPRA BS0903 – coordinate 45.26N10.12E) (Lombardia, Pianura Padana centrale, Italia settentrionale)

Riassunto – Nel 2018-2022 è stata studiata l’odonatofauna della “Zona Umida IWC Cave di Montirone e Bagnolo Mella”. In totale sono state censite 30 specie.
La sintesi presenta i risultati ottenuti in questi cinque anni di monitoraggio effettuato a cadenza settimanale visitando i bacini presenti nei Comuni di Poncarale, Montirone e Bagnolo Mella. Questi sono di origine artificiale, sono ex cave di sabbia e ghiaia e compongono la Zona Umida IWC omonima come da catasto ISPRA delle zone umide italiane (BS0903) coordinate 45.26N10.12E.
I risultati ottenuti evidenziano come questa area, parzialmente indagata in passato, meriti in futuro un programma di ricerca più approfondito per verificare l’evoluzione del popolamento di alcune nuove specie di origine meridionale e africana individuate di recente, in particolare: Trithemis annulata, Selysiothemis nigra. Tra le libellule divenute sempre più localizzate in Italia (Galliani et. al., 2015) si evidenzia la presenza di Sympetrum depressiusculum (Sèlys, 1841).
La maggior parte dei dati raccolti si riferisce a individui adulti. Per gran parte di queste specie osservate in accoppiamento e deposizione si può considerare attendibile la loro riproduzione nell’area di ricerca, per altre è probabilmente avvenuta negli stessi luoghi in siti adiacenti, mentre alcune specie con tendenze dispersive o migratorie compaiono solo occasionalmente con pochi o singoli individui.
I campionamenti si sono svolti soprattutto per verificare la presenza delle specie e possibilmente la loro abbondanza con l’obiettivo primario di realizzare una prima check-list. Tenuto conto della mole di dati disponibili si è provveduto ad elaborare le mappe di presenza per ogni singola specie e così avere un primo quadro sulla distribuzione delle comunità di Odonati presenti nell’area di studio.


M. GROTTOLO, D. PEDERSOLI
Anthribidae della provincia di Brescia, del bacino Nord del fiume Oglio e delle aree limitrofe (Coleoptera, Curculionoidaea, Anthribidae, Anthribinae, Choraginae) IV contributo alla conoscenza della coleotterofauna del bresciano

Riassunto – Vengono riportati i dati riguardanti i coleotteri Anthribidae noti per la provincia di Brescia e del bacino nord del fiume Oglio. Come risultato attualmente sono noti in territorio bresciano 9 taxa contro i 2 segnalati precedentemente. Per ogni specie vengono forniti l’elenco delle località in cui è stata rinvenuta, notizie sulla geonemia e biologia e una mappa della sua distribuzione in provincia di Brescia. Tra i taxa inediti per il territorio in esame, 4 appartengono alla provincia di Brescia e 2 alla provincia di Bergamo. L’analisi corologica ha mostrato una predominanza di elementi a distribuzione Europea. L’Indice di Similarità di Sørensen tra il territorio indagato e quello della provincia di Sondrio è risultato 0,8 evidenziandone una forte analogia.


A. GARGIONI, P. BRICHETTI, F. SOTTILE
Resoconto Ornitologico Bresciano 2022

Riassunto – Vengono riportate le segnalazioni ornitologiche più interessanti per la Provincia di Brescia relative al 2022.


In ricordo di Adolfo Gallinari († novembre 2023)